come un fiore

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*marco*

Finalmente finimmo di scattare quelle fottute foto, non potevo resistere un minuto di più vicino a Manu.
Dovevo andarmene al più presto.
Uscii da quel postaccio appena finito il tutto per poi iniziare a camminare verso casa a testa bassa.

"Marcolino a mamma"

Mi voltai velocemente.

"mamma? (Nadia) che ci fai qui?"

"che fa non lo vedi? stavo facendo la spesa per quella carogna di tuo padre"

Risi a quella risposta.

"e tu Marco? perché sei qui"

"niè per un set fotografico, niente di che.
Ora devo proprio andare"

Mia madre si mise a braccia conserte arrabbiata.

"non si invita più tua mamma a casa?"

La guardai

"ehm.. sai è un po' disordinata.."

"da piccolo eri molto peggio su"

Mi prese per l'orecchio e mi trascinò a casa mia.

"AIAIAI"

Mi diede un bacino sulla guancia per poi aprire la porta con le mie chiavi.
Entrammo in casa.
C'era silenzio, nell'aria solo uno splendido odore.
Chissà cosa aveva cucinato Ale.

Sentimmo correre verso di noi.

A: "AMOR..."

Ale si fermò davanti noi due.
Ci guardò un attimo.

A: "hey.."

Mia madre guardò fisso ale

N: "chi è questo giovanotto?"

M: "un mio amico, è venuto qui per lavoro così l'ho ospitato"

Ale sorrise dolcemente annuendo la mia frase.

N: "piacere allora, sono sua madre, Nadia"

A:"piacere mio signora, sono Alessandro"

Mia madre gli sorrise per poi dirigersi silenziosamente in cucina.

Ale si girò verso di me.

"perché non mi hai avvisato, almeno mi davo un aggiustatina"

"Ale non ho avuto tempo, stavo tornando a casa e niente ci siamo incontrati"

Ale mi diede un bacio veloce sulle labbra.

"va bene, dovevo salutarti per bene ancora amore"

"shhh che potrebbe sentirti"

Sorrisi scherzosamente per poi dirigerci in cucina.

N: "chi ha preparato questa pasta?"

Ale alzò la mano.

A: "io signora"

N: "è davvero.. buonissima"

Rimasi sbalordito non l'aveva mai detto a nessuno e proprio ora lo dice ad Ale?????

A: "grazie ne sono contento" Sorrise.

Mia madre si sedette sulla sedia.

N: "Sai Marco una volta stava per farmi esplodere casa per cucinare"

M: "o má non è vero"

Mia madre mi fulminò con lo sguardo

N: "Lo sai cosa stava provando a cucinare?"

A: "Non saprei" Si tratteneva chiaramente la risata.

N: "stava provando a riscaldare un po' di latte"

Ale scoppiò in una risata.

M: "MA DAI ERANO I FORNELLI CHE.."

N: "L'avevi messo nel forno quale fornelli"

Feci il broncio.

M: "sisi okk ma avevo 4 anni"

N: "8 anni"

Feci uno sguardo ancora più arrabbiato mentre Ale stava morendo dalle risate.
Gli tirai una gomitata scherzosamente.

A: "EI"

Lo imitai divertito.

A: "Amor.. Marco puoi andarmi a prendere una coperta?"

M: "certo"

Andai subito in camera cercando una coperta, niente, casualmente sparirono tutte le coperte che tenevo in quella casa.
Ma dove stavamo?
Cercando cercando sotto, sopra, davanti e dietro ne trovai una.
La presi e corsi in cucina.

M: "ecco Ale"

C'era silenzio, cos'era successo?

A: "grazie" prese la coperta e se la mise attorno.

Mia madre fulminava entrambi con aria sospettosa.

N: "bene Marco.. e ALE direi che me ne posso andare"

Mi diede un bacio sulla guancia.

N: "Ciao amore di mamma... E ciao Alessandro" Così se ne andò.

Mi sedetti vicino Ale guardandolo dritto negli occhi.

"È successo qualcosa?"

"No.."

"Su racconta, sai che ti sostengo sempre Ale"

Fece un sospiro.

"Mentre tu non c'eri..
Tua Madre mi chiese se io avessi una ragazza, ed io risposi di no.
Fece una piccola risata per poi pronunciare queste parole "spero che tu non sia frocio".
Mi sono fatto prendere dalla rabbia così le ho risposto senza pensarci troppo a ciò che dissi."

Guardava per terra tristemente.
Lo presi per le guance costringendolo a guardarmi.

"cosa le hai detto?"

"Così le ho risposto "e se anche fosse?" tra le tante cose che le dissi.
Mi guardò arrabbiata e perplessa.
Sicuramente si sarà fatta una cattiva idea su di me, non perché sono gay ma per come le risposi."

Lo abbracciai.

"Ale tranquillo, non fa niente.
Tra pochi giorni le passerà"

Gli diedi un bacino sulla fronte.

"sicuro?"

"sicuro."

Ci baciammo per qualche minuto per poi finire sul letto.
Spogli, nudi tra le lenzuola bianche.
Tra un silenzio immenso, tra corpo e corpo e volere che nessuno dei due poteva far a meno in quel momento, tra brividi che percorrevano i nostri corpi mentre eseguivamo un ritmo preciso, tutto aveva un senso in quel momento.
Ma non solo all'ora.
Sempre.
In qualsiasi momento.
Eravamo la droga dell'altro.
Non potevamo far a meno di noi, non solo per il sesso, ma per l'amore.
L'amore che provamo anche solo nei più piccoli gesti.
Anche in una sola rosa, in un piccolo sforzo, in un piccolo pensiero..
Marco è il mio fiore.. la gioia che dona in un minuto è una di quelle cose che non hanno un inizio o una fine.
Durerà sempre.

I Fiori ti parleranno d'amore molto meglio delle mie stesse parole.

angolino

EI

come va?
capitolo molto veloce

BACIONI





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