- serata romantica

133 6 0
                                    

*ale*

Marco iniziò guidare verso il ristorante.
Mise un po' di musica mentre fischiettava.
Iniziai a cantare a sguarciagola.
Mentre mi fermai un attimo per riprendere fiato, Marco mise la sua mano sulla mia gamba.
Iniziò a stringerla mentre lentamente si infiltrava all'Interno accarezzandola.

Ed ora un famoso cantante che partecipò pure a sanremo!
MAHMOOD CON TUTA GOLD.

guardammo entrambi per qualche secondo la radio per poi realizzare che stavano per trasmettere la mia canzone.

Marco rise.

"Chissà se sarà bravo questo cantante"

Mi girai verso di lui

"Certo che lo è"

"Magari è pure bono"

"EII!"

Marco rise.

Se partirò a Budapest, ti ricorderai
Dei giorni in tenda, quella moonlight
Fumando fino all'alba, non cambierai
E non cambierò, fottendomi la testa in un night
Soffrire può sembrare un po' fake
Se curi le tue lacrime ad un rave

Maglia bianca, oro sui denti, blue jeans
Non paragonarmi a una bitch così
Non era abbastanza, noi soli sulla Jeep
Ma non sono bravo a rincorrere

Cinque cellulari nella tuta gold
Baby, non richiamerò
Ballavamo nella zona nord
Quando mi chiamavi fra'
Con i fiori, fiori nella tuta gold
Tu ne fumavi la metà
Mi passerà, ricorderò
I gilet neri pieni di zucchero
Cambio il numero
Cinque cellulari nella tuta gold
Baby, non richiamerò...

La canzone continuò e marco si mise a cantarla.
Lo guardai affascinato.
Marco mi guardò velocemente per poi ritornare a concentrarsi nel guidare.
Proprio mentre stavo per baciarlo arrivammo a destinazione.

"eccoci qua"

Marco scese, per poi aprirmi la porta dell'auto.
Scesi e lo presi per mano.
Marco guardò le mani.

"Ale potrebbero vederci."

"e quindi?"

Marco mi guardò qualche secondo per poi staccarsi da me.
Entrammo dentro il ristorante.

Cameriere: "buonasera avete già prenotato un tavolo?"

marco: in realtà no

cameriere: "datemi un secondo per controllare i posti liberi"

Il cameriere si allontanò da noi.
Scoppiai in una risata.

"te lo sei scordato eh?"

"Avevo di meglio da pensare"

"cioè?"

Si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio

"a te."

Volevo baciarlo in quel momento, ma Marco non voleva avere gli occhi puntati addosso così non lo feci.

Il cameriere poi ritornò da noi.

c: "perfetto lì giù ce ne sono due, vanno vene?"

m: "anche benissimo direi"

Marco mi mise una mano dietro la spalla per poi camminare verso il tavolo libero.
Ci sedemmo e ci misimo a parlare del più e del meno.
Calò il silenzio quando entrò in quello stesso ristorante Manu con una benda sulla guancia insieme a qualcuno.

questo è amore?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora