Capitolo 14

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[ -3 giorni ]

Yoora p.o.v.

Sono passati due giorni dagli eventi accaduti all'appartamento e nonostante un iniziale timore i giorni successivi sono trascorsi senza altri problemi.

Con il vassoio del pranzo in mano raggiungo il gruppo di ragazze sedute ad un tavolo vicino alla finestra; prendo posto accanto a Rin e ben presto cominciamo a conversare con le altre riguardo alla presentazione per il corso d'arte. 

"Spero di prendere un voto alto questa volta" ammette la bionda leggermente in ansia per la lezione dell'ora successiva. 

Continuiamo a parlare del corso e giunta quasi l'ora di andare in aula usciamo rapidamente in cortile per fumare.

Il gruppo si sistema nei pressi della porta, una delle compagne prende una sigaretta e prima che possa accenderla la voce squillante di Rin la interrompe

"Ragazze ho preso l'iqos!" dice mostrandoci l'oggetto fra le sue mani. 

Ridacchio alla scena, notando come l'altra ragazza stia guardando Rin stupita "ci abbandoni così, che crudeltà" "oh andiamo, c'è sempre Yoora a farti compagnia".

Guardo esitante il pacchetto di sigarette mezzo vuoto fra le mie mani, indecisa sulla mia prossima azione; la mia mente che naviga verso un ricordo poco distante.

"Ti prego non iniziare con la predica del fumo" "sai anche tu che non fa bene, ma chi sono io per convincerti a smettere"

Un po' titubante osservo la sigaretta tra le mie dita che dopo alcuni secondi ripongo nel pacchetto, per stasera potrei farne anche a meno.

"Che c'è? Non credevi che avrei seguito le tue parole?" 

"Inoltre potrei approfittare di questa situazione per smettere di fumare, anche se ad essere onesta non fumo poi così tanto, conosco persone messe peggio e poi-" le mie parole vengono interrotte da Jungkook che appoggia le sue labbra sulle mie.

"Yoora...YOORA!" sbatto un paio di volte le palpebre riportando la mia attenzione alla ragazza "ti sei estraniata completamente, a cosa stavi pensando?" accenno un sorriso, riportando lo sguardo sulle sigarette 

"Sai che c'è" mi avvicino al cestino poco distante "queste non mi servono più" butto il pacchetto sotto gli sguardi increduli del gruppo. 

"Perfetto, sono rimasta da sola" sbuffa la bionda giocosamente e una leggera risata aleggia nel gruppo.

Il professore invita uno ad uno gli studenti a presentare le loro opere, interrompendoli ogni tanto per porre delle domande tecniche, alle quali con molta tranquillità sanno rispondere. 

Una delle ragazze del mio gruppetto conclude la sua presentazione, ribadendo la sua passione per Renoir e l'ispirazione che ha tratto dall'artista; seguita da una serie di applausi riprende posto al banco alla mia sinistra 

"Sei stata bravissima" dico battendole il cinque "grazie" sussurra con un gran sorriso.

"Adesso tocca a...Yoora" alzo lo sguardo verso il professore e dopo aver preso un bel respiro mi avvicino al fronte della classe consegnando all'insegnante la prima tela su Monet, che avrebbe valutato nei giorni successivi.

Posiziono la seconda tela sul cavalletto iniziando a spiegarla.

"Ho deciso di rappresentare una tematica che ultimamente sento molto mia" sposto lo sguardo sui miei compagni che curiosi attendono le mie successive parole 

"Ho raffigurato una ragazza, il cui volto non è totalmente visibile. In questo modo chiunque può immedesimarsi in lei. Cerca in tutti i modi di afferrare l'orologio, che come potete vedere oltre ad allontanarsi dalla sua figura si sta anche spezzando in diversi frammenti. Quello che ho cercato e spero di essere riuscita a comunicare è che il tempo è un concetto molto difficile da comprendere, pensiamo di averne tanto, ma contemporaneamente sembra sfuggirci di continuo. Personalmente sento di dover cambiare qualcosa per un futuro migliore, ma sono cosciente di non avere il tempo necessario. Perciò mi sento così, come la protagonista della mia opera che tenta e ritenta di controllare l'incontrollabile."

𝑺𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒘𝒊𝒕𝒉 𝒚𝒐𝒖 ||  𝑱𝒌Where stories live. Discover now