Cap 16

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Harry aprì lentamente prima un occhio poi l'altro, socchiudendoli appena a causa della luce che filtrava dalla finestra. Era mattina tardi, se non ormai ora di pranzo, questo non lo sapeva. Di una cosa era sicuro; un mal di testa come quello che aveva, era tanto che non si faceva vedere. Richiuse gli occhi per il troppo fastidio, ma stando in quella posizione, sentì un calore sotto il suo braccio, un calore molto piacevole. Riaprì gli occhi e guardò davanti a lui, dove una testa di capelli chiari e corti gli dava le spalle. Sbirciò sotto le coperte e vide il suo braccio che teneva ferma in una stretta ferrea, la vita del ragazzo. Si perché aveva che si trattasse di un ragazzo, del ragazzo; Louis. Sbirciò un'altra volto sotto le coperte e poté constatare che fossero entrambi coperti dal leggero strati dei loro capi d'intimo; lui boxer, Louis slip. Avevano dormito mezzi nudi, attaccati in un abbraccio parecchio intimo e tutto questo ad Harry avrebbe dovuto dare fastidio, ma stranamente si sentiva strano e...bene. Cercò di ricordare cosa fosse successo ieri notte e di come ci fosse arrivato in questo letto, ma dopo aver varcato la soglia di casa il nulla totale. Non ricordava niente da quel momento in poi. Un movimento del corpo che teneva ancora fra le braccia lo fece scattare fuori dal letto, non ricordava nulla ma sapeva di essere ancora arrabbiato con Louis per aver detto tutto quello che era successo fra loro ad Edward, ed ora suo fratello lo odia. Così senza pensarci due volte...

-Cosa cazzo ci fai cui?!- aggredì il ragazzo, che ancora nel letto, si stiracchiava. Louis appena udì la voce di Harry, poté constatare che fosse arrabbiato. Aprì gli occhi e lo guardò arcuando un sopracciglio.

-Fino a prova contraria, questa é ancora camera mia, Harry.- rispose calmo. L'ultima cosa che voleva fare appena sveglio era litigare con lui, ma l'altro era non era dello stesso avviso.

-Non fare il simpatico Louis! Cos'é successo? Perché sono qui...con te?- chiese Harry, sapeva che l'ultima parte avrebbe ferito il più piccolo, infatti gli occhi Louis si sgranarono leggermente. Ma tutto si aspettava ma non quella reazione.

-COSA CI FAI QUI CON ME?! VAFFANCULO HARRY! VAFFANCULO TE E LE TUE CAZZO DI SCUSE! OKAY?! ORA VATTENE DALLA MIA CAMERA, NON VOGLIO PIÙ VEDERTI! FUORI!- urlò come un forsennato. Era veramente arrabbiato, tutto quello che gli aveva detto ieri, i baci, il dormire abbracciati. Tutto falso, falso come Harry.
Il riccio rimase a bocca aperta, non pensava che un giorno lo avrebbe visto così tanto arrabbiato. Non si mosse di un centimetro e continuava a guardarlo come incanto e questo non fece che infuriare ancora di più Louis.

-MA CI SENTI O FAI FINTA?! TI HO DETTO FUORI!- urlò nuovamente il liscio afferrando Harry per le spalle e spingendolo verso la porta. Il riccio non fece altro che assecondare i movimenti di Louis arrivando così fuori dalla porta della camera. Stava per parlare quando il liscio gli sbatté la porta in faccia e poco dopo sentì la serratura scattare, segno che l'aveva chiusa a chiave. Louis si accasciò a terra e cominciò a singhiozzare, da quando era arrivato a Los Angeles non faceva altro se non piangere continuamente. Si sentiva stupido e ridicolo ma non poteva fare altro.

Harry invece quanto sentì i singhiozzi mal trattenuti Louis corse giù per le scale andando in cucina per fare colazione o forse pranzare, dipende dall'orario che gli era ancora ignoto. Arrivato in cucina notò che erano le 11.30, troppo tardi per far colazione ma troppo presto per pranzare, cosí opto per un té caldo.

Si avvicinò allo scaffale e come un pugno improvviso in piena faccia si ricordò della sera prima. Da quando aveva aiutato Louis a prendere proprio dallo stesso scaffale lo stesso té, a quando lo ha pregato di dormire insieme a lui. Al ricordo del bacio, porto una mano portò una mano alla bocca e su sfiorò le labbra. Non sapeva perché, ma voleva risentire la sensazione delle sue labbra su quelle di Louis ancora una volta. Ma lui era etero, perché avrebbe dovuto? Ma era gay o magari bisex? Non sapeva le risposte a queste domande. Si risvegliò dai suoi pensieri al suono di passi dietro di se. Si girò e vide suo fratello vestito, pronto per uscire.

Quando Edwards incontrò gli occhi verdi del suo gemello un grosso macigno che aveva sul cuori scomparí. Era stato molto preoccupato nel non vederlo per giorni, non sapendo dove passava la notte. Però ora, era felice di vederlo nuovo a casa ma tutto questo non glielo disse anzi.

-Ah, sei tornato...- fece fintamente disinteressato Edward. Anche se era felice di vederlo sano e salvo era ancora molto arrabbiato con lui per quello che aveva fatto a Louis.

-Già...- rispose Harry allo stesso modo, solo che lui non fingeva, era veramente disinteressato. Nei suoi pensieri, in questo momento c'era Louis e quello che era successo la notte scorsa e quella mattina. Non ebberro tempo di dire altro che dei passi, più leggeri dei loro, si fecero sentire per le scale. Louis con ancora gli occhi rossi e gonfi, incurante dei due nella stanza, entrò e si diresse verso il frigo e tirò fuori il succo d'arancia e ne versò un poco nel bicchiere che aveva raccattato. Ne bevve un sorso e per la prima volta, dopo essere entrato in cucina, alzò lo sguardo e guardò le due gocce d'acqua che aveva difronte.

Entrambi i fratelli potettero ammirare i suoi bellissimi occhioni azzurri gonfi e rossi dal pianto. Harry sapeva la causa ed Edward la intuì poco dopo. Senza pensarci due volte attaccò Harry.

-Cosa cazzo gli hai fatto sta volta?!- gli sbraitò contro.

L'altro lo guardò inespressivo. Non sapeva cosa fare, sapeva che era colpa sua se Louis aveva pianto, lo sapevano tutti e tre. Ma Harry era orgoglioso e non l'avrebbe mai ammesso, almeno non ad Edward, che fosse effettivamente colpa sua.

-Chi ti dice che sia stato io?!- gli urlò di rimandi dopo un breve momento di silenzio dove Harry lo aveva usato per formare un frase non troppo ridicola; missione fallita.

Sia Louis che Edward lo guardarono con un sopracciglio alzato come a voler dire "Sei serio?" Edward stava per attaccarlo con mani al collo quando Louis si mise fra loro.

-Non é successo niente Eddy, vai da Liam. Harry vieni con me.- disse Louis sorprendendo entrambi. Harry non si sarebbe mai aspettato che lo difendesse, poi dal suo migliore amico ancora meno. Eddy invece lo capiva, lo conosceva. Cosí senza aggiungere altro si diresse verso la porta ed uscì.

Harry e Louis di nuovo soli in casa.

-Su! Cosa aspetti?- gli chiese Louis.

-Aspetta eri serio?- chiese Harry confuso, pensavo lo avesse detto solo per far andare via Edward.

-Si. Muoviti, in camera.- rispose Louis. Nel piccolo lasso di tempo che aveva passato in camera, Louis aveva fatto qualche ragionamento, per questo ora si comportava così con Harry.

Il riccio senza aggiungere altro lo seguì fino alla camera del piú piccolo senza fiatare.

Dopo essere entrati Harry cominciò a parlare a raffica.

-Scusa Louis! Non mi ricordavo nulla di ieri sera, ma adesso si e mi sento un'idiota! É tutto vero quello che ti ho detto ieri notte. Non stavo mentendo, mi dispiace tanto. Ti prego dammi un'altra possib...- Harry non riuscí a finire il suo fiume di parole che le labbra di Louis furono sulle sue.

-Ti perdono.- disse Louis sorridendo sulle labbra di Harry che sorrise di rimando.

Eccomi qua dopo questi due giorni senza aggiornare. Ma non temete sono qui! Comunque niente da aggiungere tranne di stare attenti a Louis! Potrebbe farne una delle sue in stile Sassy Queen, boh chi lo sa :). Ringrazio come sempre tutti e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con voti e commenti. Grazie.

Ale.

The Styles Twins (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora