Un po' di felicità.

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Niente.
In televisione non c'era assolutamente niente. Continuavo a cambiare canale ogni volta che c'era qualcosa di noioso o dal titolo poco interessante. Quella sera volevo vedermi un film, siccome era da tanto che non ne vedevo uno. Ma non avevo veramente più voglia di guardare il computer, mi stava facendo diventare matta. E matta non volevo diventare.
Quindi decisi di accendere la TV.
Pessima idea.
Erano passati due giorni, l'ora del giudizio si stava avvicinando e lui non si era ancora fatto vedere. Pazzesco.
Beh, sicuramente sarebbe stato meglio se non si fosse fatto mai più vedere. Magari aveva deciso di risparmiarmi. Allora perché sentivo un certo senso di mancanza verso di lui?
Probabilmente il mal di testa atroce che avevo non mi stava facendo ragionare.
Mel stava dormendo beatamente in camera nostra e io non me la sentivo di disturbarla per chiederle di uscire. Perché si, volevo fottutamente uscire. Strano vero?
Però avevo bisogno di svagarmi, uscire con gli amici e magari mangiarmi un mega gelato con quattro gusti.
Probabilmente avrei preso: gianduja, pistacchio, stracciatella e-
DLIN-DLON
Mi blocco.
Chi poteva essere a quell'ora?
Chi poteva sapere che in quel momento ero completamente sola?
Chi?
"Lui."
Era l'unica risposta che la mia mante formulava.
Questa volta però, non mi avrebbe ferito. Nè fisicamente né emozionalmente. Così andai velocemente nello sgabuzzino situato vicino alla cucina e presi una vecchia, pesante e rovinata mazza da baseball di legno. Una volta usandola ho rotto tre denti al fattorino della pizza, siccome aveva provato ad entrare in casa dalla finestra.
Così, con molta forza la tenni in mano e mi misi in posizione. Velocemente aprì la porta e strinsi il manico pronta a colpire.
E davanti mi trovai... Nick?
Sbarrò gli occhi vedendomi in quella posizione.
Arrossii di colpo e gettai velocemente la mazza a terra, la quale causò un rumore non molto piacevole.

- Oh.. Ehi! Nick, ehm, qual buon vento? - chiesi nervosamente.

- Ciao Jessica. Ehm.. Sono venuto per parlarti ma se non è un buon momento io.. - disse facendo qualche passo indietro.

Lo bloccai.

- Oh no! Io, ero solo spaventata. Sai è tardi ed ero da sola siccome Mel sta dormendo come un ghiro di sopra. E allora... - parlai velocemente, forse troppo.

Nick scoppiò a ridere.

- Beh, vieni a fare due passi? -

- Si certo, prendo solo la giacca e le chiavi. -

Andai verso gli attaccapanni e presi la giacca più lunga che avevo, siccome ero vestita da casa. Ossia malissimo. Presi le chiavi dal tavolino vicino al divano e ritornai da Nick.
Si stava tirando indietro i capelli ricci con una mano e con l'altra si sbottonava di poco la camicia a quadri blu e nera.

- Andiamo? - domandai.

- Certo. -

Facemmo una passeggiata parlando del più e del meno, quindi della scuola, dei ragazzi e delle ragazze, della famiglia e altre cose di questo tipo. Stavamo parlando dell'anno precedente e non ricordavo l'ultima volta che avevo riso così tanto.

- E ti ricordi quando mi hai fatto cadere il gelato addosso e poi scusandoti sei inciampata su di me sporcandoti pure tu? - raccontò mettendosi le mani sulla pancia.

Caddi per terra ridendo al ricordo e mi accasciai sul prato cercando di regolarizzare il respiro. Sentivo fitte alla mascella talmente avevo sorriso. Mi raggiunse sul prato continuando a guardarmi sorridendo.

- Questa è la Jess che mi mancava. -

Mi fermai di scatto irrigidendomi.

- Che.. Che vuoi dire? -

Abbassò lo sguardo sentendosi quasi in colpa per aver rovinato quel momento.

- N..Nulla! Ti ho visto solo molto distante ultimamente e... - mi prese la mano unendola con la sua - Mi sei mancata, ecco. -

Quella stretta mi confortò così tanto che mi crebbe spontaneamente uno dei sorrisi più larghi che io abbia mai avuto il piacere di modellare.
"Allora qualcuno a me ci pensa."
Qualcuno aveva notato che non stavo bene. E quel fatto mi fece provare una grande gioia: a qualcuno importavo.

- Mi spiace di essere stata così distante, ma.. Sai, ho tanti problemi. - sussurrai abbassando la testa e giocando con le nostre mani.

- Nulla che non si possa risolvere, te lo assicuro. - sorrise.

Oh, certo.
Proprio nulla.
Ma fui felice del fatto che non mi chiese spiegazioni o che non volle sapere di più.

- Credo che tu abbia ragione. - mentii nella maniera più convincente possibile.

- Forse è meglio se ci alziamo. - interruppe lui un silenzio gradito. Uno di quelli in cui, nel momento in cui si spezza, perde tutta la sua magia.

- Credo di si. - dissi dando un'ultima e veloce occhiata alle stelle. Quella sera c'è n'erano così tante...

Nick piegò le gambe e, aiutandosi con l'appoggio delle mani, si diede una spinta abbastanza forte da permettergli di alzarsi. Poi, mi porse la sua mano che io con gioia accettai. Una volta in piedi fece riunire le nostre mani e si diresse verso casa mia. Stranamente, avevo freddo.
Sono una ragazza che non lo patisce molto, ma quando questo succede incomincio a rabbrividire ininterrottamente. Perciò inserii velocemente la mano libera nella tasca della mia calda giacca e strinsi di più verso di me la sua mano, fonte inestimabile di calore. Lui mi guardò attentamente e, con modo cauto ma allo stesso tempo brusco, appoggiò un braccio sopra la mia spalla e camminammo abbracciati continuando a parlare del fatto che secondo me i Coldplay sono migliori dei The Script.
Insomma, senza nemmeno rendermene conto mi ritrovai davanti la porta di casa mia.
Così, slegai quel caldo abbraccio e mi girai meglio verso di lui per poter fare uscire qualche parola di ringraziamento dalla mia bocca. Ma fu il primo a parlare.

- Sai.. Potrei invitarti a mangiare un altro gelato uno di questi giorni. In fondo me lo devi no? - disse sorridendo.

- Immagino di si.. - continuai ridacchiando.

- Allora.. Ci sentiamo. Okay? Buonanotte Jess. -

- Buonanotte Nick. -

E subito dopo le sue labbra si posarono sulla mia guancia per qualche prezioso secondo.
Fece un sorrisetto prima di dirigersi verso la sua abitazione scomparendo sempre di più nel buio.
Infilai le chiavi nella serratura, raggiante.
Una delle serate più belle della mia vita.
L'anno scorso ebbi una forte cotta per Nick, ma fui sempre troppo timida per confessarglielo. Insomma, lui era veramente un bel ragazzo e io ero.. Ero io! Troppo amici, così cercai di reprimere questo sentimento. Ma, forse avevo veramente bisogno di qualcuno che mi facesse sentire bene per la fine dei miei ultimi giorni.
Due passi ed ero dentro casa, chiudendomi la porta alle spalle e saltellando felice come non facevo da tempo.

Ma io non sapevo che un paio d'occhio avevano assistito alla scena, infastiditi, sorpresi, ma soprattutto colmi d'ira. Un'ira che nemmeno lui riusciva a spiegarsi, e che non aveva la minima intenzione di fare.

_._._._._._._._._._._._._._._._._

Si, sono tornata. YEEE!
Okay, spero che il capitolo vi garbi. Questo capitolo è un po' carente, ma fa trovare a Jess un po' di felicità ed è proprio qui che Thomas sente qualcosa che non dovrebbe provare. Ma non se ne capacità nemmeno.
Per favore, SCRIVETEMI ANCHE IN CHAT E FATEMI SAPERE I VOSTRI PARERE.
Mi rendete immensamente felice.
Al prossimo capitolo👽

Il volto della paura.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora