Chapter nineteen

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Matt

Quelle cicatrici.

Quelle fottute cicatrici mi stanno torturando da due giorni.

Da quando le ho viste, sulle cosce di Ally, quelle immagini hanno iniziato a fottermi il cervello.

Ci ho pensato in ogni singolo secondo delle mie giornate, dalla sera della partita fino a ora. Le domande su chi possa avergliele fatte, quando e, soprattutto, come mi stanno tormentando da troppo tempo e sento che se non lo scopro tra meno di dieci minuti impazzirò.

E, sinceramente, non so minimamente il motivo, ma la consapevolezza che qualcuno le abbia messo le mani addosso e le abbia provocato quei segni perenni, mi fa...

Cazzo.

Mi fa andare fuori di testa.

Per questo sto chiamando Isobel, la zia di Ally, per chiederle spiegazioni.

Lei non lo sa, ma conosco sua zia da ormai diversi mesi, e con tutto il culo che mi sto facendo per fare quello che mi ha detto mi merito almeno delle spiegazioni.

Afferro perciò il telefono dalla tasca dei jeans e compongo il suo numero, aspettando qualche secondo prima che la sua voce sicura risuoni dall'altra parte.

«Matthew, ciao.»

Non mi presto ai convenevoli, perciò mi inumidisco le labbra e domando con tono austero:

«Chi le ha fatto quelle cicatrici?» la mia domanda netta sembra stupirla, poiché rimane in silenzio per secondi interminabili.

Non riesco a sentire neppure il suo respiro, e questo mi fa capire che non si aspettava che io ne venissi mai a conoscenza.

Eppure l'ho fatto, e seppur Ally si sia rifiutata categoricamente di rivelarmi chi gliele avesse procurate, non ho intenzione di rimanerne all'oscuro.

Ed è solo per il compito che mi è stato assegnato. Per nient'altro.

Mi convinco con queste parole e attendo la risposta di Isobel, con un cipiglio sul volto e i muscoli del corpo tesi.

«Matt, come hai fatto a...»

«Sai bene che vado a letto con tua nipote, Isobel, risparmiati lo stupore e dimmi la verità.»

Lei rilascia un sospiro rassegnato ed esita per un po', prima di sussurrare un flebile: «D'accordo...», risponde:

«È stato lui.»

Lui.

Il pezzo di merda che stiamo cercando.

Il fottuto figlio di puttana che è scappato di prigione qualche mese fa e potrebbe rifarsi vivo a momenti.

Colui che sta cercando... Ally.

Sbianco all'improvviso e schiudo le labbra, non riuscendo a credere a ciò che ha appena detto.

Milioni di domande e una quantità indefinita di confusione si fanno vivi all'improvviso, rendendomi capace soltanto di chiedere:

(Un)expectedWhere stories live. Discover now