Capitolo 13

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Yoora p.o.v.

Hoseok cammina avanti e indietro per il salotto con l'espressione più seria mai vista sul volto. 

Alcuni dei ragazzi seguono con lo sguardo i movimenti del ballerino in piedi a pochi passi da loro e nel frattempo Yoongi e Namjoon sono seduti al mio fianco immersi nei loro pensieri, prima di chiedermi nuovamente con tono pacato di raccontare ciò che era accaduto il giorno prima alla mostra.

"Stavo ammirando le opere, quando Namjoon" dico indicando il ragazzo alla mia destra "mi chiama per parlare del dipinto che stava osservando" 

"E poi cos'è successo?" Jimin si avvicina alla mia figura seduta in tensione sul divano, che d'un tratto non mi sembra più tanto comodo. 

"I colori hanno letteralmente preso vita, si muovevano e univano tra di loro; all'inizio credevo fosse l'illuminazione dell'ambiente, ma nel momento in cui ho realizzato che Namjoon non vedeva la stessa cosa ho iniziato a spaventarmi".

Il più giovane dei sette comincia a fare delle domande anche al leader, che dispiaciuto non può che confermare la mia descrizione 

"Ai miei occhi risultava tutto normale, appena ho visto Yoora preoccuparsi più del dovuto ho capito che stava succedendo qualcosa" il gruppo annuisce, non sapendo cos'altro dire.

Mi appoggio pigramente allo schienale del divano, sbuffando per la situazione sempre più paradossale e noto Yoongi rivolgermi uno sguardo spiacente. 

Ultimamente la questione del viaggio nel tempo è stata lasciata in secondo piano non solo dai ragazzi, che giustamente lavoravano dalla mattina alla sera, ma anche da me stessa che ho dato più importanza ad altro. 

Guardo il castano in piedi accanto a Taehyung, non mi pento di aver passato il tempo con Jungkook e di aver dato un senso a quei sentimenti che mi attanagliavano, ma forse ho lasciato che la me diciassettenne prendesse il sopravvento.

La mia attenzione viene subito riportata sul maggiore del gruppo, seduto anche lui sul sofà "non credi che quello che hai visto sia dovuto ai cambiamenti che stai apportando a questa linea temporale?" 

Jin non è mai stato espansivo nei miei confronti, un po' per il suo carattere un po' per l'intera questione che sotto sotto considerava ancora un'assurdità.

Nonostante ciò rifletto sulle sue parole, in effetti non avevo mai preso in considerazione il fatto che le modifiche comportate dalla mia presenza potessero alterare lo stesso passato in cui mi trovo. 

Quel pensiero però viene sostituito dall'immagine dell'uomo e il suo modo di muoversi come per mezzo di un incantesimo.

Ancor prima di dare ragione o meno al ragazzo, il leader interviene sistemandosi meglio a sedere per fronteggiarmi

"Yoora, ieri mi hai detto che hai visto il controllore e che è stato probabilmente lui a creare quella sorta di illusione". 

A quelle parole il gruppo rivolge la sua totale attenzione su di me, i loro occhi sgranati all'informazione ancora tenuta nascosta alle loro orecchie. 

"Hai visto il controllore psicopatico?!" esclama Taehyung sedendosi sul tavolino di fronte a me stupito "quando è successo?" domanda subito Yoongi. 

Prendo un respiro prima di rivolgermi ai sette "più o meno quattro giorni fa" a quel punto il ragazzo dalla chioma blu scuro si alza di scatto rivolgendomi dall'alto delle occhiate fulminanti

"Ci siamo sentiti per messaggio, abbiamo conversato per parecchio tempo e non ti è venuto in mente di accennarmi dell'incontro?!" abbasso lo sguardo alla sua predica "te lo avrei raccontato, ve lo avrei raccontato! Per questo sono venuta la sera dopo qui, avevo bisogno di discuterne con qualcuno".

𝑺𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒚𝒐𝒖 ||  𝑱𝒌Where stories live. Discover now