Caccia al cacciatore

197 14 2
                                    

Toni's pov
Quando Allin è entrata nella squadra ero convinta che non avrebbe avuto chissà quale potere, che Jug sarebbe rimasto il pianificatore solitario che è sempre stato, ma a quanto pare mi sbagliavo. Da quando siamo arrivati, hanno passato la maggior parte del tempo insieme. L'ho capito dalla prima notte dove all'una Allin ha abbandonato il letto ed è uscita dalla camera. Ho sentito ogni suo movimento, partendo dalle coperte spostate fino alla porta che si chiudeva quasi senza rumore. Sarebbe un ragionamento banale pensare che forse stia nascendo qualcosa tra loro due, eppure qui non posso fare altro che unirmi al ragionamento del gregge. Anche io sto iniziando a sospettare qualcosa. Jug ha sempre raccontato delle sue frequentazioni senza filtri e di come non avesse neanche mai accennato a nessuna il nostro lavoro. E adesso, conosce quella rossa da sole tre settimane e l'ha già resa partecipe dei suoi ragionamenti. Non sono gelosa, Jug ed io siamo sempre stati amici e niente di più, eppure non posso fare a meno di provare un certo fastidio nel vederlo così vicino ad Allin. Io non ho mai assistito alla preparazione dei suoi piani e lei lo sta addirittura aiutando mettendoci del suo. E questo mi piace ancora meno. Ormai sappiamo tutti che è un'amante delle entrate ad effetto, ed io odio essere al centro dell'attenzione prima di sferrare il mio colpo mortale. Stasera saremo noi a guidare l'azione ed io sono un fascio di nervi. Riesco a legarmi la coda solo al terzo tentativo con uno sbuffo arrabbiato, mentre mi rigiro tra le mani la parrucca. È di un colore rosso mogano, un colore che odio, mentre Allin ha già preso le sembianze di una bionda con una taglia di seno in più. Dice che si deve mascherare ogni parte del corpo, sennò per la polizia sarà fin troppo facile arrivare alle conclusioni. E se la polizia sarà chiamata da decine di uomini ricchi e aristocratici, non avremo scampo. 
 Cheryl: -faresti meglio a prepararti, inizieremo tra poco-
Toni: -so quello che faccio- dico infilandomi finalmente la parrucca. Evito di guardarmi allo specchio, so con certezza che quel colore è orribile su di me, ma è stato scelto da Allin, perciò non avevo dubbi. 
Toni: -il biondo non ti si addice- dico cercando di spostare la mia frustrazione su di lei, ma la sua sicurezza non vacilla nemmeno per un istante. 
Cheryl: -mi preferisci con il mio colore naturale?- dice con un sorrisetto.
Toni: -non ti preferisco, punto- ribatto, infilando la pistola nella fondina posta sotto la gonna. È una posizione scomoda, ma necessaria per garantire la mia sicurezza. Allin sfoggia un elegante vestito blu che mette in mostra la sua bellezza sfacciata, un vero e proprio richiamo per gli occhi maschili. So per certo che il suo piano di attirare l'attenzione di quegli uomini andrà a gonfie vele. Nessuno riesce mai a staccarle gli occhi di dosso. Anzi, se non fosse per la sua personalità narcisista, probabilmente la troverei anche attraente. In un'altra vita, penso schifata. Neanche per tutti i soldi del mondo riuscirei a farmi piacere una come lei. Sono fatta per sabotarla, niente di più. Dopo un'ultima controllata, si volta verso di me, facendo cenno di andare. Usciamo dall'hotel e saliamo sul taxi. I ragazzi sono già alla villa, impegnati nei loro compiti. Fangs e Sweet stanno preparando la disposizione del buffet, mentre Jug sta mettendo a punto la playlist della serata. Grazie ad un messaggio ho saputo che molti ospiti sono già là. Anche questo fa parte del piano; arrivare leggermente in ritardo in modo da ottenere l'attenzione generale fin da subito. Mi muovo a disagio sul sedile, sentendo il vestito stringermi troppo e la parrucca irritare il mio cuoio capelluto. Lancio un'occhiata ad Allin, che al contrario, sembra perfettamente a suo agio.
Toni: -ti piace tutto questo, non è vero?-
Cheryl: -che domanda intelligente. Grazie per il tuo interesse così sincero- percepisco fin troppo il suo sarcasmo. Non conosce altri modi per conversare? Apro bocca per dare voce ai miei pensieri di getto, come mio solito, ma mi ricordo che non siamo sole. Anche se l'autista sembra esserci completamente indifferente, non è sordo.
Toni: -sai parlare senza le tue solite battutine o è troppo difficile?-
Cheryl: -è la mia parte preferita, sì- dice cambiando argomento e continuando la conversazione.
Cheryl: -non a tutti piace essere conosciuti solo dalle ombre- mi volto verso di lei, sorpresa dal suo repentino cambio di tono.
Toni: -divertente-
Cheryl: -non sto scherzando Antoinette-  dice, pronunciando il mio nome con una lentezza che mi fa rabbrividire.
Toni: -smettila di usare il mio nome. Non cambierà qualcosa se lo metti alla fine di ogni frase-
Cheryl: -non ho mai pensato il contrario. Se c'è un unico motivo per cui lo dico spesso, è perché mi piace- dice senza battere ciglio. Mi sento quasi in una guerra tra me stessa. Dico di amare la verità, ma se è lei a dirmela, preferirei sentire decine di menzogne.
Toni: -bene, ed io odio quando la tua bocca lo pronuncia, va bene?- dico senza contenermi eppure non è la prima volta che quando dico un qualcosa di spregevole verso di lei l'eco della frase mi risuona nelle orecchie causandomi un certo fastidio. Che sia pentimento? Eppure, come potrebbe mai esserlo, mi ha provocato un taglio al braccio, mi ha umiliata, torreggiando su di me con un controllo che nessuno ha mai esercitato su di me. Come potrei non odiarla?
Toni: -concentrati a pronunciare il nome di Tom piuttosto dato che Shia sembra non interessarti più- uso i nomi in codice dei miei amici, lanciando una rapida occhiata all'autista che continua imperterrito a guardare la strada davanti a sé.
Cheryl: -e questo commento?-
Toni: -andiamo, pensi che non me ne sia accorta? Passate ogni notte insieme, programmando e chissà, magari facendo anche altro- ridacchia passandosi una mano tra i capelli biondi.
Cheryl: -ti ricordo che ci sono altre due persone in quella stanza e a me non piace condividere le attenzioni. Tantomeno se con degli uomini- dice con lentezza. L'autista si schiarisce la voce ad un tratto interessato alla conversazione, mentre io non so cosa dire. Non so neanche a cosa pensare, tanto quella rivelazione è stata improvvisa. Deglutisco mentre lei non riesce a trattenere una risata.
Toni: -buon per te. Non voglio che i miei amici cadano nella tua trappola-
Cheryl: -io non mi preoccuperei. Sono un'ottima amante- non rispondo, voltandomi e continuando a guardare fuori dal finestrino. Mentre l'auto sfreccia per le strade di Miami, osservo con crescente eccitazione l'imponente villa della festa che si profila all'orizzonte. Mai avrei immaginato di trovarmi di fronte a qualcosa del genere. L'edificio si erge imponente, un palazzo a tre piani costruito interamente con mattoni candidi, che sembrano risplendere sotto i riflettori della notte. Allin non mostra alcuna sorpresa, e questa sua noncuranza mi fa domandare quali ricchezze abbia conosciuto nella sua vita. Se non è interessata ai diciotto miliardi di dollari che stiamo cacciando, di sicuro deve avere un patrimonio dalle proporzioni straordinarie. L'autista si ferma davanti alla villa e scendiamo, immergendoci nel vialetto già affollato di persone. Donne vestite con abiti lunghi, uomini in smoking impeccabili e qualche bambino che scorrazza qua e là creano un'atmosfera vibrante e vivace. Il giardino è un tripudio di luci colorate e decorazioni di compleanno, che conferiscono al luogo un'aura quasi magica. Il tavolo del catering si estende per diversi metri, offrendo una vasta selezione di cibi di ogni genere. Jug aveva ragione, questa festa non è certo un evento da poco. Scorgo immediatamente Sweet e Fangs, che si muovono agilmente tra gli invitati con vassoi di champagne in mano, scambiando sorrisi e osservando attentamente l'ambiente circostante. La folla di persone mi mette a disagio, e in pochi istanti mi ritrovo con le mani sudate e il cuore che batte velocemente.
Toni: -wow- dico per non restare in completo silenzio.
Cheryl: -troppa bellezza per i tuoi gusti?- ribatte sarcastica, osservando con un misto di indifferenza e disprezzo l'abbondanza che ci circonda. Continuo ad ignorarla, mentre mi avvio verso il tavolo per prendere qualcosa da mangiare. Lei si allontana prendendo un boccale dal vassoio di Fangs, sorridendogli. Inizio a cercare con lo sguardo la nostra vittima, eppure con quella miriade di gente sembra quasi impossibile. Dopo qualche minuto Allin sbuca dalla folla, il boccale di champagne vuoto, mentre emana una presenza magnetica che non passa inosservata.
Cheryl: -andiamo dentro. Non è qui fuori- entriamo nella villa e rimango a bocca aperta. L'arredamento, una miscela di stile vittoriano e minimalista, crea un'atmosfera affascinante, con tonalità che oscillano tra il caffè e il beige. All'interno, la folla è meno fitta, il che facilita la nostra ricerca. Riesco a individuare subito la nostra vittima, seduta su un sontuoso divano. Seguo i passi eleganti di Allin che si accomoda con grazia, incrociando le gambe come suo solito. La nostra vittima si volta verso di noi, scrutandoci attentamente con un mezzo sorriso. Non posso fare a meno di notare il dolore nei suoi occhi, ma stranamente sembra più allegro dopo l'arrivo della rossa.
: -state apprezzando la festa, signorine?- ci chiede con cortesia.
Cheryl: -è tutto meraviglioso. Non ho mai visto niente del genere prima d'ora- risponde Cheryl con un sorriso radioso. So che sta giocando le sue carte, anticipando le mosse dell'uomo.
: -lo immagino, non è un'opportunità da tutti i giorni- dice orgoglioso. Mi provoca un certo fastidio il modo in cui parla.
Cheryl: -assolutamente. Ho sempre vissuto con i miei tre fratelli in una casa fin troppo piccola. Questa villa sembra quasi un sogno irrealizzabile-
: -il mio amico ha pagato centomila dollari per organizzare tutto- lei gli sorride candidamente. Ha anticipato le sue mosse già da ieri, quando ha detto che agli uomini piace fin troppo mettere in mostra il denaro che possiedono. Continuiamo a parlare ancora per qualche minuto, fino a quando non sento la voce di Jug prorompere dal microfono. Sta chiamando tutti in giardino per iniziare la festa. Andrew offre la mano ad Allin che accetta immediatamente, aiutandola ad alzarsi. Si sistema il vestito e tutti e tre ci avviamo fuori. Tutti gli occhi sono puntati sul mio amico. Jughead prende il microfono con un sorriso sicuro stampato sul volto, irradiando energia e determinazione mentre si prepara ad animare la serata.
Jughead: -bene, un grande benvenuto a tutti voi. Sono davvero orgoglioso di essere stato scelto come DJ per questa fantastica serata e voglio dirvi che la mia musica non vi deluderà- annuncia con voce vibrante, facendo partire immediatamente una canzone che scatena l'euforia tra gli ospiti. In un istante, tutti si riversano sulla pista da ballo, catturati dal ritmo travolgente. Allin non perde tempo e si unisce al divertimento con agilità, mostrando le sue doti di ballerina. Percepisco qualcuno sfiorarmi il braccio e noto che è Sweet Pea. Si sta allontanando dentro la casa con il vassoio vuoto. Lo seguo fino a quando non ci ritroviamo nel sotterraneo che fa da cantina per gli alcolici.
Sweet Pea: -Fangs ed io abbiamo perlustrato tutto il perimetro. Ci sono cinque agenti della polizia su ogni uscita- mi informa con tono calmo, anche se riesco a percepire la tensione sotto la superficie.
Sweet Pea: -ovviamente hanno pensato alla sicurezza. Con un numero così elevato di persone sconosciute invitate, dovevano pur proteggersi in qualche modo. Eppure non lo avevamo previsto. Sono ricchi sì, ma sono ancora prudenti a quanto pare- cerco di trattenere un imprecazione.
Toni: -quindi cosa facciamo?-
Sweet Pea: -ne ho già parlato con Jug qualche minuto fa. La missione continuerà, ma dovremo essere cento volte più prudenti-
Toni: -ma come faremo ad andarcene prima che scoppi il putiferio? La polizia controllerà ogni persona che uscirà- obietto.
Sweet Pea: -ci stiamo lavorando Toni- ribatte con fermezza, cercando di rassicurarmi.
Toni: -no, dobbiamo interrompere, Jug non aveva previsto la presenza della polizia- insisto, cercando di far valere la mia voce.
Sweet Pea: -riusciremo a trovare una soluzione. Abbiamo Allin in squadra adesso, andrà bene-Toni: -Dio, ma cosa avete tutti per lei? La seguite come cuccioli- replico, sfogando la mia frustrazione.
Sweet Pea: -ha esperienza, lo sai anche tu- anche se lo so, è proprio questo che mi irrita. Ci scambiamo uno sguardo carico di significato prima di separarci per tornare alle nostre mansioni. Mentre Sweet si occupa di portare il cibo ai tavoli, io mi dedico a distrarre gli uomini quarantenni con il mio sorriso più affascinante. Nel frattempo, osservo Allin impegnarsi con la nostra vittima, sfornando sorrisi innocenti e cercando di stabilire minimi contatti fisici. Ammiro la sua bravura nel manipolare gli uomini, anche se adesso so che dentro di lei cova una profonda avversione verso di loro. È un'attrice nata, capace di nascondere ogni traccia del suo vero io dietro una maschera di innocenza.
Quando l'ebbrezza della festa raggiunge il suo apice, con uomini dalle guance rosse e parole sconnesse che danzano nell'aria, il mio istinto sa che è giunto il momento di agire. Basta uno sguardo con Allin e lei si china all'altezza dell'orecchio della vittima, sussurrando qualcosa con malizia. L'uomo si guarda attorno, indeciso, prima di annuire e alzarsi insieme a lei. La mia ansia cresce con ogni secondo che passa, sapendo che ogni movimento dev'essere eseguito con la massima precisione. Osservo gli agenti, immobili davanti alle uscite, pronti a scatenare l'inferno se qualcosa dovesse andare storto. Sono esperti, senza dubbio, e non si fermeranno davanti a nulla pur di proteggere l'ordine di questa festa costata un patrimonio. Aspetto alcuni istanti di tensione palpabile, poi seguo la figura sinuosa della rossa che sale verso il piano superiore. All'inizio del corridoio, si volta per un attimo, gli occhi brillanti di complicità, e mi fa cenno di seguirla. Lancio un'occhiata veloce verso il basso e scorgo Fangs annuire impercettibilmente. È giunto il momento. Ripasso mentalmente ogni cosa che abbiamo a nostro vantaggio. Abbiamo la macchina parcheggiata sul retro, Allin che con il suo talento da manipolatrice riuscirebbe a farci guadagnare secondi preziosi e Jug che sa esattamente come comportarsi in situazioni drastiche. Le cose che potrebbero andare storte però sono molte. Prima di tutto c'è la polizia e tutta la squadra ormai sembra averlo capito. La stanza scelta da Allin è in fondo al corridoio e nessuno degli ospiti sembra essere interessato al piano di sopra, però prima o poi qualcuno dovrà per forza controllare, che sia tra cinque minuti o quando la festa sarà ormai finita. Qualcuno potrebbe aver visto Allin salire con l'uomo e nonostante stia indossando una parrucca ed abbia una taglia del seno che non è la sua, un buon osservatore potrebbe ricordarla. Il piano prevede che Allin, Fangs ed io ce ne andiamo subito dopo il colpo, mentre Jug e Sweet torneranno con i mezzi pubblici. In questo modo la polizia non si insospettirà quando vedrà cinque persone di cui tre sono i lavoratori della serata, andare via. Fangs uscirà dieci minuti dopo di noi fingendo un malessere. Respiro a fondo prima di aprire la porta. La scena che mi ritrovo davanti non è quella che speravo. Allin è contro il muro, lo sguardo fisso sull'uomo che la guarda con ostilità. Trattengo il respiro. Ha in mano una pistola. Eppure la rossa sembra tranquilla mentre la mia mente inizia a divagare. Che abbia scoperto che è stata lei ad uccidere il fratello? Che abbia capito il nostro piano? Ha chiamato la polizia?
: -mi conosci?-
Cheryl: -meglio di quanto credi- quasi mi ritrovo ad urlarle contro per ammettere una cosa del genere con così tanta tranquillità.
: -ma certo, voi puttane andate in giro cercando di conquistare l'uomo ricco della vostra vita, non è così?- il sollievo mi pervade, ed è una sensazione così piacevole che vorrei cadere a terra e ridere.
: -se sai tutto, allora saprai che mio fratello è stato ucciso. Non perdonerò mai il suo assassino ma posso togliere una vita innocente anche io. Come lo chiamano...Occhio per occhio?- non ha capito nulla, per lui Allin è solo una donna che cerca di portarselo a letto e lui è talmente scosso e furioso che l'omicidio è diventato per lui quasi una vendetta. Peccato che non sa che colui che stia cacciando è in realtà il cacciatore.
: -a chi mai potrebbe importare di una troia come te. Non avrai famiglia né amici. Questo tipo di feste sono l'unica cosa che dà un senso alla tua triste vita- la rossa gli ride in faccia e lui le sferra un pugno. Si sposta di lato e il pugno dell'uomo va a finire contro la parete. Geme di dolore e sarebbe il momento perfetto per Allin di prendere la sua pistola e farla finita. Eppure lei non fa niente, continua a guardare quell'uomo che stringe il pugno a causa del dolore. Cos'ha in mente? Penso con impazienza. L'uomo si raddrizza puntandole la pistola alla tempia.
Cheryl: -avanti, fallo- sono sicura che abbia notato la mia presenza nella stanza, ma non sembra importarle. Si sta divertendo, mentre io sto perdendo la pazienza. L'uomo continua a fissarla, il dito posizionato sul grilletto. Sento un rumore provenire dal piano terra e capisco che è ora di sbrigarci. Facciamola finita, mi dico mentre apro completamente la porta. L'uomo si gira in un nano secondo, e ciò che ne segue è uno sparo che mi perfora le orecchie. Mi sento teletrasportata al giorno in cui Allin ha colpito Fangs, ma questa volta la protagonista sono io. Mi ricordo della sua caduta, ma adesso sono io a cadere con un tonfo sordo. Sento un altro sparo, un corpo che cade. Eppure, l'unica a sprofondare sul serio sembro essere io. 


Heart KillerUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum