Chapter twenty-one

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«Non l'ha detto veramente.» Sam sgrana gli occhi nel momento in cui finisco di raccontarle- con un finto disinteresse- ciò che ha detto Matt ieri.

"Non mi importa di chi ti porti a letto. Tanto ci passano un po' tutti di lì, no?"

Un'infinità di persone hanno pensato questo sul mio conto, affibiandomi alle spalle una serie di epiteti sgradevoli e di cattivo gusto.

Non me n'è mai importato più di tanto di nessuno di loro. Le loro parole erano gettate al vento, poiché mai nessuno ha osato rivolgermele in faccia.

La prima persona che fece allusioni riguardo la mia vita sessuale, il primo anno, si ritrovò il giorno dopo i finestrini della sua auto spaccati e le ruote totalmente bucate.

Ero molto più impulsiva di adesso, eppure non ha osato né denunciarmi né affrontarmi.

E, come un effetto domino, nessun altro studente del college si è mai permesso di riferirmi faccia a faccia i loro reali pensieri.

Soltanto Sally Miller- la migliore amica di Charlotte - si diletta a litigare con me ogni volta che, sfortunatamente, ci incontriamo. Ma per quanto non la sopporti minimamente, ho promesso a quella mocciosa di Charlotte che non me la sarei presa eccessivamente con lei.

Ho accettato solo perché quella biondina si è ormai irrimediabilmente collocata in un punto fisso di me e non ha intenzione di schiodarsi. Probabilmente perché mi ricorda tanto Emily, per il carattere forte ma al contempo dolce e infantile.

A ogni modo, nessuno ha mai provato più a offendermi da quel momento, fino a ventiquattro ore fa.

Quando uno stronzo di un metro e novanta si è pronunciato sulla mia vita sessuale, come se fossi un'inutile e scontata puttana.

Non mi hanno offeso le parole in sé, quanto più il fatto che sia stato proprio lui a pronunciarle.

In maniera così sprezzante e supponente mi ha trattata come una nullità. Mi ha giudicata senza sapere un cazzo di me e della mia vita, per il semplice gusto di... offendermi.

E non è presente solo la rabbia, quanto più la delusione che proprio lui, che si è prestato soltanto la sera prima ad ascoltare le mie confidenze e a cercare di sapere di più sulle mie cicatrici, mi abbia giudicata in quel modo.

Non sa nulla di ciò che mi porta ad andare con un ragazzo diverso ogni sera. Non sa nulla del panico che mi assale ogni volta che mi ritrovo da sola nel mio letto, immersa nei pensieri più tortuosi. Non sa come mi sento ogni volta che il mio passato si ripresenta, bussando alla porta, e mi ripete come un cazzo di loop il trauma subito per ore e ore. Non sa del sollievo che provo nel pensare di aver trovato, dopo tanti anni, un ruolo dominante durante il sesso. Non sa del panico che provo ogni volta. Non sa quanto diamine mi faccia schifo per quello che faccio. E non sa nemmeno che questo è l'unico modo che ho trovato per sopravvivere.

Non sa un cazzo di niente.

Eppure mi ha comunque giudicata, senza la minima esitazione.

«Io lo ammazzo.» Charlotte interviene poco dopo, riportandomi nuovamente alla realtà.

Io, lei, Sam, West, Finn e Travis siamo seduti come al solito sull'erba del giardino del campus, come quasi ogni giorno. Finn e Travis stanno parlando tra di loro riguardo una partita di Football, mentre West e le ragazze si mostrano stupiti delle parole di Matt.

(Un)expectedWhere stories live. Discover now