10. Felici sorprese.

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JENNA'S POV

La serata di due giorni fa era stata strana, davvero strana.

Ero salita sulle montagne russe, ero entrata in una casa dell'orrore contro la mia volontà con Harry Styles, che mi aveva sentito urlare come una bambina, avevo mangiato zucchero filato e rubato pop corn a Niall.

Poi Harry ricevette una chiamata e sparirono, lui, Zayn e Liam. Io rimasi da sola con Niall e Louis che insistevano per salire su altre attrazioni.

Nonostante tutto ciò era stata una serata piacevole, diversa da tutte le altre. Mi ero divertita, fino al momento della casa dell'orrore.

Ripensavo ai gesti di Harry, mi aveva preso la mano, per un momento avevo pensato che lui potesse essere umano.

Poi usciti dalla casa era ritornato lo stesso di sempre, era la paura che parlava per lui. Ero stata la maggior parte del tempo con Niall, era stato perfetto passare un pò di tempo con lui. Però nella mia mente c'erano sempre molte domande. Perché Harry era dovuto andare via? Chi lo aveva chiamato? Era davvero morto il gatto di Liam? O meglio Liam aveva un gatto?

Tutte queste domande vorticavano nella mia mente ed ero sempre più confusa.

Harry era un mistero, tutto da scoprire, aveva momenti si e momenti no e conquistava ogni mio pensiero.

Era come un'infezione, una volta presa non te la scrollavi più di dosso.

Parlando del diavolo, eccolo li, che usciva dalla sua casa solo in pantaloncini accompagnato dal piccolo Ugo.

Erano le cinque del mattino, io non avevo chiuso occhio tutta la notte, avevo delle domande che aspettavano una risposta. Una risposta che non sarebbe mai arrivata. Erano due giorni che non riuscivo a chiudere occhio.

Non riuscivo a prendere sonno, mi ri giravo e ri giravo nel letto, pensando ad Harry, fino a quando non decisi che era il momento di alzarsi.

Era inutile continuare a stare con la pancia all'aria, così mi feci forza e mi alzai dal letto.

Presi gli avanzi della pizza dal frigo e iniziai a mangiare continuando ad essere immersa nei miei pensieri. Andare a lavoro sarebbe stato difficile oggi con tutti quei pensieri.

Oggi sarei uscita prima però, ci avevano dato qualche ora libera che avrei sfruttato per andare a fare un giro al parco della città. Non l'avevo visitata a pieno, non avevo mai visto la statua della libertà, ne l'empire state building. Erano cose che avrei dovuto vedere senza alcun dubbio.

Dopo qualche ora passata a sorridere in modo forzato alla gente e a parlare con Ashley tornai a casa, più pensierosa di prima.

Mi sorprese il fatto di trovare una macchina parcheggiata davanti casa mia, e io conoscevo quella macchina.

Infilai le chiavi nella serratura e aprì la porta, nessuna traccia. Poi delle mani mi abbracciarono dolcemente in vita.

"Mamma!" La abbracciai velocemente, ero contenta di vederla. Appena staccata da lei mi catapultai ad abbracciare Steve. Anche se non era il mio vero padre era davvero bravo nel suo lavoro da sostituto.

"Sono così felice di vederti, come stai? Ti sei trovata bene?" Un classico, mia madre che mi tempestava di domande.

"Si, qui è tutto bellissimo." Lei spostò una ciocca dei miei capelli marroni dietro il mio orecchio.

"E i vicini? Li hai conosciuti?" Arrossì a quella domanda, non ne sapevo il motivo.

"Oh, emh, si qui sono tutti molto gentili." Ci fu un attimo di silenzio, sperando che qualcuno lo avesse interrotto. Dopo quella domanda c'era un pò di imbarazzo nell'aria e non era solo il mio.

Superhero [h.s.]Onde histórias criam vida. Descubra agora