Capitolo 22

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Il basilisco non emette più suoni sinistri e il suo corpo ora giace disteso di fianco a me. Ormai il pericolo è scampato ,ma è meglio che mi muova prima che arrivi qualcuno. Faccio forza sulle braccia e ,con fatica, mi alzo. Raccolgo la bacchetta e fisso il serpente morto. Una creatura così grande e potente uccisa da un gallo ,è incredibile.

Ho i vestiti strappati e un po' di graffi e tagli su braccia e gambe. 

"aguamenti ....ferula" Sciacquo e bendo le ferite prima di incamminarmi chissà dove.

Intorno a me tutte le torce sono state spente. Qualche raggio di luce si intravede tra le cime degli alberi e non c'è nessun segno di vita, persino il gallo è sparito. Faccio mente locale su dove andare e chi cercare. Ron. Corro, anzi zoppico, fino a dove credo di averlo affaturato e inizio a cercarlo.

"Ron ...RON" ma niente , se ne deve essere andato o può essergli successo qualcosa. Devo trovarlo a tutti i costi. Sto per andarmene attraverso il bosco, quando ricordo il perché siamo venuti qui, la grotta. Esco dalla vegetazione e raggiungo il più velocemente possibile la grotta. All'entrata trovo disteso ,bianco in volto e immerso in una pozza di sangue un ragazzo. Probabilmente una delle guardie. Passo oltre, dispiaciuta per il ragazzo, ma anche  rincuorata che non sia Ron. Percorro un corridoio di roccia e  arrivo a destinazione. Un'arcata bianca mi divide dalla stanza dove, presumibilmente , troverò la mia fenice. Mi avvicino ,ma subito penso che c'è qualcosa che non torna. Sarebbe troppo facile entrare ed uscire tranquillamente con la propria creatura. Mi guardo intorno, raccolgo una roccia e la lancio attraverso l'arco. La roccia vola fino ad impattarsi e distruggersi  contro un muro invisibile. Ovviamente c'è una prova da superare.

"Defodio" Punto La bacchetta contro la roccia vicino, ma la roccia non si scalfisce. Il mio incantesimo di scavo fallisce, l'intero corridoio è incantato. Rimango minuti e minuti a provare incantesimi come  "bombarda, confringo e reductor" ma è inutile. Rimango ferma a fissare la roccia. Finalmente penso di avere la soluzione. "Lumos" Mi avvicino al muro e trovo una gocciolina rossa ormai asciutta. Ma è ovvio ,serve un pedaggio. Torno fuori, il corpo è ancora lì ,così come il sangue. Raccolgo una foglia e con riluttanza la immergo per raccogliere qualche goccia. Corro dentro e lascio scivolare il sangue su uno dei due pilastri. Improvvisamente le torce all'interno si accendono. Avanzo e stavolta non c'è nessun muro a bloccarmi. La stanza è ampia e illuminata. Ci sono una serie gabbie con le creature all'interno. Vado avanti, passo oltre un thestral, una manticora e un dissenatore e giungo alla gabbia della mia fenice. La fenice sta cantando una melodia dolce. Al mio tocco la porta di ferro si spalanca .

" ehi vieni qui" Dico gentilmente. La fenice vola di fronte a me. Avvicino cautamente la mano, accarezzo il manto di piume rosse e oro,al tatto sono calde e morbidi.

Una volta uscite dalla grotta il sole è alto nel cielo. Frugo nella borsa e trovo un'ampolla con su scritto 'veleno di acromantula'. Punto la  bacchetta verso il liquido violaceo.

"evanesco" Il liquido sparisce.

"Potresti piangere qualche lacrima qui? Mi sarebbe d'aiuto" La fenice si avvicina a me e con rapidità piange molteplici lacrime.L'ampolla è colma fino all'orlo. La rimetto in borsa e mi incammino. La fenice mi segue volando. Cammino per una mezz'ora buona , ormai non ce la faccio più. Le botte che ho preso si fanno sentire. La fenice atterra vicino a me.

"Puoi trasportarmi?" In un batter d'occhio la fenice afferra lo zaino ,alle mie spalle, e mi solleva di parecchi metri. Sono fuori dalla vegetazioni ,da quassù si vede tutto :radure intervallate da lunghi tratti boschivi, laghetti,fiumiciattoli e svariate colline. Voliamo da una decina di minuti . Controllo costantemente il suolo per trovare Ron e gli altri.Molto distante da noi noto cinque puntini neri e molte luci,quasi fossero fuochi artificiali.







I magici hunger games di HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora