14. Scherzi nel buio.

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Io e Harry c'eravamo separati da un bel pò, non sapevo dove fosse andato. Sapevo solo che ero stanca e avevo una fame da lupi.

Erano solo le quattro e mezzo del mattino, il tempo non voleva passare e la batteria del telefono era andata. Avevo continuato a camminare e a non fermarmi perché stavo letteralmente morendo dal freddo e dato che non c'era un negozio di stufe o camini, la mia unica possibilità di riscaldarmi era camminare.

Notai una sagoma seduta su una delle panchine del centro commerciale, mi ero fatta i peggio film su questo posto, era meglio non pensarci più. La sagoma guardava verso il basso con la schiena curva in avanti senza fare niente.

"Harry?" Un filo di voce uscì dalla mia bocca, quasi da non farmi sentire per niente. Sperai fosse lui e non qualche ladro che si era infiltrato qua dentro.

La sagoma dell'uomo si era alzata e si stava avvicinando a me che iniziavo a indietreggiare. Cercavo di mantenere lo sguardo fisso su di lui, sui suoi movimenti e sulle sue azioni.

"Harry, sei tu?" Si avvicinava sempre di più, io indietreggiai fino ad arrivare ad un muro.

Ero già stata in questa situazione, alla casa dell'orrore, io e Harry eravamo chiusi in un piccolo angolo della stanza mentre i mostri ci stavano per attaccare, il problema era che qui il 'mostro' poteva essere vero e non c'erano passaggi segreti a salvarmi il culo.

La sagoma dell'uomo arrivò fino a me, mise le sue braccia ai lati della mia testa. Rabbrividì anche se non mi stava toccando.

Avvicinò la sua bocca al mio orecchio "Bu," dalla voce roca capì che era Harry, e anche dalla sua risata che seguì la mia reazione.

Un brivido mi percorse la schiena e mi fece venire la pelle d'oca. Perché mi faceva quest'effetto?

Me lo scrollai velocemente di dosso, mimando un "fanculo" con le labbra.

"Mi hai spaventata." Dissi.

"Beh, l'intenzione era quella." Mi fece l'occhiolino che riuscì a vedere dato che era comparso un fascio di luce.

"Vieni con me." Disse iniziando a correre. Era un giorno che non facevo altro che correre e camminare, avrei voluto fermarmi, almeno per un momento.

"Dove andiamo?" Chiesi.

Arrivammo davanti al Mc Donalds. "Che ci facciamo qui?"

"Facciamo la fila." Disse in un modo quasi normale.

"Stai scherzando?" Lo fissai.

"No, stiamo qui così domani mattina appena aprono ci fiondiamo li dentro."

"Si, e portiamo la cena mancata a Niall." Dissi sarcastica.

"Pensi sul serio che Niall non si sia arrangiato con qualcos'altro?" Aveva ragione.

Mi limitai a ridere, confermando ciò che aveva appena detto. Non c'era niente di più vero.

Harry si appoggiò alla porta del Mc Donalds mentre io cercai di tenermi in piedi grazie al muro. Gli occhi mi si chiudevano da soli, così come ad Harry.

Un rumore mi fece sobbalzare.

"Ma è aperto qui." Un Harry sorpreso mi fece riaprire gli occhi. Lui prese la maniglia e aprì ancora di più la porta, mettendo un piede dentro al negozio.

"Harry dove stai andando?" Urlai sussurrando.

"Dò solo un'occhiata." Troppo impegnato per guardami e per ascoltare i miei avvertimenti, entrò dentro dove un profumo di patatine fritte si fece spazio fra le mie narici.

Superhero [h.s.]Место, где живут истории. Откройте их для себя