Sabotare la festa

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Cheryl's pov
Ho sempre amato pianificare. Ogni cosa, partendo dai viaggi e finendo con i miei omicidi. Pianificare mi fa sentire pronta ad ogni eventualità. Mio padre mi ha insegnato che farsi cogliere impreparati è da deboli, qualcosa che noi non possiamo permetterci. Credo che questo suo modo di pensare sia nato dopo la morte di mamma. Non era pronto, nessuno lo sarebbe stato, e quando lo ha scoperto, era troppo tardi. So con certezza che non si è mai ripreso e da allora ogni cosa per lui è diventata prevedibile e priva di interesse. Ho assistito al suo cambiamento con un misto di tristezza e ammirazione. Le emozioni hanno smesso di sfiorarlo. Non ho mai più visto una lacrima scorrergli sul viso. Ha compreso che doveva andare avanti per me, per noi, e lo ha fatto con fermezza, nonostante il peso che portava sulle spalle. Le sue lezioni mi hanno insegnato l'importanza di essere sempre un passo avanti, di anticipare ogni mossa dell'avversario. E così ho imparato a pianificare con meticolosa precisione, scrutando ogni dettaglio e prevedendo ogni possibile scenario. A volte mi chiedo se sia possibile essere troppo preparati, se il controllo assoluto sia davvero un'illusione. Forse c'è bellezza nell'imprevedibilità, nell'abbandonarsi al flusso del destino senza resistere. Eppure, non posso negare che la pianificazione mi dia un senso di sicurezza, un'armatura contro le incertezze. Mi fa sentire invincibile, pronta a fronteggiare qualsiasi sfida. I dialoghi, spesso intrisi di sarcasmo e cinismo, sono diventati il mio modo di sfidare il destino. Prevedere il futuro è un gioco da ragazzi, penso con un sorriso, consapevole del mio potere di manipolare le situazioni a mio vantaggio. Ma nel profondo, so che la vita è molto più complessa di una semplice pianificazione. Bisogna essere pronti ad adattarsi, modificare i piani quando necessario, senza mai perdere di vista il proprio obiettivo. La versatilità è la qualità più importante di un bravo killer. Se la freccia manca il bersaglio, si estrae il pugnale; se la preda si ribella, entra in gioco l'arte della persuasione; se il pericolo si materializza sotto forma di polizia, è necessario sfoggiare un sorriso da angelo. Ogni cosa può essere raggirata se la propria mente funziona a dovere. Ed è proprio per questo motivo che non mi sono mai lasciata travolgere dal panico. Ho sempre evitato i luoghi che potrebbero compromettere il mio controllo, come le discoteche o gli eventi affollati dove regna l'ebbrezza dell'alcol. Lo stesso principio si applica alle relazioni. Ho imparato presto che l'amore è come un vortice che risucchia il controllo, quindi l'ho bandito dalla mia vita. Ho visto come l'amore e la dipendenza emotiva abbiano fatto naufragare mio padre, e io non volevo seguirne le orme. Eppure, nonostante la mia padronanza del gioco della vita, ci sono stati momenti in cui ho dovuto fare i conti con la fragilità umana. Momenti in cui il cuore ha rischiato di intrecciarsi con il mio destino, minando la mia ferrea determinazione. Ma ho resistito, ho tenuto duro, perché so che l'amore è come un miraggio nel deserto: allettante, ma destinato a svanire tra le dune del tempo.
La missione è facile, forse troppo facile per me che ho sempre lavorato con decine di ostacoli diversi. La squadra non punta in grande. Vogliono solo fare fuori la vittima ed andarsene senza lasciare tracce. Li capisco da un certo punto di vista, all'inizio anche io ero così. L'idea di essere trovata dalla polizia mi causava talmente tanta ansia che non appena il proiettile colpiva il bersaglio, me ne andavo di corsa e chiudevo la porta di casa a chiave, rintanandomi in camera e pregando di non aver lasciato nessuna traccia. Mentre osservo la squadra ascoltare Jughead mi convinco però che sono ambiziosi. Rubare diciotto miliardi di dollari al governo di una città non è roba da pochi, eppure sono convinti di riuscirci. Non so nulla di loro, non ho indagato troppo a fondo, cercando solo le informazioni fondamentali. Dove sono nati, cosa studiavano all'università e tutto il resto. Sul web non c'è neanche un minimo indizio riguardo il loro lavoro segreto, ma con delle ricerche approfondite ho avuto le mie informazioni. Quando ho iniziato a spiarli, Antoinette mi ha subito interessato. Ho quasi provato una certa stima per lei. Lavorare in squadra con soli ragazzi ed essere così determinata sono due qualità che non ho mai visto in nessuno. Io ho sempre lavorato da sola ma se qualcuno mi avesse chiesto di unirmi ad una squadra di soli uomini avrei rifiutato in un secondo. Non perché sono più forti, ma perché odio circondarmi di esseri idioti come il genere maschile. Mio padre è sempre stato l'unico uomo da me apprezzato, mentre tutto il resto ai miei occhi prendeva le sembianze di un enorme gregge di pecore. Gli uomini sono banali, qualsiasi cosa esca dalla loro bocca mi fa alzare gli occhi al cielo. Quando interagisco con loro, c'è sempre un sottile velo di disprezzo che permea ogni mio gesto e ogni mia parola. È quasi come se mi piacesse nutrire quel senso di superiorità, alimentando la mia ferma convinzione della loro inferiorità. I loro gesti sono prevedibili, i loro comportamenti ormai conosciuti a memoria. Mi piace ucciderli, non amarli.
Jughead: -bene, sono passati due giorni da quando siamo arrivati e nonostante le docce con l'acqua gelida penso che abbiamo ottenuto ottime informazioni- ho notato che è sempre lui a iniziare questo tipo di discorsi e nessuno si è mai opposto. Devono fidarsi davvero tanto di questo ragazzo geniale. Chissà cosa succederebbe se cadesse, penso mentre accavallo una gamba sopra l'altra. Il ragazzo che si chiama Sweet Pea sta in piedi in un angolo della camera come sempre, mentre Fangs e Antoinette sono seduti vicini sul divano. Il commento di Jughead mi fa alzare le labbra in un sorriso. L'acqua gelida delle docce di prima mattina sembrerebbe quasi una follia eppure è la mia solita routine. Il freddo mi fa svegliare completamente la mente, pronta a ricevere ogni tipo di input. Riguardo all'altra metà della sua frase, ha ragione. Lui ed io abbiamo passato due notti intere nel salotto della sua camera a programmare ogni minimo dettaglio. Ci siamo trovati molte, se non troppe, volte in disaccordo eppure credo che sia stato proprio questo a permetterci di elaborare un piano davvero interessante. Ho sempre lavorato con una prospettiva sola, la mia, perciò mettere sul tavolo due mentalità differenti ha permesso di creare qualcosa di nuovo. Lui stratega, io creativa, non poteva che uscire un piano perfetto. 
Jughead: -come vi ho già detto, la nostra vittima si troverà in questa villa di lusso per il compleanno del suo amico. Già, dopo la morte del fratello non sarà di ottimo umore, ma sappiamo che per gli amici si farebbe di tutto. E noi sfrutteremo proprio questo- ci fa vedere l'interno della villa, dove un enorme salone decorato con tavoli ricoperti da tovaglie costose cattura l'attenzione di tutti. 
Jughead: -la festa è una vera e propria serata gala. A quella cerchia piace fare le cose in grande. E a noi piace rovinarle. A te l'onore Allin- mi alzo dalla poltrona mettendomi al centro della stanza. Noto Antoinette che alza gli occhi al cielo, ma mi fermo prima di iniziare una discussione. So quanto possa essere determinata a vincere ogni singolo litigio. Irritante. 
Cheryl: -bene, come ogni festa che si rispetti hanno bisogno di camerieri e si dia il caso che, Fangs e Sweet Pea, siano appena stati assunti. Il vostro resume con un'esperienza impeccabile dovrà essere piaciuta agli organizzatori- sorrido cinicamente. Per Jughead è stato un gioco da ragazzi creare dei resume falsi da inviare al numero di telefono che richiedeva camerieri per l'evento. 
Cheryl: -e Jughead sarà il DJ, qualcuno dovrà pur intrattenere quella serata-
Toni: -e chi si occuperà della copertura?- chiede interrompendo la mia spiegazione. Alzo lo sguardo verso di lei con un sorriso sarcastico.
Cheryl: -credo di poter essere un diversivo abbastanza efficace, non trovi?-
Toni: -meglio di te se ne trovano, ma suppongo che dovremo accontentarci- la sua risposta mi provoca un sottile risolino.
Cheryl: -allora sarà un'esperienza nuova per te lavorare con qualcuno di così straordinario- sta per ribattere ma Fangs la interrompe mettendole una mano sulla spalla.
Fangs: -Toni, concentriamoci sul compito. Lo sai, meno chiacchiere, più azione- dopo avermi lanciato un'ultima occhiata carica di disprezzo si zittisce, lasciandomi continuare. Dopo la nostra conversazione nella camera da letto, è seguito il totale silenzio. Lei non ha provato a mascherare il suo odio ed io non mi aspettavo il contrario. Le ho solo detto quello che pensavo, niente di più ma a quanto pare questo l'ha solo infastidita ulteriormente. So per certo che ha scoperto la mia nazionalità, direi anche finalmente eppure quasi mi eccita il fatto che sappia qualcosa su di me. Mi fa sentire vulnerabile, un'emozione che non provavo da tanto. So anche che muore dalla voglia di trovare altre informazioni. Peccato che non ci riuscirà. Le lancio un'ultima occhiata prima di guardare Jughead ed annuire.
Cheryl: -per tua fortuna Antoinette, abbiamo pensato anche a questo. Quella festa sarà piena di uomini di mezza età, alcuni sposati, altri divorziati, altri ancora idioti, perciò catturare la loro attenzione non sarà così difficile-
Toni: -stai dicendo che dovrò far finta di essere una puttana?- chiudo gli occhi davanti a quella parola oscena.
Cheryl: -modera il linguaggio, e poi saremo solo delle ospiti fortunate che sono state invitate alla festa. Il festeggiato è talmente narcisista che ha addirittura pubblicato un volantino online con gli inviti. Quella festa avrà forse cinquecento persone. Comprese noi- lei mi guarda stranita, forse non è abituata a rovinare il suo incognito standosene davanti a centinaia di persone prima di commettere un omicidio. Eppure questo è proprio quello che mi eccita. Nessuno penserà che due ragazze un po' provocanti e senza cervello potrebbero mai mettere in atto un omicidio così preciso. Odio il fatto che le donne siano considerate inferiori ma in missioni come questa sarà proprio quello di cui avremo bisogno. Gli uomini si scervelleranno per capire chi è stato, si prenderanno a pugni e si guarderanno di sottecchi, ma a nessuno verrà in mente di pensare a quelle due ragazze che sfoggeranno sorrisi gentili ed espressioni stupite davanti alla bellezza della villa.
Jughead: -questa è la prima parte del piano. Fangs e Sweet andranno a lavoro alle quattro del pomeriggio. Aiuteranno in cucina, prepareranno i tavoli e tutto il resto. Capiranno inoltre com'è disposta la villa, dove si concentreranno gli ospiti, chi sarà seduto e dove. Io potrò avere una vista più o meno completa del salotto dato che la postazione del DJ è su un piano rialzato. Toni, Allin, voi sarete le nostre pedine. Vi muoverete lungo tutto il perimetro della villa, converserete con tutti, darete a loro qualche speranza, flirtate anche. Non perdete di vista la vittima. Parlateci, cercate di alzargli l'umore, fategli dimenticare che un killer ha ucciso suo fratello e potrebbe volere anche lui. Fategli bere un goccio di questo- solleva una minuscola bottiglietta nera.
Jughead: -questo gli farà perdere la testa- lancia l'oggetto a Toni che lo afferra prontamente.
Cheryl: -bene, siamo pronti. Prepara la tua parrucca migliore moretta- 

Heart KillerWhere stories live. Discover now