8 - Nanny Clemmings

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Michael's pov

«Mikey, io vado. Mi raccomando, sistema casa!», urlò mia madre dal piano di sotto, prima di uscire di casa.

Rotolai nelle coperte, finendo con la faccia premuta sul cuscino. «Va bene!», gridai di rimando, nonostante fossi consapevole che mamma non mi avesse sentito. La porta si chiuse dopo qualche secondo; non appena la sentii sbattersi chiusi di nuovo gli occhi, cercando di riaddormentarmi.

Ah, adoro il sabato. Quel giorno in cui non fai praticamente niente, puoi girare nudo per casa e guardare i porno senza preoccuparti che qualcuno ti scopra perché sei solo. Non c'è niente di meglio... Almeno finché un bambino iperattivo ti salta addosso urlando nomi di Pokemon nel tuo orecchio. Ma che cazzo?!

«Charmander svegliati! Dobbiamo guardare i Pokemon!», urlò una voce familiare al mio orecchio, facendomi sussultare.

La prima cosa che vidi, aperti gli occhi, fu Luke che mi fissava divertito. Poi il faccino di suo nipote Mark si prese tutta la visuale.

«Buongiorno Charmander!», mi salutò il piccolo Mark, abbracciandomi.

Sorrisi brevemente prima di guardare male Luke. «Che ci fai qui?», chiesi borbottando.

Luke alzò le spalle. «Mark voleva vederti», rispose, appoggiandosi con la spalla destra al muro, «E... Uh, confesso che anche a me andava di vederti. Solo un po' però».

Scossi la testa. «Come hai fatto ad entrare?».

«Sono arrivato quando tua madre stava uscendo».

Mi sedetti sul letto, stropicciandomi gli occhi. «Mmh, okay. Renditi utile e fammi la colazione, io vado a lavarmi», dissi alzandomi dal letto.

Luke scosse la testa, ridendo divertito. «Non sono la tua cameriera, fattela da solo», disse facendomi un occhiolino, prima di scendere di sotto con suo nipote.

Sbuffai. Non solo mi disturbava di sabato mattina, si rifiutava anche di aiutarmi! Non poteva lasciare suo nipote e andarsene?

Dopo essermi lavato e vestito scesi di sotto, trovando Luke e Mark seduti sul divano, intenti a guardare i cartoni mentre mangiavano cereali da due ciotole. Luke si accorse della mia presenza in salotto e mi sorrise, indicandomi il tavolino da caffè su cui era poggiata un'altra ciotola di cereali.

«Accontentati», mi disse, alzando le spalle.

Sospirai, pensando che non fosse tanto diverso da ciò che mi sarei preparato da solo e mi sedetti sul divano accanto a Mark. Per un po' mangiammo in silenzio, lasciando che il televisore riempisse il silenzio; canticchiai la sigla dei pokemon sottovoce mentre masticavo i miei cereali. Luke parve sentire i miei sussurri, difatti cominciò a cantare anche lui; ci guardammo brevemente e, due secondi dopo, posammo le ciotole sul tavolo, alzandoci ed improvvisando una coreografia complicata mentre stonavamo la sigla dei pokemon e Mark rideva di noi, contagiando entrambi.

«Adesso però voglio guardare i Pokemon, toglietevi dalla televisione», borbottò il bambino mentre io e Luke non la smettevamo di ridere, guardandoci l'un l'altro; sempre ridendo, ci sedemmo di nuovo sul divano.

«Pft, noi siamo più divertenti di quella sottospecie di mostri. Vero Michael?», disse Luke con tono di sufficienza.

Io e Mark ci voltammo a guardarlo. «Cosa hai detto, scusa?», chiesi con un sopracciglio alzato.

Luke fece spallucce. «Perché? I Pokemon sono mostri», rispose con tono di sufficienza, scuotendo la testa.

«Non sono mostri!», sbottò Mark, «Sono animaletti innocui e hanno un cuore grande grande!».

Slut Wars || MukeWhere stories live. Discover now