capitolo 13

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POV'S REBECCA

-Oh cazzo - non so come reagire a questa rivelazione. Non si sono fidati di me, e se non parlavo del mio incubo, scommetto che non me l'avrebbero mai detto. Quindi arrabbiata mi alzo e esco dalla mia camera, ho bisogno di fare una passeggiata e menomale che sono ancora con i miei vestiti visto che sono crollata dopo quello che ho detto ai miei fratelli.

Esco fuori casa e mi incammino verso il nostro gigante giardino.

-non conosco ancora la città, e non mi va di sperdermi. - Mentre cammino ragiono un po' su cosa provo a questa rivelazione.

-a me non interessa se fanno parte della mafia, anzi sono pure emozionata. Ho sempre desiderato di far parte di una famiglia mafiosa. Quindi scoprire che ne faccio parte veramente, mi ha solo resa felice. Ma sono arrabbiata con loro perché non si sono fidati abbastanza di me, per dirmi questa parte fondamentale della loro vita. Se non avessi parlato del mio incubo, chissà quando me lo avrebbero rivelato,e questo non fa che farmi incazzare di più.
Mi devo vendicare!! Farò finta di essere ancora scossa per la rivelazione e li eviterò per un mese.. No dai troppo cattiva, facciamo una settimana. - determinata a mettere in atto la mia vendetta, torno subito in casa e metto in atto le mie doti di recitazione.

Quando entro in casa, inizio a pensare a dove si potrebbero trovare i miei fratelli, e dopo averci ragionato bene, decido di andare in cucina e far finta di avere sete.

Appena entro in cucina, faccio un applauso a me stessa nella mia mente, perché trovo infatti Sebastian, Matteo, Giovanni, Domenico e Vincenzo. Appena entro si girano tutti verso di me e io distolgo subito lo sguardo.

Mi dirigo verso il frigo, lo apro, prendo una bottiglia d'acqua e un bicchiere. Faccio tutto ciò, continuando ad ignorare il loro sguardo su di me.

Quando ho finito di bere, metto a posto l'acqua, butto il bicchiere e inizio a dirigermi verso la porta.

"Rebecca noi-" sento dire da Sebastian ma lo interrompo.

"Ho bisogno di tempo Seba" dico con le spalle rivolte a loro ed esco dalla cucina.

-Sto amando tutto ciò - penso divertita.

Mentre sto salendo le scale, riesco a sentire qualcuno dietro di me. Perciò mi giro e mi ritrovo davanti a Noah.

"Noah" dico fredda.

"Ehi Reb vogl-" dice dolcemente ma lo interrompo.

"Noah sono piuttosto stanca, vorrei ritirarmi in camera mia" dico il più fredda possibile.

"Oh.." dolore. È questo quello che vedo nei suoi occhi in questo momento.

-cazzo...-

"Va bene... Ti chiamo io per pranzo, ok?" Chiede lui cercando di essere dolce, ma posso vedere che ci è rimasto male per come ho risposto.

Io annuisco e continuo a percorrere le scale.
Entro in camera mia e chiudo subito la porta a chiave.

- Ora ho capito il perché me l'hanno tenuto nascosto: avevano paura che io li rifiutassi e che non li avrei apprezzati,che mi sarei distaccata. E io sto facendo proprio quello che temono, o meglio sto fingendo di fare ciò di cui hanno paura. Mi sento in colpa cazzo.
Se si fosse trattato di qualcun altro, sarei riuscita a resistere, ma qui si tratta della mia famiglia, si è presa cura di me anche dopo aver scoperto il mio passato e anche dei miei problemi, non mi hanno abbandonata e non mi hanno fatto del male. Come posso resitere e trattarli male?? Cazzo sono rovinata - dico esasperata mentre mi butto sul letto.

-Sono un'ingrata. Forse se mi tagliassi non penserei più a questi problem- no cazzo Rebecca no no no - dico e cerco di non pensare al tagliarmi. Ma più cerco di non pensarci e più continuo a farlo.

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