Giochi di potere

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Toni's pov
Entro nella palestra e la mia attenzione è subito attratta dalla presenza del cecchino della notte precedente, già montato e pronto all'uso. Altre tre pistole sono sistemate con precisione sui ripiani. La mancanza di Fangs è evidente, e Jughead è seduto su una sedia, gli occhi socchiusi come se fosse appena stato svegliato. Una punta di fastidio si insinua nel mio cuore, facendomi serrare la mascella. Allin riesce sempre a trovare il modo di mettersi nella posizione vincente. Nonostante adesso faccia parte del nostro gruppo, sembra continuare a sfuggire al nostro controllo.
Cheryl: -ma tu guarda, ora che siamo tutti qui, possiamo iniziare- dice con un sorriso sornione.
Toni: -che sorpresa, non perdi tempo, eh?-
Cheryl: -sai com'è, in questo lavoro non si ha mai abbastanza tempo per i dilettanti- roteo gli occhi andando a sedermi vicino a Jug mentre lei cammina per la stanza. Guardo il mio amico e il mio odio si scontra con il suo interesse. Un ghigno giocoso gli dipinge il volto. 
Toni: -per una volta ci troviamo in disaccordo. Tutta questa situazione ti diverte, non è vero?- bisbiglio. 
Jughead: -oh sì. È come una festa a cui non ero stato invitato, ma che adesso non posso proprio perdere- 
Toni: -già...- dico poco convinta lanciando un'occhiata tagliente ad Allin girata di spalle. Sembra quasi che Jug fosse ansioso di prendersi una pausa dal comando e Allin è la contendente perfetta. 
Jughead: -non vedo l'ora di vedere come evolverà questa situazione, sarà divertente- divertentissimo, penso ma decido di non dire nulla. Sembra essersi liberato almeno per ora dello stress che di solito lo accompagna perciò sono in parte felice che possa prendersi una pausa.
Cheryl: -bene, facciamola breve. In quanto ho capito, voi dovete migliorare le doti sparatorie e di combattimento che devo dire sono abbastanza pietose. Bene, lo si può fare con chiunque. A cosa vi servo io?- ridacchio. Mi aspettavo una presa in giro del genere da parte sua. Lei non vivrà un solo giorno sapendo di essere in questa squadra. Eppure, è pur sempre lei ad aver scandito quel dannato giuramento che ci lega. Il mio amico si alza prendendo una delle pistole sparse sul tavolo. 
Jughead: -mettiti dietro il cecchino- lo guarda per un istante con un evidente fastidio dipinto sul viso, chiaramente non abituata ad essere comandata. Tuttavia, senza esitazione, si inginocchia prendendo posizione. Jug prende la pistola con movimento fluido, posizionandosi alla sua sinistra e puntando verso il muro. I due colpi risuonano quasi contemporaneamente, come una sfida lanciata nell'aria. Il proiettile di Allin colpisce quello di Jug con una precisione tale che quest'ultimo si spezza a metà. 
Jughead: -eccoti spiegato il perché. Non vogliamo solo saper sparare bene. Vogliamo essere impeccabili- Sweet si passa una mano tra i capelli imprecando. Allin si volta verso di lui con un sorriso malizioso.
Cheryl: -ti senti un po' in soggezione, tesoro? Non preoccuparti, ci sono tante altre cose in cui posso essere altrettanto precisa- il mio amico avvampa mentre io mi metto davanti a lei. Faccio di tutto per nascondere lo shock di fronte a quel colpo impressionante, poiché una scena del genere è completamente fuori dalla mia esperienza.
Toni: -molto divertente. Ringrazia che Jug ti abbia proposto di entrare. Io non sarei stata così clemente-
Cheryl: -Anoinette, dici sempre di volermi uccidere e tutte queste stronzate, ma hai le capacità per farlo?- prendo il coltello, mentre lei allarga le braccia in segno di sfida, mostrandomi in modo plateale di non essere armata. Decido di ingannarla con una finta verso sinistra, ma poi cambio improvvisamente direzione, spostandomi verso destra. I suoi movimenti anticipano i miei con una precisione impressionante, tanto che mi ritrovo a colpire l'aria vuota, incapace di raggiungerla. Mentre mi raddrizzo, mi fa lo sgambetto facendomi cadere con un tonfo sordo. Non posso fare a meno di notare la sua espressione giocosa mentre si allontana di pochi centimetri, mantenendo gli occhi fissi sui miei. Che sfacciata. Mi rialzo con un balzo agile, colpendole la mano con un calcio ben piazzato. Si ritrae di qualche passo, la competizione che arde dentro di lei. Non mi aspettavo un primo allenamento del genere, ma ormai so perfettamente che le piace andare subito al dunque. Cerco di attaccare di nuovo con rabbia, ma anche questa volta riesce a parare il mio colpo con una facilità irritante.
Cheryl: -bene, facciamola finita- con un ultimo movimento mi colpisce la gamba costringendomi ad inginocchiarmi proprio davanti a lei. In qualche modo riesce a strapparmi il coltello dalle mani in un momento di distrazione, facendomi alzare la testa con la punta. Il suo sorriso beffardo urla vittoria.
Jughead: -ed ecco un'altra dimostrazione- mi mordo la lingua per non rispondergli male. Deve pur capire che è troppo potente per essere comandata da noi ma sembra solo vedere il suo potenziale come una cavia. Vuole sapere fin dove può spingersi. Allin batte le mani.
Cheryl: -iniziamo con lo sparare- sbuffo rialzandomi. Lo sparare in effetti non è mai stato il mio forte. Ricarica il cecchino con un movimento fluido, mentre mi punta di proposito per scherzo prima di indirizzare la canna verso uno dei numerosi obiettivi attaccati al muro. Il primo colpo centra il bersaglio, poi il secondo e il terzo, fino a quando tutti e dieci i bersagli non hanno un foro all'altezza del cuore. Ricarica il cecchino in un istante, prende la mira con una facilità assurda e i suoi movimenti sembrano quelli di un robot. È meccanica e devo ammettere che è ipnotico osservare qualcuno che sa quello che fa. Jug e Sweet sparano colpi precisi, i loro movimenti fluidi e sicuri. Nel frattempo, io manco il centro del bersaglio di quasi cinque centimetri. Presto mi ritrovo Allin accanto, il suo sguardo penetrante e il suo silenzio pesante nell'aria carica di tensione.
Cheryl: -la postura è sbagliata- dice mettendomi una mano sulla spalla. Istintivamente mi ritraggo, evitando il suo contatto.
Toni: -grazie per il consiglio, ma credo di poter gestire la mia postura da sola- dico sarcasticamente mentre torno a guardare il bersaglio. Lei mi guarda scocciata voltandosi verso Jughead.
Cheryl: -dì alla tua amica che non la ucciderò in questa palestra squallida- si abbassa alla mia altezza sussurrandomi nell'orecchio.
Cheryl: -perlomeno non oggi- dice lentamente.
Jughead: -Toni, lo sai anche tu che devi imparare- mi rivolge un'occhiata calma, ma so bene che se continuerò a protestare diventerà sempre più duro, fino a perdere la pazienza. Cedo alle sue richieste e lascio che Allin sistemi la mia postura della spalla e del torso, anche se il suo tocco mi provoca un ribrezzo sotto la pelle che cerco di ignorare. I due colpi successivi sono più precisi, ma sono ancora lontana dal colpire il bersaglio perfettamente. Proseguiamo con l'allenamento, passando poi ai combattimenti corpo a corpo. Come previsto, Allin si trova di fronte a Sweet mentre io e Jug lavoriamo in coppia. Osservo la rossa con una smorfia, mentre sorride al mio amico in modo un po' troppo compiaciuto. Mi chiedo se sia un interesse genuino o semplicemente un gioco per lei.
Alle sei finalmente concludiamo quell'allenamento estenuante. Abbiamo sparato, scambiato colpi, affinato la nostra coordinazione e lavorato sull'equilibrio. Sembra sia passata un'eternità ed è solo l'inizio. Per ottenere dei veri risultati, dovremo allenarci ogni giorno senza sosta. Jug si asciuga il sudore con un asciugamano mentre Sweet beve dalla sua borraccia. Allin se ne sta seduta a giocherellare distrattamente con una pistola, togliendo e rimettendo il caricatore con un'espressione di noncuranza. 
Jughead: -bene, possiamo andare suppongo- iniziamo ad uscire quando sento la voce della rossa chiamare il mio nome. Mi volto verso di lei senza dire nulla. 
Cheryl: -frena moretta, dobbiamo parlare- mi volto verso Jug che annuisce lentamente, ignorando i miei occhi che chiedono aiuto. Fantastico, sono in trappola. 
Toni: -andate pure senza di me, tornerò tra poco- se ne vanno ed io mi chiudo la porta alle spalle, restando da sola con la killer di cuori. Sento che c'è un'aria di sfida nell'aria. Resto in piedi, non so cosa possa avere in mente e non voglio farmi cogliere impreparata. Oggi mi ha umiliato fin troppe volte. 
Toni: -quindi? Quale sarebbe il problema? La tua piega si è disfatta? Hai spezzato un'unghia?- ridacchia.
Cheryl: -nessun problema. È una semplice questione di collaborazione. Voglio assicurarmi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda per quanto riguarda i nostri prossimi passi-
Toni: -credo che mi hai dimostrato in cento modi diversi che sei migliore di me- mi osserva con attenzione. 
Cheryl: -potrei dire lo stesso di te. Solo che tu pensi di essere migliore, io lo sono- sbuffo spostando lo sguardo verso la finestra. Il sole è già tramontato da un pezzo.
Cheryl: -voglio solo chiarire le nostre aspettative. Siamo entrambe qui per un motivo, e dobbiamo assicurarci di lavorare insieme al meglio delle nostre capacità-
Toni: -e cosa intendi con "al meglio delle nostre capacità"? Hai intenzione di darmi ordini?- 
Cheryl: -no, non sto cercando di darti ordini. Sto solo cercando di essere chiara. Non possiamo avere problemi interni nella squadra se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi comuni- 
Toni: -capito. Quindi tu, la nuova arrivata, sei qui per darci lezioni su come funzionano le squadre?- le sorrido cinica, non dandole il tempo di rispondere. Non voglio farmi manipolare dalle sue parole né farle credere che il nostro rapporto, adesso che è nella squadra, potrà migliorare.
Toni: -io sono qui per fare il mio lavoro, non essere tua amica. Ti odio apertamente Allin e non fingerò di tollerare la tua presenza- si alza dalla sedia spostandosi una ciocca dietro l'orecchio.
Cheryl: -Antoinette, sempre così diretta. Ma sai, la tua ostilità non fa che rendere le cose più interessanti-
Toni: -interessanti per te, forse. Ma finché sarai qui, non aspettarti che le cose si semplifichino- faccio un passo in avanti, decisa a non perdere questa discussione.
Toni: -ci servi solo perché sei dannatamente brava in quello che fai, ma per tutto il resto, sei un diavolo in questa squadra ed io sembro essere l'unica che se ne accorga-
Cheryl: -almeno il diavolo ha un lavoro. Ma forse, potrei essere la tua carta vincente- ribatte con un sorriso astuto.
Toni: -io non sto giocando Allin, perché l'arte del bluff non è mai stata il mio forte. Puoi benissimo leggere le mie carte se vuoi, perché non perderò tempo a nasconderti il mio odio. Io voglio che ti entri nella testa, che ti faccia girare il cuore-
Cheryl: -non giocare con il fuoco Antoinette- dice scuotendo la testa con una rabbia controllata. So esattamente che questa conversazione non è quella che voleva sentire.
Toni: -il fuoco? Brucerai tutta Detroit?- dico sarcastica, ma il suo volto è una maschera di ghiaccio.
Cheryl: -no, solo te-

Heart KillerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora