-ritorno

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*marco*

era il giorno del ritorno a Milano.
Finalmente io ed Ale eravamo una coppia.
Bhè segreta ma pur sempre una coppia.
Quel giorno il sole era alto, entrava nella stanza un sacco di luce.
Era bellissimo.
Guardai Ale dormire come un bambino.
Sorrisi al solo pensiero che finalmente fosse mio.
Mi alzai dal letto con delicatezza per non svegliarlo per poi dirigermi al balcone.
New York era stupenda, mi dispiace lasciarla così.
Buttai un sospiro da quel maledetto pensiero di ritornare a Milano, ma soprattutto del giudizio altrui.
Cosa sarebbe mai successo se ci avessero scoperti stare insieme?
Cosa ne sarebbe stato di me?
Avevo deciso di rovinarmi così?
La mia vita andrà in fiamme?
Certo si, amo Ale, ma non potevo far a meno di non crearmi tutte queste paranoie.

Presi una sigaretta dal pacchetto ed iniziai a fumare dallo stress.
Casualmente prendendo il telefono, ed andando un po' su tik tok, la prima canzone che uscì fu no stress.
Scoppiai in una piccola risata per poi esser interrotto da Ale ancora assonnato.

"buongiorno amore"

Mi voltai verso di lui, stava sbadigliando mentre si grattava l'occhio dal sonno.

"buongiorno"

Ale mi guardò insospettito.

"allora? cos'hai che ti preoccupa?"

Lo guardai, mi conosceva fin troppo bene, sapeva che fumavo quando fossi o incazzato oppure preoccupato per qualcosa.

"niente tranquillo"

Ale si alzò dal letto per poi avvicinarsi a me lentamente.

"Marco, dimmi cos'hai"

Spensi la sigaretta nel portacenere per poi subito dopo posarlo sul comodino.

"sono solo preoccupato.."

"per cosa? perché sei gay?"

Mi conosceva fin troppo bene quel nano.

"Marco, se non vorrai dirlo, aspetterò.
Come lo farò io lo faranno anche tutti gli altri.
Aspetteremo il momento giusto, lo affronteremo insieme.
Aspetteremo il momento giusto per dirlo ai tuoi genitori.
Io ti aspetterò finché non sarai pronto."

"Ale non capisci, i miei genitori non lo accetteranno mai."

Ale mi guardò cercando di trovare qualcosa da dirmi

"tu sei stato fortunato, tua madre l'ha presa abbastanza bene, ma non sarà lo stessa per me, sono omofobici."

Iniziai a giocare con i miei anelli al solo pensiero.
Ale vedendolo mi prese per le mani.

"Marco, troveremo una soluzione.
Se servirà pure mi travestirò da donna, mi metto due meloni ed una parrucca"

Risi a quella risposta

"Sarai più sexy di quanto lo sei già ora allora"

"io lo sono sempre caro mio"

Mi diede un bacio veloce sulle mie labbra delicate.

"Comunque, parlando del momento.
Oggi dobbiamo partire alle 23:00 sono cambiati gli orari"

"perfettooo, abbiamo piani per come passare la giornata al meglio?"

Mi fermai a pensare qualche secondo.

"andiamo a prenderci un gelato?

"perfetto dire"

Ci preparammo con calma, perdendo tempo come sempre, tra baci, chiacchierate ed a fumare.
Finito tutto ciò uscimmo dall'hotel.
Ovviamente Ale, come solito a fare mi prese per mano ed iniziammo a girare per negozi, bar, strade e palazzi.
Mi sentivo libero in quella meravigliosa città.
Potevo essere me stesso senza nascondermi.
Non dovevo preoccuparmi..
Entrammo in un bar, come sempre parlai io al posto di Ale, visto che in inglese non era molto bravo.
Preso il gelato uscimmo dal bar e ci sedemmo su una panchina lì vicina.

questo è amore?Where stories live. Discover now