«Fall Into Hell» [Alastor×Reader]

{10} Zestial†

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Uscì da quel locale tirando un sospiro di sollievo, lanciai una rapida occhiata al caffè che avevo in mano per vedere se era tutto apposto, e così era, o almeno, per il momento.

Camminai tranquilla iniziando a sorseggiare il mio caffè, mi guardai attorno, oggi sembravano tutti un po' calmi, e meno male.

In questa settimana ho stretto di più i rapporti con i miei nuovi amici, io e Angel ormai eravamo diventati ottimi amici, avvolte passavano ore e ore a parlare, anche con Husk avevo migliorato il mio rapporto, era un ottimo barista è un ottima spalla con cui sfogarsi, con Vaggie e rimasto più o meno lo stesso, ogni tanto parlavamo, ma avvolte mi ignorava, non me la prendo ovviamente, lo faceva un po' con tutti, tranne ovviamente la sua ragazza, che ormai era diventata anche lei mia amica.

Con Alastor invece, bhe..si, anche con lui ho iniziato a parlare più di prima, avvolte mi fermavo in camera sua e ci raccontavamo cosa abbiamo fatto nella giornata, e raramente accenniamo cose al nostro passato, ad essere sincera Alastor era davvero carino, ma era ancora più carino quando non aveva quel sorriso a trentadue denti.

Soffiai il caffè per poi berne un'altro sorso, che a quanto pare fù l'ultimo.
Infatti dal vico accanto alla strada dove stavo camminando uscì qualcuno che mi venne addosso, facendomi cadere il caffè per terra, ma che cazzo.
«Le mie scuse signorina» alzai lo sguardo, e vidi davanti a me un tizio, alto quanto un palo della luce, aveva un mantello nero che ricopriva tutto il suo corpo e dalla sua testa uscivano delle antenne(?) Nere, ma la cosa che spiccò di più furono i suoi occhi verde acceso.

«Oh Nono, non si preoccupi, sono stata io a non fare attenzione» dissi sorridendo, non volendo dei problemi.
Vidi i demoni attorno a me spaventati,
Rimasi perplessa "Perché fanno così?.."
Mi schiarì la gola, tornando a guardare la persona davanti a me.
«Piacere, io sono Zestial» disse "sorridendo" la sua voce era davvero cupa che mi vennero i brividi.
«Oh, umh.. io sono Diana» l'insicurezza nella mia voce era così tanta che sembrava visibile, iniziai a camminare con lui di fianco, evidentemente stavamo andando nella stessa direzione.

«Dove stai andando?»mi chiese, tanto, già stavamo andando nella stessa direzione, perché non fare amicizia? In fin dei conti è stato gentile con me,
«in realtà stavo facendo una passeggiata, non ho nulla da fare» iniziai pensierosa, non era proprio vero quello che ho detto, potevo fare un sacco di cose per aiutare in hotel, ma ahimè mi scoccio «Tu?» aggiusi per non essere scortese.

«Sto andando a una riunione» rispose tranquillo «di lavoro?» iniziai «Mi servirebbe un posto in cui lavorare..» pensai ad alta voce per poi guardarlo, notai che stava sorridendo.
«Sei da poco all'inferno?» rimasi confusa dal suo cambiamento di conversazione, ho detto qualcosa che non andava? «Bhe diciamo, sono arrivata da una settimana e qualche giorno, perché?»

«Perchè quando un dannato vede un overlords e suo solito scappare» concluse con una tranquillità abbastanza inquietante
«Ma rispondendo alla tua domanda, no, non è un colloquio di lavoro» si girò verso di me sorridendo ancora una volta, «Capisco.., e perché tutti hanno paura degli overlords?» un'altra domanda uscì dalla mia bocca, un questo momento ero davvero curiosa
«Perchè possiamo uccidere chiunque con molta più facilità di un semplice dannato»

«In Pratica perché siete più forti di noi?» socchiusi gli occhi, notando di nuovo le persone guardano Zestial con paura «Esatto»
«Eppure non ha senso, insomma, se lui non ti infastidisce tu non lo uccidi, non funziona così?» sentì la curiosità salire sempre di più, ma d'altro canto quella conversazione mi stava piacendo.

«Avvolte le persone qui ti uccidono solo perché hanno avuto una giornata più impegnativa del solito» in quel momento svoltammo l'angolo, continuando la nostra mini passeggiata
«Questa cosa è ingiusta» sospirai «Qual'è il tuo potere?» mi chiese Zestial
«Oh..io non ho un potere in realtà» dissi leggermente imbarazzanta
«Bhe sei arrivata da poco, avrai tempo per svilupparli» lo guardai sorpresa
«Cosa intendi dire?»