Reazioni Violente.

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Sbam.

La porta era ormai stata chiusa alle mie spalle, intenta a lasciare dietro di lei tutto ciò di cui avevo più timore.
"Lui"
L'unica cosa che in quel momento speravo, era di non accumulare tutta l'ansia quella sera per non rovinare l'unica uscita con il ragazzo dai capelli ricci a cui ormai tanto pensavo.
Ero ingenua, con la testa tra le nuvole, tanto che non mi accorsi che mi sarei dovuta preoccupare di un problema decisamente più grave.
Ma non volevo.
Semplicemente, non volevo.
Per questo quella sera mi vestii tremendamente bene, e cercai di essere il più calma possibile.
Per poter stare con una persona a cui davvero interessavano i miei problemi, e a cui davvero potevo rendere conto.
Perciò, aspettai per altri dieci minuti sul ciglio della strada prima che una macchina di un bianco quasi impeccabile spuntasse all'orizzonte.
Una volta arrivata davanti a me, un finestrino si abbassò.

- Scusa il ritardo, il solito traffico.  -

La macchina da più vicino aveva qualche macchiolina di un marrone sbiadito, ma comunque evidente.
Ma passò in secondo piano quando mi accorsi del sorriso timido che accompagnava il suo guidatore.
Che in quel momento sembrava indossare una camicia leggera e un paio di jeans strappati, in modo che si potesse intravedere la pelle ruvida, a causa del freddo, che copriva le ginocchia.

- Nessun problema. - sorrisi di rimando, cercando di non far notare il mio compiacimento.

Così afferrai la maniglia e salii sulla macchina, pronta a iniziare quella che si prospettava una magnifica serata.
Me lo ricordo bene quel posto, nonostante ora non me ne freghi più niente. In effetti a ripensarci, non era neanche chissà che, il cibo non era troppo costoso, ma neanche di pessima qualità e l'ambiente diventava piuttosto accogliente dopo averci trascorso la prima mezz'ora.
Ma ai miei occhi, al tempo, quel posto era la cosa migliore che mi fosse capitata durante la giornata.
Così, ci sedemmo in uno dei tavolini rotondi situati in un angolo di questo ristorante. E incominciammo a parlare.
Dio, se parlammo.
Ma non ho intenzione di riportarvi le conversazioni, anche perché alcune ho promesso di non rivelarle mai ad anima viva ed inoltre, non sono state la parte più interessante della serata.
Quindi, così come aspettai Nick sul ciglio della strada, poche ore dopo mi ci ritrovai, proprio nello stesso identico posto per cercare le chiavi di casa pronta a rientrare nel mio abitacolo.
Ero così presa nell'infilare la mano nella borsa che quasi mi dimenticai del bellissimo ragazzo di fronte a me, che stava attendendo solo ed esclusivamente che io fossi del tutto pronta.
Quando sentii sul palmo della mano un oggetto freddo, seghettato e tintinnante, feci un sospiro vittorioso che lo fece ridacchiare.

- Missione compiuta. -

Cercai di migliorare la mia posizione, che era diventata al quanto imbarazzante.

- Dopo tante fatiche, ma ci sei riuscita. - disse prendendomi in giro.

Risi, quasi nervosa.
Perché già sapevo ciò che stava per succedere, e non quello che sarebbe successo appena avrei varcato la soglia di casa, cosa che avrebbe seriamente dovuto preoccuparmi, ma più per la scena che avevo davanti.
Io davanti alla porta di casa, con un ragazzo veramente poco distante da me, che doveva salutarmi e rientrare successivamente in macchina per sfrecciare verso casa sua.
Quando si avvicinò, sentì il cuore pulsarmi nelle orecchie e il battito accelerare. E quando sentì le sue labbra rosate e umide toccare le mie, quasi svenni per il troppo calore che si era accumulato sulle mie guance.

- Allora buonanotte. - disse staccandosi dolcemente.

- Buonanotte, grazie per la serata. - dissi con un sorrisetto a fior di labbra.

E quando la chiave entrò nella serratura, la girai, aprii la porta e la sbattei dietro di me.

Sbam.

Molto più felice di quando ero uscita feci esalare un sospiro di gioia.

Gioia che andò subito via quando notai la figura davanti a me, infuriata e con un enorme vena sul collo pronta a esplodere. E la domanda che susseguì, mi fece trasalire, per il modo profondamente brusco con cui era stata posta.

- Che cazzo era quello?! -

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EBBENE SÌ, sono viva.
Scusate l'assenza parecchio lunga, come molte di voi sanno, la scuola riesce a stressare parecchio.
Ma grazie ai vostri commenti e le continue richieste, ho deciso finalmente di continuare nonostante tutto.
Quindi, spero che la lettura sia stata di vostro gradimento e vi prego di farmelo sapere nei commenti.
Al prossimo capitolo✨

Il volto della paura.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora