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- Bene, prego accomodatevi - c'invita con un gesto della mano a andare in salotto, le pareti color petrolio e i divani di pelle neri rende tutto così cupo.

I due si siedono uno di fronte l'altro e non smettono un secondo di guardarsi nei occhi

- Volete il caffè? - chiede Elisabetta affacciandosi dalla cucina - Si - rispondono in perfetta sincronia, vado anch'io in cucina

- Che dici? Troveremo il cadavere di uno dei due? - chiedo sedendomi sul tavolo - Spero di no. Ma se continuano così ne troveremo due di cadaveri, mica uno - dice schiacciando un pulsante, in modo che il caffè inizii a scorrere

- Ok, iniziamo a chiamare i diversi parenti per i funerali - dico facendo scoppiare entrambe in una grande risata

Prendo il vassoio con i due caffè sopra, non metto lo zucchero, tanto entrambi lo prendono amaro.

Nel salotto è scesa un'aria glaciale, vedo fulmini che partono dai loro occhi, per poi scontrarsi

- Bevete! Se no si raffredda il caffè! - esclamo cercando di distrarli e per fortuna funziona

- Quindi, tu saresti l'opseo ragazzo di mia figlia... - dice papà bevendo un sorso di tè e guardandolo male

- Si, ma sono il compagno di vostra figlia - risponde calcando la parola compagno bevendo anche lui un sorso di caffè

- Uhm... Allora,... - sussurra babbo appoggiando la tazzina sul tavolino e incrociando le dita sotto al mento -...benvenuto! In famiglia! Cercavo un ragazzo come te per mia figlia! Sei perfetto! - esclama i due si stringono la mano e iniziano a ridere e scherzare tra di loro.

Tiro un sospiro di sollievo e mi siedo affianco a Black, mentre Elisa vicino a papà

- Che lavoro fai? - chiede papà prendendo una pastarella

- Sono a capo di un'azienda di famiglia, che si occupa di tenere in piedi aziende più piccole - spiega, beh... dopotutto è vero, da quanto ho capito quasi tutti i lupi sono a capo di un'azienda venduta al branco, finché non me l'hanno spiegato, non capivo perché era così tanto impegnato.

- Molto bene. Hai intenzione di sposarla o avere figli? - chiede preoccupato papà per l'ultima opzione, prendo la mano dell'alfa stringendola forte

" Credo che la notizia ce la devi dare tu " dice senza guardarmi

" Ho paura "

" All'inizio sarà sicuramente sotto shock, ma poi gli piacerà essere chiamato nonno a differenza di mia madre "

" Ok, ce la posso fare "

" No, tu puoi farlo "

- A proposito di ciò... siamo venuti soprattutto per dirti che... sono incinta - annuncio stringendo così forte la mano di Black che ho paura di romperla, anche se è fisicamente impossibile

Papà rimane a bocca aperta e lascia cadere il bicchiere d'acqua, che aveva appena preso, frattumantolo in mille pezzi. Non dice e non fa niente, sta semplicemente con bocca e occhi spalancati.

- Io... io ho bisogno di riposare - sussurra ancora sotto shock, si alza e con la velocità di un bradipo esce, andando nella sua stanza.

- Scusatelo, vi prego rimanete per cena - dice Elisabetta, Black sta per rispondere, ma lo fermo dicendo - No, grazie. Meglio se torniamo a casa, tranquilla torneremo a farvi visita - mi alzo e mi pulisco i jeans.

Salutiamo e andiamo in macchina - Tranquilla, gli passerà. Sarà felice di essere chiamato nonno, dagli di metabolizzare la notizia - dice mettendomi la cintura

- Mi aspettavo una reazione meno esagerata - sussurro guardando le dita delle mie intrecciate tra loro, per il nervosismo

- Su si abbiduerà all'idea - dice accarezzandomi il capo e giocando con un mio ciuffo rosso
- Ti amo - sussurra dolcemente al mio orecchio - Non vorrei nessun'altra come madre dei mie - aggiunge mordendomi sensualmente l'orecchio, per scendere al mio collo, sento la pelle tirarsi, quando si stacca e fa partire l'auto, dallo specchietto noto un'ampia zona viola sul mio collo, si è impegnato questa volta.

Si ferma al semaforo e colgo l'occasione, lo prendo alla sprovvista attaccandomi stile sanguisuga al suo collo, mi stacco appena scatta il verde, soddisfatta per il succhiotto che ho fatto, anche se più piccolo e chiaro del mio

- Hai paura che mi rubino? - chiede divertito, senza staccare gli occhi dalla strada - Non si sa mai - rispondo ironica, delle rumorose risate riempiono la macchina.

Non abbiamo mai riso così tanto, con tutte le cose che abbiamo passato non ne avevamo il tempo, senza parlare della mia testardaggine.

Anche se devo ammettere che, quei arrufati capelli neri e quei occhi rossi mi hanno sempre attratta.

***

- Il territorio è troppo ampio, cosa positiva, ma difficile da controllare. Dobbiamo nominare altri omega - spiega Black seguendo la circonferenza del nostro confine con le dita.

Il territorio è molto più grande, rispetto a quando me ne sono andata.

Siamo nell'ufficio per una riunione di routine, io non dovrei essere qui, ma ho insistito così tanto per partecipare che Black a ceduto, perché non ce ne teneva più di sentire le mie lamentele.

- Non si può avere solo un'omega? - chiedo mentre analizzo il territorio

- Se necessario più di uno - risponde Black affacciandosi alla finestra

- Direi di dividere tutto in cinque fazione, la villa sarebbe al centro, controllata da te e Scott e le altri quattro parti intorno impedirebbero l'entrata di possibili intrusi e saranno controllate da gli omega - spiego tracciando con le dita la mia idea della divisione

- Mi piace! - esclama l'alfa con occhi spalancati sorpreso, perché non ci ha pensato lui

- Noi siamo d'accordo - dice Alex dopo essersi scambiato una veloce occhiata con Scott

- Ora manca solo nominare i nuovi omega - aggiunge l'alfa sedendosi al suo posto, dietro alla scrivania

- Che ne dite di Gelsomina? - propone il beta, vedo una scintilla di rabbia nei occhi di Alex

- Ma non lo è già? - chiedo confusa

- No, ha il nome per Alex, ma non lo è veramente. La stessa cosa vale per te - spiega corto e conciso Black - Aaaaah -

Iniziano a discutere su chi sono i più adatti, mentre io rimango fuori dal discorso.

Tanto vale leggere un libro, tanto loro discutono così forte e non si accorgono neanche che sono di fronte alla libreria, c'è un foglio giallo rovinato, sembra molto vecchio.

Lo sto per prendere, che una braccio mi cinge i fianchi

- Armony è un'ora che ti sto chiamando - dice alzo il volto e trovo i suoi occhi rossi che mi scrutano, alla ricerca di un mio qualcosa

- Scusa non ti avevo sentito, stavo pensando che nome dare a Cosetto - mento lui mi fissa attentamente, poi mi lascia non molto convinto della mia risposta.

Angolo autrice
Salve a tutti!! Nei ultimi giorni ci sono stati commenti che mi hanno fatta morire per le risate! Comunque! Scrivetemi in chat privata o nei commenti domande sul libro che volete farmi e creerò un capitolo oggi o domani con le risposte! Non a tutte ci sarà una risposta o perché fuori luogo o ripetitive o perché diventa troppo lungo il capitolo. Un bacione! ♡

Prigioniera dei tuoi occhi (PL2)Where stories live. Discover now