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-Hey Nayeon, oggi non hai messo tre chili di make up come al solito?- domandò il suo capo con aria beffarda sul luogo di lavoro.

-Signorina Yoo, le sarei grata se non facesse certi commenti su di me.

Jeongyeon, il capo, fece un ghigno. -Certo, è chiaro, non dovrei, giusto?

-La avverto, farò intervenire il mio compagno.

-Oh sono terrorizzata.- commentò Jeongyeon. -Chi è il suo compagno? Eh? E chi sono io? Il ceo di un'importante azienda. E chi sei tu? Solo una segretaria. Io potrei toccarti e nessuno ti crederebbe.

Nayeon fu terrorizzata da quell'affermazione. -Signorina Yoo, la prego di smetterla.

-Ringrazia che ho un incontro ora.- disse il capo alzandosi dalla sua scrivania.

Nayeon odiava quella donna. Per anni le aveva reso la vita un inferno, fortunatamente c'erano il suo compagno e sua figlia Chaeyoung a renderla felice. Durante la pausa pranzo scese velocemente verso il ristorante dove avrebbe mangiato con Minhyuk. Non appena lo vide, sorrise ampliamente e si fiondò tra le sue braccia. Minhyuk la strinse forte a sé e le accarezzò i capelli.

-Come va, amore?

-Bene.- mentì Nayeon, come sempre.

-Mh... Non mi convinci. Dammi il permesso di dirgliene quattro.

-Tesoro, il lavoro mi serve. Non ho una laurea e così guadagno bene. Posso resistere.

-Lo prometti?- Nayeon annuì. Minhyuk sospirò. -Le do un mese, poi vengo a parlare.

-Ora andiamo a mangiare.- disse Nayeon  prendendolo per mano e sorridendogli.

Sfocato. Improvvisamente tutto risultò essere sfocato. Nayeon strinse chiusi gli occhi mentre si girava nel suo letto. Il rumore assordante di un microfono staccato rimbombava nelle sue orecchie. Sembrava che si stesse avvicinando ad un'altra realtà, ad un'altra dimensione. Stava sudando freddo ma neanche se ne rendeva conto.

-Dottore!- iniziò a sentire di nuovo. -Si muove! Dottore!

Di nuovo quegli strani rumori come se fosse stato staccato uno stereo, poi riuscì ad aprire lentamente gli occhi. Davanti a lei un uomo con la mascherina verde acqua.

-Signorina, signorina, mi sente?- Provò a parlare ma non ci riusciva. Più si sforzava, più sudava freddo. -Signorina, mi parli.

Si sforzò a lungo e finalmente un "mh..." in segno di protesta uscì dalla sua bocca. Il dottore si precipitò subito a fare dei controlli. Dopo dieci minuti una Nayeon ancora stordita cercava di mettere a fuoco l'immagine di un dottore che parlava con una donna, l'infermiera.

-Può dire ai suoi parenti che sta bene.- La donna annuì ed uscì immediatamente. -Signorina, mi sente?- Un "sì" molto debole uscì dalle sue labbra. -Si riprenda, dopo faremo dei controlli. Ha bisogno di qualcosa?

Nayeon si girò verso sinistra, verso la porta. -Perché sono qui?

-E' entrata in coma per tre giorni. Non ne conosciamo le cause, probabilmente lo stress. Ricorda se ha sbattuto la testa?

Nayeon provò a ricordarsi ma più si sforzava, più la testa le faceva male. -Ricordo che stavo andando a mangiare col mio compagno e poi non riuscivo più a vedere e a sentire.

-Come si chiama il suo compagno?

-Minhyuk.

Il dottore uscì dalla stanza ed andò nel corridoio. Fu circondato da persone che gli chiedevano di vederla o come stesse.

-Chi è Minhyuk?

Tutti furono abbastanza sorpresi della domanda.

-E' il suo capo.- rispose Tzuyu, la migliore amica di Nayeon.

-E' qui?- domandò il dottore.

-No.- rispose confusa la latina. -E' colpa di quell'idiota? Giuro che vado lì e gli spezzo le gambe.

-Minhyuk non è il compagno della signorina Im?- domandò confuso il dottore.

-No, signor dottore.- rispose la madre di Nayeon, Jieun.

-Perché... Pensa questo?- domandò il padre.

-E' stata lei stessa a dirmelo.

Una delle persone presenti cominciò ad ansimare e si sedette immediatamente.

-Jeongyeon!- urlò preoccupata Jieun.

-E' lei la compagna.- spiegò Tzuyu al dottore con uno sguardo preoccupato.

-Non preoccupatevi, deve essere solo lo shock iniziale. Presto ricorderà tutto. Ora ho bisogno di qualcuno che venga con me, devo farle il test della memoria.

-Tzuyu, vai tu.- le disse Namjoon, il padre di Nayeon.

La ragazza annuì e seguì il dottor Smith nella camera dove si trovava Nayeon. -Signorina, riconosce questa ragazza?

-E' la mia migliore amica, Tzuyu.

Il dottore guardò la ragazza accanto a sé, la quale annuì. -Bene, e lei si ricorda come si chiama?

-Nayeon Im.

-Bene. E quando è nata?

-Il ventidue settembre millenovecentonovantacinque.

-Come si chiamano i suoi genitori?

-Jieun e Namjoon.

-Signorina, lei è sposata?

-No, ho un compagno.

Tzuyu storse la bocca.

Il dottor Smith proseguì con le domande. -Ha figli?

-Una figlia, Chaeyoung, ha quattro mesi.

-Dottore, posso farle una domanda?- domandò Tzuyu.

-Certamente.

-Nay, come si chiama il tuo compagno?

-Minhyuk.

-E come vi siete conosciuti?

La ragazza sembrò pensarci. -Questo... Non lo ricordo.

-Lasciamola riposare.- suggerì il dottore guidando Tzuyu fuori.

-Tzuyu, allora!?- domandarono tutti circondandola.

-Sembra che ricordi tutto tranne... Lei.- disse a bassa voce l'ultima parola.

-Oh cielo!- disse Jieun.

Jeongyeon non si era neanche alzata. Era rimasta seduta immersa nei suoi pensieri.

-Jeong, prova ad andarle a parlare, le suggerì Momo, la sua migliore amica.

-Momo, non capisci? E' convinta di stare col suo ex. Evidentemente prova ancora qualcosa per lui.

-Jeong, è stata in coma, sono cose che possono capitare. Magari se le provassi a spiegare...

-Dottore, può entrare?- domandò Jieun.

-Signora, non credo che dovremmo farla sforzare.

-La prego, solo per cinque minuti.- domandò Momo. -Anche solo uno.

Il dottor Smith sospirò. -Solo uno.

Momo accarezzò la schiena di Jeongyeon. -Vedrai che andrà tutto bene.

La ragazza si alzò sconsolata e seguì il dottore. Entrò nella stanza, dove Nayeon teneva gli occhi chiusi.

-Nayeon, ha una visita.

La ragazza aprì gli occhi, voltò il capo e rimase immobile. -Cosa ci fa lei qua?

-Nay, io...- Rimase pietrificata vedendo lo sguardo di disgusto della sua compagna.

-Vai via! Ti odio!- urlò con la poca voce che aveva.

-Ma Nay...

-Signorina, è meglio non farla sforzare.- le disse il dottore prendendola per le spalle.

nuovo libro, nuovi drammi

Nightmare|2YEON|ITAWhere stories live. Discover now