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Il giorno dopo Nayeon si recò a lavoro come suo solito. Aveva molto meditato durante la notte su cosa fare con Minhyuk e alla fine aveva preso una decisione. Mise piede nell'edificio alle otto come suo solito. A quell'ora non c'era molta gente, spesso capitava che Minhyuk arrivasse alle sei e gli altri verso le nove circa. La ragazza andò verso l'ufficio di Minhyuk e fece un respiro profondo. Bussò ed entrò senza neanche aspettare di ricevere il permesso; l'uomo le aveva detto di fare così.

-Oh Nayeon, vieni. Oggi mi sono arrivate delle email e ho bisogno di una mano.

-Oh, sì.- Sembrava un po' delusa. -Da dove comincio?

-Cerca di aiutarmi ad incastrare questi appuntamenti.

Nayeon si sedette di fronte al ragazzo e guardò le email dal suo computer. Aveva intenzione di parlargli della cena ma il lavoro prima di tutto. Segnò sull'agenda i vari appuntamenti e poi cercò di organizzarli anche in relazione a quelli già esistenti. Le ci vollero circa due ore perché ad ogni modifica qualcosa non andava.

-Credo di aver fatto.

-Grazie mille. E... Per quel fatto? Sai non vorrei insistere ma... Non voglio neanche che tu pensi che non mi interessi.

Era proprio quello che Nayeon stava pensando. -Sì... Ci ho pensato e credo che dovremmo darci una possibilità.

Minhyuk sorrise. -Perfetto. Ti va martedì sera?

Nayeon sembrò pensarci su ma non le sembrava che avesse qualcosa da fare. -Va bene, lascio del latte in più a Jeongyeon, nella speranza che Chae lo beva.

-Non le piace il latte del biberon?

-No, proprio no.

-Forse non le piace chi glielo dà.

Nayeon aggrottò le sopracciglia. -Non le piace da chiunque, anche da me. Non mi piace che parli così della madre di mia figlia.

-Scusa, volevo fare solo una battuta. Prima o poi dovrà imparare a bere dal biberon.

-E' ancora piccola.

-Sì, giusto. Ha... Sei mesi?

-Sì.

-Beh... Non posso darle torto. Anch'io rifiuterei il biberon se l'altra opzione fosse bere da...

Nayeon storse la bocca. Jeongyeon non si era mai permessa di fare una battuta di tipo sessuale, nonostante fossero state insieme fino al giorno prima del coma. Decise di ignorarlo e basta, nella speranza che non ne facesse altre.

***

-Quanto prendono in media le babysitter?- domandò Tzuyu a Momo.

-Non so... Quindici? Venti?

-Quanto fa venti per sei per sei?

-Mh... Settemiladuecento?

-Nayeon e Jeongyeon ci devono settemiladuecento dollari.

-Ah... Hai saputo?

-Cosa?

-Nayeon e Minhyuk usciranno insieme.

-Sì, lo so.- Tzuyu sospirò. -Non possiamo impedirglielo.

-No, sono stata io stessa a dire a Jeong di lasciarla libera.

-Speriamo solo il meglio per entrambe.

-Cosa ci trova in Minhyuk non lo capirò mai.

-Figurati che io l'ho dovuto sopportare da quando stavano insieme.

***

Nayeon uscì dall'edificio in cui lavorava e chiuse la borsa dopo aver scritto a Tzuyu che stava per tornare. Vide una macchina accostarsi accanto a lei e qualcuno farle segno. Si avicinò e vide dentro Jeongyeon.

-Che ci fai qui?

-Sono venuta a prenderti.- le disse Jeongyeon.

Nayeon aprì lo sportello e si sedette accanto alla più alta, la quale subito partì verso casa loro. -Io e Minhyuk usciamo martedì.

-Bene. Dove andrete?

-Non lo so ancora.

-Tzuyu mi ha scritto, dice che le dobbiamo ottomila euro per tutte le volte in cui ha fatto da babysitter. Non fa sconti

Nayeon ridacchiò. -Dille che i favori saranno ricambiati quando avrà un figlio.

-Oh gliel'ho detto. Dice che non affiderebbe mai suo figlio a noi.

-Ma vedi a quella... Bene, allora dille che la prossima volta che facciamo un figlio si può scordare di vederlo.

Jeongyeon rimase in silenzio per qualche secondo per processare quello che aveva appena sentito. -La prossima volta che-

Nayeon realizzò solo in quel momento. -Oh... Mi dispiace... Io...

-No, non fa niente.- le disse tranquillamente Jeongyeon. Sapeva che Nayeon non aveva alcuna intenzione di illuderla e preferiva la sua onestà a delle menzogne che l'avrebbero portata a soffrire in caso avesse scoperto che Nayeon preferisse Minhyuk a lei.

Rimasero in silenzio fino a casa, lì Tzuyu lasciò un foglio con l'iban scritto sopra. Era ovviamente tutto uno scherzo, era il modo di fare umorismo della latina. La giapponese era riuscita a far addormentare Chaeyoung, la quale si trovava tra le sue braccia. Nayeon la prese delicatamente e andò silenziosamente in camera, mettendo la piccola nella culla. Tornò in salone, dove si fermò a parlare cinque minuti con le altre tre. Tzuyu e Momo poi le salutarono e Nayeon e Jeongyeon si sedettero sul divano per riposarsi un po'.

-Sempre la stessa causa stancante?

-Sì.

-Io oggi ho dovuto organizzare un bel po' di impegni. Certa gente fa proposte assurde.

-Tipo?

-Vedersi di domenica o il venerdì alle nove di sera.

-Gente che non ha una famiglia, immagino.

-E neanche un minimo di educazione e rispetto.

-Mi piace molto come organizzi, mi ricordi Mina.

Paragonare Nayeon a Mina? Oh, quello Jeongyeon non avrebbe dovuto farlo.

-Abbiamo altro in comune?- domandò irritata, ma celando il suo vero stato d'animo con un tono curioso.

-Siete entrambe ottime sostenitrici e sapete risolvere facilmente i problemi.

-Tzuyu dice che ci somigliamo un po' fisicamente.- mentì per vedere la risposta dell'altra. Se fosse stata d'accordo l'avrebbe lasciata dormire sul divano.

-Lei dice? Non mi sembra. Siete così diverse.

Storse il naso. -Diverse come? Nel senso che io sono più carina, nel senso che lei è più giovane o...

-Diverse tipo... Sembrate avere la stessa età e non sto mentendo. Sembri una ragazzina, davvero. E poi tu hai i tratti coreani, lei giapponesi. E siete carine entrambe, ma in modo diverso. Non so spiegarlo. Lei mi sembra abbia dei nei.- I nei della giapponese erano probabilmente la cosa più evidente di lei, ma Jeongyeon neanche se ne ricordava perché aveva solo una ragazza tra i suoi pensieri. -Tu sicuramente ne hai uno sotto al sopracciglio e uno sul naso.

Neanche Nayeon ricordava quel dettaglio di sé; non perché avesse perso la memoria, ma perché non era qualcosa a cui facesse caso.

Nightmare|2YEON|ITAOn viuen les histories. Descobreix ara