{18} Sogno?†

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E in quel momento l'asciugamano automaticamente cadette sulle sue gambe mostrando la sua faccia contrariata per il mio gesto.

Alla fine però fece come gli ho detto e andò a bagnare l'asciugamano, Quando tornò mi aiutò a staccare la maglia dalla ferita e cavolo, non era stato affatto facile.

«Aia! Mi fai male!» dissi spostandomi ancora una volta, allontanandomi dalla sua mano che ormai mi stava disinfettando le ferite dietro la schiena sentì il suo sguardo bruciare sulla mia schiena, probabilmente mi stava guardando male ma d'altronde come biasimarlo, era la decima volta che facevo quegli sbalzi.

Mi trovavo seduta sul bordo del mio letto con la maglietta alzata dietro la schiena in modo da farmi disinfettare le ferite, lui era inpiedi dietro di me, notai che si manteneva a debita distanza e ne fui grata di ciò.
«Non ti preoccupare mia cara, Abbiamo finito» a quelle parole feci un sorriso di gratitudine, anche se lui non lo poteva vedere.

Si allontanò da me e io mi girai verso di lui abbassando la maglia, ovviamente facendo attenzione che non si vedesse nulla.
Sospirai, in quel momento le ferite facevano male, ma prima o un poi scomparirà il dolore e rimarrà soltanto un ricordo.

«E ora di pranzo mia cara, andiamo?» Chiese porgendomi una mano che io rifiutai, non me la sentivo di scendere così e poi avevo già fatto colazione tardi, quindi non avevo neanche fame.
«Scusa ma no, preferisco riposare un po' adesso» mi adentrai nel letto per poi stendermi a pancia in sù muovendo la coda per la piacere comodità del letto

Lui non disse nulla e uscì dalla mia camera, lasciandomi da sola, la ferita sul fianco era una di quelle che bruciava di più, chiusi gli occhi cercando un po' di sollievo, portando una mano sul fianco proprio dov'era la ferita.

Sentivo la coscienza abbandonarmi, facendo diventare molto più difficile aprire gli occhi di quel che dovrebbe sembrare, un leggero sospiro uscì dalla mia bocca è, non sapendo il perché, la mia mano strinse la zona dov'era la ferita, mossi leggermente la coda, cercando una posizione comoda in cui metterla.

In quel momento sentì una specie di sollievo sul fianco, il dolore della ferita era diminuito di molto, come se stesse guarendo, volevo aprire gli occhi per vedere ma purtroppo sentì la coscienza abbandonarmi del tutto, cadendo nelle braccia di Morfeo una volta per tutte.

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Aprì gli occhi vedendo tutto ovattato, mi misi a sedere portando una mano sulla fronte cercando di riprendermi, attorno a me sentii sei sussulti, sbattei più volte le palpebre cercando di mettere a fuoco il posto in cui mi trovavo.

Mi trovavo in una stanza completamente bianca eccetto per le tendi verdi ai bordi della finestra, ero seduta su un lettino abbastanza scomodo con un filo legato al braccio che porta chissà dove
"Che? Dove mi trovo?"
Pensai guardandomi attorno, vidi delle persone, alcune sedute attorno a me e altre due sul divano in un angolo della stanza

«Diana?..stai bene?»

«Si è svegliata!»

«Diana, quanto mi sei mancata!»

«Diana, mi ascolti?»

«Finalmente ti sei svegliata!»

«Mi sei mancata un botto anche a me!»

«Riesci a parlare?»

«Diana!»

«Diana guardaci.»

«Fall Into Hell» [Alastor×Reader]Where stories live. Discover now