18. Nikolaus

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Osservai Katharina allontanarsi forse un po' goffamente tra i tavoli del ristorante e risedersi con i ragazzi che erano con lei quella sera e che dovettero dirle qualcosa di spiritoso poiché le sue spalle vennero scosse da quella che ipotizzai essere una risata.

«È sempre così esplosiva?» La voce di Meredith mi fece distogliere lo sguardo da una Katharina che quella sera aveva mostrato un sorriso particolarmente brillante e che sembrava splendere nei vestiti semplici ma eleganti che le fasciavano il corpo e le curve alla perfezione.

«Non ne hai idea.» Risposi subito anche se avevo già avuto modo di vedere come in realtà ci fosse qualcosa capace di smorzare quell'energia che stavo imparando a associare a Katharina, cosa fosse di preciso ancora non ero riuscito a capirlo ma ormai sospettavo che c'entrasse la sua famiglia. Lei non ne parlava mai e, quando eravamo approdati sull'argomento quasi per caso durante una pausa, si era chiusa a riccio. Io non avevo insistito perché non mi sentivo in diritto di farlo, ma il tarlo si era infilato prepotente nella mia mente.

«Beh, te la sei scelta bene.» Abel si portò l'ultimo goccio della birra che ancora aveva nel bicchiere alla bocca.

«Mi è capitata tra capo e collo, è diverso.» Risposi con una mezza risata.

«Okay, allora, papà l'ha scelta bene.»

«E non ha fatto altro che raccomandarsela, era quasi irritante.» Alzai gli occhi al cielo senza essere davvero irritato, alla fine Katharina si era rivelata una compagnia inusuale ma piacevole. «Chiamate voi i caffè? Io esco un attimo a fumare, se qualcuno si vuole unire è il benvenuto.»

Nessuno di loro però ne aveva voglia così solo io affrontai le temperature molto più basse rispetto al giorno che la notte era solita portare. Alla prima boccata, il sapore della nicotina si annidò sulla mia lingua e io ne assaporai ogni sfumatura mentre la porta del locale tornava ad aprirsi. Volsi lo sguardo in quella direzione pensando che Abel o una delle ragazze fosse venuto a unirsi a me a fumare, invece a uscire dal locale fu una coppia assorta nelle loro chiacchiere.

«Non ho capito perché siamo dovuti venire a Berlino per incontrarlo.» Stava dicendo la donna dai capelli biondi, notai che alla luce fioca dei lampioni i suoi occhi sembravano di due colori diversi.

«Perché è uno stronzo.» L'uomo scrollò le spalle con noncuranza, aveva il portamento di chi credeva di poter avere la potenza del sole nel palmo di una mano, probabilmente si sarebbe reso conto di essere in errore di lì a poco. «Andiamo, abbiamo lasciato Altair e Cordelia da soli con le bambine, li staranno facendo impazzire.»

La donna scoppiò a ridere come se l'uomo avesse detto qualche sciocchezza e io aspirai ancora dalla sigaretta facendo finta di non star origliando la loro conversazione, d'altra parte lì fuori non c'era null'altro di interessante.

«Ma se quelle due stravedono per loro, scommetti che stanotte dormono da loro?»

Fu l'uomo, stavolta, a farsi beffe di lei con una sonora risata ma, a quel punto, si erano allontanati abbastanza da smettere di ascoltare involontariamente.

Qualche minuto dopo rientrai nel tepore della pizzeria dove, al tavolo, trovai i caffè serviti. Quando ci alzammo per andare a pagare, trovammo in cassa Katharina e il suo gruppo e proprio lei stava ascoltando una delle due ragazze con lei.

«Quindi davvero non vuoi venire?» Sembrava una domanda quasi chiesta per cortesia e io ipotizzai che conversazioni del genere non fossero poi così inusuali, d'altra parte se Katharina si metteva in testa qualcosa, era difficile che poi cedesse il passo.

«No, non credo che reggerei ancora a lungo e Lothar e Killian sembrano intenzionati ad arrivare a domattina.» Rispose infatti lei ma l'amica cercò ancora di convincerla.

«Rimani un po' con noi, poi nel caso ti accompagno io a casa.»

Katharina rimase in silenzio, ora aveva in volto un cipiglio pensieroso, come se stesse cercando il modo di declinare la cosa senza essere troppo brutale. Stavo seguendo quella conversazione con molto interesse, ero curioso di vedere se fuori dall'ambiente di lavoro mostrava altri lati di sé che lì invece teneva ben nascosti. Ponderai per un momento di troppo se fosse il caso di intromettermi nella conversazione e invitare Katharina a unirsi a noi, ma Marika mi precedette.

«Vieni con noi.»

Katharina, colta di sorpresa dalla voce della mia amica, si voltò per tre quarti verso di noi e dall'espressione spaesata sul suo viso capii che anche quella proposta l'aveva messa in difficoltà

Marika aveva un temperamento che matchava alla perfezione con quello di Katharina e credevo che se le due avessero approfondito la conoscenza, sarebbero diventate amiche molto velocemente e avrebbero anche coinvolto Meredith. Non che Marika e Meredith non lo fossero, solo che serviva qualcuno che riuscisse a bilanciare meglio i due caratteri e né io né i miei fratelli riuscivamo a farlo sempre.

«Non credo che sia una buona idea.» Pronunciò finalmente Katharina dopo qualche secondo, poi indirizzò uno sguardo di scuse verso Marika e aggiunse: «Non offenderti, non ho nulla contro di te ma Nikolaus è il mio capo.»

Sembrava voler aggiungere e non è conveniente ma non lo fece. Quel suo essere così compassata mi irritava e, soprattutto, mi faceva credere che il suo passato nascondesse qualche situazione spinosa che, in situazioni come quelle, la facesse camminare come su un filo teso nel vuoto.

«Ma ci siamo anche noi, di certo non farete cose sconce in nostra presenza.» Marika fu di nuovo più pronta di me a ribattere, ma quella risposta così caustica eppure così genuina le valse la resa di Katharina che le sorrise e si volse verso i suoi amici che si erano fermati a seguire la conversazione.

«A voi dispiacerebbe?»

«Saperti in compagnia invece che sola a casa? Oh sì, ci offenderebbe tantissimo.» Rispose la ragazza che prima stava parlando con lei con tono grondante di sarcasmo. «Se dici loro di no non ti parlo più.»

Un sorriso istintivo nacque sul mio volto, Katharina le dedicò una linguaccia prima di esordire con altrettanta ironia:

«Non potrei mai stare senza di te.» I suoi occhi tornarono sulla donna accanto a me che ancora aspettava che lei dicesse di sì. «Va bene, sono dei vostri.»
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E con questo capitolo direi che i personaggi importanti, tranne uno, sono tutti in scena. Chi vi dà più good vibes al momento?

Prossimo aggiornamento: Mercoledì

Giorgia❤️

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