17 - Ex on the sidewalk

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Michael's pov

Uscii da scuola tenendo le mani in tasca, quella mattina avevo dimenticato i guanti a casa e faceva più freddo del solito. Ashton, accanto a me, continuava a blaterare su quanto odiasse il nuovo flirt di Calum, Eric Drake. Ovviamente non aveva detto che lo odiava perché riusciva a scoparsi Calum e lui se ne stava con le mani in mano come un totale coglione, ma perché, chissà da dove era spuntata questa, Eric era un so-tutto-io e questo a quanto pare ad Ashton dava fastidio.

«E poi - ugh, vomitevole - fa sempre il leccaculo assurdo con i prof per farsi aumentare i voti. Come se avere una professoressa come mamma non bastasse! La Drake lo vizia in ogni modo, è la cosa più-».

«Oh, ma ti vuoi stare zitto?!», sbottai, interrompendolo, «Smettila di inveire contro il povero Eric e ammettilo: sei geloso di lui perché sta con Calum. È facile, ti sentirai meglio dopo averlo ammesso».

Certo, come no pensai, volgendo gli occhi dall'altro lato del parcheggio e incrociando lo sguardo di Luke. Il biondo mi salutò con un cenno della mano che io ricambiai frettoloso, distogliendo lo sguardo perché guardare Luke per troppo tempo mi faceva stare male. Era come guardare il sole senza occhiali, rischiavi di ricavarne una bella emicrania.

No, ammettere non faceva per niente bene. Io l'avevo fatto e guardatemi, stavo paragonando quel grandissimo pezzo di merda al sole!

«Io non sono geloso di Eric! È un gran cazzone e lo odio per questo», protestò Ashton, riportandomi alla realtà con la sua voce.

Soffocai una risata. «Beh, si da il caso che il gran cazzone di Eric faccia godere Calum e il tuo no, quindi ti brucia. Ammettilo, dai».

«Non voglio!», strillò lui, coprendosi la bocca quasi subito.

Scoppiai a ridere. «Beccato! Su, adesso lo ammetti?».

Ashton sbuffò. «Uffa, lo ammetto: sono geloso perché Eric ha Calum e io no. Ma hey, di sicuro non può farlo godere di più di me, io me lo sono scopato così bene che- CAZZO! Ma perché parlo a vanvera?!».

Ormai mi tenevo la pancia con le mani. «T-te lo sei scopato?!», chiesi, tra le risate che ormai mi stavano facendo male allo stomaco.

Ashton era completamente rosso in viso. «Perché ti comporti come se la cosa ti facesse ridere? Quando ti dissi che mi piaceva per poco non mi staccavi la testa a morsi».

Tornai serio, asciugandomi le guance. Avevo riso così tanto che avevo finito per piangere e sentivo tutti i muscoli addominali indolenziti. «Oh, che mi importa, facci quello che vuoi», dissi noncurante, guardando dritto avanti a me ed imprecando in massimo tredici lingue diverse quando vidi chi mi aspettava dall'altro lato del marciapiedi.

Ashton stava per dire qualcosa ma si bloccò, facendo una smorfia inorridita quando anche lui notò Jasper dall'altro lato della strada. «Non dirmi che è tornato», sbottò, gelido.

Sbuffai. «È qui da domenica», borbottai senza pensare alle mie parole.

Ashton alzò un sopracciglio. «L'hai già incontrato?».

Deglutii nervoso, cercandomi una scusa veloce. «Eh... L'ho incontrato in un supermercato, sì».

No, Ashton non doveva sapere della mia piccola gita all'aeroporto. Avrebbe dato di matto e avrebbe cominciato a blaterare e sentirlo parlare a vanvera è invitante quanto masturbarsi con un cactus.

«Oh, okay. Vuoi che lo prenda a pugni? Perché ho una gran voglia di farlo», mi chiese Ashton, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Scossi la testa, tuttavia ridacchiai. «Sta tranquillo, me la cavo da solo», sussurrai, raggiungendo il ragazzo che mi guardava speranzoso.

Slut Wars || MukeWo Geschichten leben. Entdecke jetzt