capitolo 2

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-oh beh.. cazzo-

Non so come mi sento in questo momento, se sono felice o preoccupata per il mio futuro.
Perciò decido di chiederlo..

"E ora cosa succederà a me?" domando senza far trapelare nessuna delle mie emozioni.

Il preside mi guarda con uno sguardo sorpreso e sconvolto, so che non si aspettava che io, invece di pensare alla morte dei miei presunti "genitori", stessi pensando a ciò che mi succederà; ma che cazzo! Sta reagendo come se gli avessi appena rivelato che faccio parte della mafia!

"oh.. b-beh la polizia ora ti porterà in centrale per farti fare un test del DNA, per vedere se ci sono altri parenti che si possono prendere cura di te." dice indicando un uomo e una donna che fino a quel momento non avevo nemmeno notato.

"Ciao Rebecca, io sono Amy e faccio parte degli assistenti sociali, in caso non dovessi trovare altri parenti, ti porterò in uno dei nostri orfanotrofi" dice la donna, parlando con una voce dolce, come se stesse parlando ad un bambino, e con uno sguardo di pietà e tristezza.

-la gente non capisce che in momenti come questi non bisogna comportarsi così? ma che cazzo-. Ovviamente non le faccio capire che sono arrabbiata, negli anni sono riuscita a nascondere le mie emozioni e ho imparato anche a mentire bene.

"Ora andiamo, che ne dici?" mi chiede Amy, parlando ancora come se fossi un bambino e porgendomi la mano.

Io mi alzo dalla sedia, annuisco e inizio a dirigermi fuori dall'ufficio, ignorando la mano.
Non l'ho fatto con cattiveria, ma dopo tutto ciò che ho passato, odio il contatto fisico.

*un'ora dopo*

Una volta arrivati in stazione, mezz'ora fa, non hanno perso tempo per farmi fare il test del DNA, dicendomi che i risultati sarebbero arrivati dopo un'ora.
Ora mi ritrovo qui, seduta sulla sedia della stazione di polizia, a non fare niente, e con gli occhi che si fanno pesanti, secondo dopo secondo.

-mi tocca aspettare ancora mezz'ora, posso approfittarne per dormire-

penso e neanche il tempo di appoggiare la testa sul muro dietro di me, che mi addormento subito.

*mezz'ora dopo*

Vengo svegliata da qualcuno che mi sta spingendo un po' la spalla. Mi alzo di scatto e inizio a guardarmi intorno alla ricerca di un pericolo, dopo essermi accertata che non c'è niente di pericoloso, mi rendo conto che la persona che mi stava toccando la spalla era Amy che, guardando la scena, mi guarda con preoccupazione.

"Ehi piccola va tutto bene, sono solo venuta a darti una bella notizia!" mi dice con felicità, al ché io la guardo con confusione e le faccio un cenno con la testa per dirle di continuare.

"Sono arrivati i risultati del DNA e siamo riusciti a trovare tuo padre biologico, è già diretto qui con uno dei suoi figli, ed è felicissimo di incontrarti!" dice, guardandomi con felicità.

"COSA?! PADRE BIOLOGICO?! Credo che tu ti stia sbagliando, perché mio padre biologico era John, ed è morto."

-è assurdo! Mettermi in testa speranze solo per rendermi felice-.

"Cavolo! Piccola, mi dispiace che debba dirtelo io, ma John era il tuo patrigno, tuo padre biologico sta venendo qui a prenderti".

Ed ora credo di star provando un sacco di emozioni contrastanti:
felicità, confusione, tradimento, curiosità, preoccupazione, sorpresa, rabbia, paura, panico.

Come ha potuto trattarmi così, se non era nemmeno mio padre? Forse ora potrò avere finalmente una famiglia che mi ama? E se non gli PIACESSI? Quanti fratelli ho? Perché mio padre biologico non mi è venuto a prendere, negli ultimi 15 anni? E se una volta scoperto il mio passato siano disgustati da me? No, non devono scoprire niente sul mio passato, devo sfruttare le mie doti nel recitare e le mie doti nel mentire.

"Quando arriveranno?" chiedo ad Amy.

"Dovrebbero arrivare tra 2 orette" mi risponde e io annuisco.

"Tesoro se vuoi tornare a dormire puoi farlo, mancano ancora 2 ore e ti sveglierò quando arriveranno." Mi suggerisce e in quel momento mi rendo conto che ho difficoltà a tenere aperti gli occhi, a causa della stanchezza.
Annuisco e mi metto nella stessa posizione di prima, però ora, per colpa della stanchezza e anche perché è svanito l'effetto dell'antidolorifico, mi iniziano a far male le costole e il braccio sinistro. Fanno un male cane e cerco di non emettere nessun verso di dolore, visto che c'è ancora Amy davanti a me.

" ah giusto, mi dimenticavo, ho mandato degli agenti casa tua per prendere le tue cose" detto ciò, mi passa uno zaino con dentro le mie cose.

"Ah, grazie" ringrazio Amy.

"Di nulla Reb, ora riposati, che è stata una giornata dura per te" si allontana da me e io rilascio l'aria che non mi ero accorta di aver trattenuto.

-come devo fare ora? Non ho i miei antidolorifici, Cazzo! - sbuffo e mi appoggio alla sedia, e in quel momento mi ricordo dello zaino, così lo apro e, anche se sono atea, giuro di aver detto "grazie Dio", visto che ci sono i miei antidolorifici. Chiedo un bicchiere d'acqua ad un agente che passava e senza farmi vedere prendo l'antidolorifico.

-dev'essere benedetta la persona che ha creato queste piccole salvezze-.
Risucchiata dal sonno, mi addormento sulla sedia della centrale di polizia.

*due ore dopo*

Vengo svegliata di nuovo da qualcuno che mi tocca la spalla, stavolta non scatto in piedi, perché so che è Amy.
Così mi stropiccio gli occhi e li apro lentamente, per ritrovarmi faccia a faccia con Amy.

"Ehi Reb, tuo padre e tuo fratello sono qui."

-CAZZO!-

🌟ANGOLO AUTRICE🌟
Ciao ragazzi!! Spero che vi stia piacendo la storia, è la prima che scrivo quindi scusatemi se ci sono degli errori.
E poi sono dislessica quindi scusate se ci sono eventuali errori grammaticali.

Ora inizio a scrivere anche un altro capitolo, con la versione dal punto di vista di Antonio Massimo(padre biologico di Rebecca)

Lasciate una stella se vi sta piacendo e detto questo cercherò di pubblicare un altro capitolo oggi.
CIAO CIAO E BUONA GIORNATA😘

my mafia family Where stories live. Discover now