{8} Traditore†

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Mi misi il pigiama e andai a dormire, crollando immediatamente.

La mattina successiva mi svegliai normalmente, nessun uccello che sbatteva contro il vetro o cadute notturne, Sbadigliai guardando l'orologio notando che era tardi, presi un accappatoio, mi preparai i panni e mi feci una doccia veloce per poi asciugarmi.

"Mal che vada non faccio colazione.."
Mi stiracchiai, mi misi la maglietta e prima di mettere i jeans ci feci un buco per la coda, dovrei iniziare a comprare quelli con il buco già incorporato.
Mi andai ad asciugare i capelli e finì in giusto poco più di mezz'ora.

Presi la giacca di Alastor e uscì dalla mia stanza, mi guardai attorno nel corridoio, non sapevo qual'era la camera del demone rosso, sospirai e iniziai a bussare a caso, alle prime due non rispose nessuno, probabilmente o erano vuote o i proprietari erano gia a fare colazione, nella terza uscì Husk

«Buongiorno Husk!» lo salutai con un sorriso, che lui non ricambiò, probabilmente ancora assonnato.
«Che vuoi?» socchiuse gli occhi «Umh, sai per caso dov'è la stanza di Alastor? Devo dargli questa» dissi indicando la giacca che stavo portando con me
«Secondo piano stanza 11» concluse chiudendo la porta, non lasciando il tempo di ringraziarlo.

Sbuffai salendo le scale per il secondo piano "Ma la Camera di sto qua sta in culo ai lupi?" Arrivai davanti alla porta 11 del secondo piano, bussai un paio di volte e attesi che qualcuno venne ad aprire la porta, ma così non fu, bussai di nuovo, ma nessuno apriva la porta
"Che sia giù a fare colazione?" Decisi di bussare un ultima volta prima di girare i tacchi e iniziare ad andare giù

«Mia cara, prima mi svegli e poi te ne vai? Non è molto gentile da parte tua» il suono della sua voce mi fece sussultare, mi girai e lo vidi sul bordo della porta mentre si stroppiciava un occhio, aveva il volto tutto assonnato.
«Pensavo che eri giù a fare colazione» scrollai le spalle facendo scivolare il mio occhio sul suo pigiama, era classico e di colore rosso chiaro.
«La prossima volta ti muovi ad aprirmi la porta» conclusi porgiando l'indumento che avevo in mano verso di lui

Vidi che si avvicino a me, anche troppo per i miei gusti. «Oppure la prossima volta impari ad aspettarmi» rimasi ferma lì dov'ero, «Ti ho aspettato, ma non sarei rimasta fuori a tua porta per tutta la vita.» «Io ti consiglierei l'incontrario» lo guardai confusa,
«E perché mai dovrei farlo?»

«Perchè "uno come me" non lo trovi da nessuna parte.» disse mentre era così sicuro di sé, rimasi confusa a fissare i suoi occhi vicino ai miei, che diavolo intendeva con quella frase?
Feci un sorriso. "E meno male direi.." ovviamente non lo avrei mai detto, non ci tenevo a ritrovarmi un tentacolo nello stomaco.

Feci una faccia contrariata e gli lasciai la giacca tra le mani, per poi voltarmi e andarmene via, "non ho neanche capito se è un vampiro o no.." mi fermai subito dopo «Aspetta, aspetta» dissi richiamando la sua attenzione essendo che stava ritornando nella sua stanza.
«Hai bisogno di qualcosa mia cara?»
«Tu..sei un vampiro?» chiesi leggermente titubante, non so perché gli feci quella domanda, probabilmente pura curiosità, avvolte mi sono chiesta perché mi aveva leccato via il sangue dal dito quel giorno.

"Eh dio, la sua lingua era così morbida e calda.." scossi la testa arrossendo leggermente sentendo una risata «Cosa ti fa pensare che io sia un vampiro?» Guardai di lato, «Bhe perché la prima volta che ci siamo visti hai leccato il mio sangue, poi eri sveglio di sera e ora stavi dormendo di giorno, insomma io pensavo che eri uno di-»
«Una serie di coincidenze, ma no mia cara, non sono un vampiro» mi interruppe, tirai un piccolo sospiro di sollievo, se è qualcosa almeno ad uccidermi non sarà nessun vampiro.

«Fall Into Hell» [Alastor×Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora