capitolo 18

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POV'S REBECCA

Entro in camera mia e corro subito in bagno per farmi la doccia. Una volta finita esco e mi asciugo, per poi andare nella cabina armadio e scegliere cosa mettere.
Dopo vari esaurimenti nervosi, scelgo ciò che mi devo mettere e inizio  a vestirmi. Una volta vestita mi sistemo i capelli e poi vado a truccarmi.
Dopo un mezz'oretta sono pronta devo solo mettere i tacchi.. gli stessi stessi che non trovo da quando Noah è entrato in camera mia.. NOAH!!

 NOAH!!

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Esco come una furia da dentro la mia stanza

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Esco come una furia da dentro la mia stanza.

"NOAH!!" Urlo arrabbiata.
E inizio a cercare in ogni stanza per trovare quel bastardo di mio fratello.

"NOAH DOVE CAZZO SEI?!" Chiedo infuriata scendendo al piano di sotto con i piedi scalzi, non avevo tempo per prendere le ciabatte.

Entro nella sala pranzo, ma non c'è nessuno, allora decido di andare nel salone.

"NOAH SE TI TROVO TI UCCIDO!!" Esclamo arrabbiata poco prima di aprire la porta della sala.

Appena entro lo trovo subito alzato al centro del salone, non controllo nemmeno che ci sia qualcun altro e cammino arrabbiata verso di lui.

"NOAH!" si gira verso di me e spalanca gli occhi. Mi squadra dalla testa ai piedi e, quando vede che sono senza scarpe, capisce il motivo per cui sono qui.

"Aspetta Reb.." cerca di calmarmi.

Cammino come una furia verso di lui, e quest'ultimo inizia a correre per il salone. Io lo rincorro e iniziamo a girare intorno al salone con me che lo maledico. Io furbamente devio la via e lo prendo di faccia, gli do in calcio nelle palle e lui si accascia un po', mettendo le mani sulla parte colpita.

Lo prendo per la maglia e lo avvicino a me,trovandoci faccia a faccia.

"Dove cazzo sono?" dico calma, ma sprigiono la rabbia vera.

Lui deglutisce e poi mi risponde balbettando.

"Nella m-mia camera, nell'armadio" risponde lui, e io faccio un falso sorriso gentile, togliendo le mani dalla sua maglia e stirandola con le mani.

"Non era difficile, vero?" Dico come se stessi parlando con un bambino.

Gli do un bacio sulla guancia ed esco dal salone.

Vado in camera sua e prendo i miei amatissimi tacchi.

Una volta messi i tacchi, controllo l'orario e mi accorgo che sono le 21:30,sono in ritardo!

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Una volta messi i tacchi, controllo l'orario e mi accorgo che sono le 21:30,sono in ritardo!

Corro fuori dalla mia camera e scendo le scale rischiando di cadere 3 volte.

Una volta arrivata sana e salva davanti alla sala pranzo, entro e mi ritrovo davanti ad una trentina di uomini stupendi, compresi i miei fratelli e mio padre. Sono tutti seduti al tavolo e noto che ci sono anche 4 donne

-dai almeno quattro ci sono. - penso tra me e me. Inizio a camminare verso il tavolo e loro, al sentire il rumore dei tacchi, si girano verso di me e mi guardano meravigliati.

Mi squadrano dalla testa ai piedi, guardandomi incantati.

-e ora che cazzo devo dire? - chiedo tra me e me in panico, non sapendo che dire

my mafia family Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora