17. Natale in famiglia.

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Mi svegliai di soprassalto quanto la sveglia sul mio comodino suonò, facendomi cadere dal letto.

Erano le cinque e mezza del mattino e avrei avuto il treno per Philadelphia tra mezz'ora, insieme a Louis.

Velocemente mi infilai i miei pantaloni da viaggio, un maglione bordò e le mie amate scarpe ormai distrutte e mi fiondai verso il soggiorno.

Mentre cercavo il mio cappotto misi nel microonde la pizza della sera precedente, mangiandola velocemente.

Con il mio cappotto super pesante, i guanti e il berretto di Louis che avevo deciso di tenere, chiusi la porta a chiave a uscì consapevole che avrei lasciato la mia casetta per qualche giorno.

In una mano avevo le chiavi mentre nell'altra, braccio compreso, avevo tutti i regali destinati alla mia famiglia.

Arrivai velocemente a casa di Louis che per mia sorpresa era già pronto, forse un miracolo di Natale.

Aveva deciso di passare il natale con noi perché era da tantissimo tempo che non ci riunivamo tutti insieme. Avrebbe dato i suoi regali ai ragazzi non appena tornato a casa.

Salimmo sul treno che arrivò anche lui in ritardo. Iniziai ad ascoltare della musica mentre Louis si limitava a dare fastidio a me o alla bambina che era seduta sulla sua destra.

Dopo poche ore arrivammo a destinazione, ero davvero ansiosa di vedere i miei genitori e la loro nuova casa.

Il posto in cui ero nata era ricoperto interamente di neve, sembrava di essere in una delle bocce di vetro che si trovano nei centri commerciali, quelle che quando li scuoti, la neve va dappertutto.

Arrivati alla nuova casa dei miei genitori, una signora Bethany con il grembiule bruciato e i capelli all'aria ci aprì la porta.

"Mamma." Urlai presa dall'euforia, l'abbracciai "come ti sei conciata?" Chiesi dopo.

"L'età avanza e io lascio la testa dappertutto." Disse rassegnata.

"Hai bruciato di nuovo tutto, Bethany?" Louis rise e corse ad abbracciare mia madre mentre Steve si fiondava giù dalle scale.

Entrai nella nuova casa, ce la mostrano tutta. Appena entrati c'era il soggiorno che era abbellito con un fantastico albero di Natale, un divano e un televisore al plasma. Sulla destra c'era la cucina, non del tutto intatta, dato il precedente disastro di mia madre.

C'era un corridoio dove in fondo c'era il bagno e più vicino c'era la sala da pranzo, dove avremmo mangiato per la cena di Natale.

Al piano di sopra c'erano la camera da letto dei miei, un paio di camere per me e Brian nel caso volessimo ritornare qui, un bagno e una camera degli ospiti.

La casa non era niente male, profumava di limone ed era molto luminosa.

La sera della vigilia di Natale ci posizionammo in cerchio come da tradizione, per divertirci a giocare agli svariati giochi da tavolo che avevano i miei.

Iniziammo con Monopoli per concludere con assassino, un gioco di carte.

"Allora, come vanno le cose?" Mia madre iniziò a fare conversazione.

"Tutto okay." Dissi io, in effetti non c'era molto da dire, avevo una vita normale, senza nessun tipo di avventura bizzarra.

"E con Harry? Gli hai detto quello che provi per lui?" Sputai l'acqua che era nella mia bocca.

"Dite la verità, vi siete messi d'accordo?" Chiesi a Louis e a mamma passando il mio sguardo dall'uno all'altro.

"Diciamo solo che stareste bene insieme." Steve si intromise. D'accordo, forse si erano veramente messi d'accordo.

Superhero [h.s.]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant