Capitolo V

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Erano passati due giorni, e Arthur, non sapendo come comportarsi,aveva iniziato a evitarlo e Merlino ne soffriva, perché non capiva cosa succedeva al suo re, di solito veniva sempre a confidarsi con lui, non capiva cosa stava succedendo, si sentiva trascurato. Era iniziato tutto due giorni fa,era andato a svegliare il biondo portando la colazione, appena aveva aperto la porta si aspettava di trovare il re ancora addormentato,invece era già sveglio e vestito che lo aspettava seduto al tavolo. In un primo momento Merlino rimase a fissarlo stranito per una manciata di secondi, poi alzò le spalle e si avvicinò pet posare la colazione.
"Buongiorno Arthur "
Arthur lo guardò attentamente in viso come per studiarlo e Merlino alzò un sopracciglio con fare interrogativo.
"Bu-buongiorno a te"
"Ave... Hai dormito bene? "
Si corresse subito nel dargli del tu sapendo quando ad Arthur piacesse dimostrare, almeno in quelle quattro mura, la loro uguaglianza senza discriminazioni.
"Si si tu? Dormito bene? Tutto apposto? " il biondo era diventato tutto rosso all'improvviso,sembra che stesse entrando im iperventilazione. Allora il moro preoccupato mise la mano sulla fronte del biondo per vedere se aveva la febbre,effettivamente era accaldato e stava sudando.
"Arthur forse è meglio che oggi stai a letto, penso che ti sia salita la febbre"
"Oh, si si forse hai ragione, ho la febbre coff-coff meglio che vai così non ti contagio, vai vai io rimango qua " mentre diceva questo si era già rintanato sotto le coperte e si era coperto fin sopra la testa.
"Arthur sei sicuro? Se vuoi ti faccio compagnia magari ti serve qualcosa..."
"No no vai pure caso mai chiamo qualcuno, tu vai a svolgere i tuoi compiti"
"Come desideri "
E da quel giorno non si erano quasi più visti. Arthur era sfuggente e stava sempre nella sua stanza,dicendo che aveva ancora la febbre e non voleva contaggiarlo.
Merlino pra era seduto su uno dei prato fiorito dei campi sospirando e strappando fili d'erba per la frustazione. Arthur nel frattempo era affacciato dalla sua finestra e scrutava il panorama finché non vide Merlino seduto in lontananza.
*sospirò stancamente *
"Mi manca da morire ma non so come comportarmi, sto sbagliando tutto... lo sto allantanando, mentre l unica cosa che voglio e prenderlo e baciarlo."
Nel frattempo, qualcun'altro stava osservando Merlino, Lancillotto. Era da due giorni che lo vedeva giù, e quale migliore scusa quello di sapere cosa non andava? Così fece un respiro profondo e uscì dal suo nascondiglio,per avvicinarsi al moro.
Arthur dalla torre dalla sua stanza stava guardando Merlino finché non vide qualcuno che gli si avvicinava.
"E ora quell'imbranato. Cosa vuole dal mio Merlino?"
Intanto Merlino non si era reso conto di niente, troppo preso a pensare al comportamento di Arthur, così saltò in aria non appena sentì una mano sulla sua spalla. Si alzò di scatto pensando fosse Arthur, ma inciampò sui suoi stessi piedi cadendo tra le braccia di quello che pensava Arthur.
"Tu brutto asinoreal.... Lancillotto? Oddio scusami tanto,non volevo."
Si stacco subito con il viso rosso.
"No non ti preoccupare, ma stai attento, se non ci fossi stato io a quest'ora eri a terra ahahah "
"Grazie mille"
"Dovere" disse facendo l'occhiolino.
Merlino allora arrossì fino alla punta dei capelli e nascose il viso dietro le mani, Lancillotto ne restò estasiato, mai aveva visto espressione più dolce.
"Allora dimmi,cosa ci fa il consigliere /scudiero di Arthur qui fuori da solo?"
A quelle parole Merlino abbasso lo sguardo,sembro che un macigno gli fosse caduto sulle spalle, allora Lancillotto, si avvicinò e alzò il viso di Merlino guardandolo negli occhi.
"Hey Merlino, che succede? Se vuoi puoi confidarti con me, so essere un buon ascoltatore . "
Merlino allora lo guardò in viso e non sa perché ma buttò le braccia attorno al collo del cavaliere e iniziò a singhiozzare.
Lancillotto in un primo momento rimase immobile ,poi strinse Merlino in un abbraccio enorme e aspettò che si calmasse.
Intanto, su nella stanza più alta del castello Arthur guardava la scena nero di rabbia.
Come osava quell insulso omuncolo abbracciare il suo Merlino? Non riusciva a pensare lucidamente, pensava solo a Merlino e che fosse stato troppo stupido, lo stava perdendo. Cosi con questo pensiero, si sistemò e uscì dalla sua camera .
Merlino, nel frattempo, stava ancora singhiozzando e non riusciva a smettere, con quelle lacrime stava sfogando tutta la frustazione e la tristezza che aveva provato in quel periodo stringendo ancora più forte la schiena di Lancillotto,lasciandosi andare tra le sue forti braccia.
Intanto Lancillotto non sapeva bene cosa dire, così decise di rimanere in silenzio cercando di abbracciarlo meglio e trasmettendogli sicurezza.
Arthur era appena uscito dal castello e marciava a passo spedito verso quei due.
"Come gli era saltato in mente a quell'idiota di abbracciare Ser Lancillotto? " questo è quello che pensava mentre camminava verso i due.
Si avvicino sempre di più, ancora arrabbiato, finché non si fermò di colpo.
Merlino non stava abbracciando Lancillotto.
Merlino stava piangendo tra le braccia di Lancillotto.
Tutta la rabbia provata in quel momento svanì così come era arrivata.
"Merlino?"
Merlino si stacco da Lancillotto, avendo riconosciuto subito la voce del biondo.
"Arthur..."
Merlino lo guardò e non poté trattenere altre lacrime che iniziarono a rigargli il viso, Lancillotto allora si mise davanti a Merlino come per proteggerlo.
"Sire, scusate ma non credo che sia proprio il momento, se magari passasse fra un pò, magari Merlino si sarà calmato "
"No aspetta Lancillotto forse ad Arthur serviva qualcosa "
"Io... io veramente... "
"Be sembra di no forza Merlino vieni " e dicendo questo allungò la mano verso il moro come un invito a seguirlo. Merlino guardò prima la mano di Lancillotto poi Arthur, e lo rifece una seconda volta.
Fu istintivo muoversi verso Arthur, che butto un sospiro di solievo come se avesse paura che non lo scegliesse, però prima si girò verso Lancillotto.
"Grazie per quello che hai fatto, grazie a te adesso sto meglio, scusa se ti lasciò così ma come vedi il re chiama,ci vediamo dopo." Si asciugò gli occhi e gli rivolse un gran sorriso .
"Di niente Merlino. Quando vuoi sarò pronto a reggerti di nuovo e anche se avrai bisogno di una spalla su cui piangere "
Si girò verso il biondo, gli rivolse un inchino e se ne andó.
Erano rimasti finalmente soli, ma Merlino dava ancora le spalle al biondo.
"Merlino... "
"Sire..."
"Merlino. "
"Arthur... "
"Così va meglio" .
Il moro non si era accorto che il biondo si era mosso, finché non sentì la sua mano sulla spalla.
Si girò e Arthur gli mise la mano sotto il mento, il moro diventò rosso fino alla punta dei capelli, mentre Arthur gli guardava le labbra, anche lui rosso per il gesto appena fatto.
Si schiarì la voce si allontanò un pò e disse
"Cosa è successo?"
"Non è niente... "
"Allora perché stavi piangendo? "
"Non lo so..."
"Come sarebbe a dire? Perché stavi piangendo? "
Merlino non rispose e abbassò lo sguardo. Non sapeva nemmeno lui perché era scoppiato a piangere, forse aveva trattenuto dentro troppe cose e oggi non ci era riuscito più.
Passarono ancora minuti di silenzio in cui ognuno era perso nei suoi pensieri finché Arthur non interuppe il silenzio.
"Io ci sono."
"Cosa? "
"Dicevo per qualsiasi cosa io co sono, se vuoi puoi venire a piangere sulla mia spalla, non c'è bisogno che vai da uno sconosciuto. Quando ne hai bisogno vieni da me."
Merlino annuì ancora gli occhi lucidi e le gote rosse e un sorriso.
"Grazie Arthur. Se vuoi anche tu puoi venire da me... "
Merlino si morse la lingua, ma che diavolo aveva detto ora Arthur lo avrebbe deriso.
"Bene perché ho proprio bisogno di questo " e detto ciò si tirò Merlino addosso per abbracciarlo.
Ecco era fottuto, innamorato del suo migliore amico e geloso di tutti. Con la speranza di un futuro migliore si buttò sul prato con la testa di Merlino sul petto ed iniziò ad accarezzargli la testa.
Merlino era troppo sconvolto persino per muoversi, non riusciva a credere a quello che stava succedendo. Quando Arthur lo strinse più forte fece un sospiro e ricambiò.
"Sire mi state diventanto abbraccioso? Potrei abituarmi a tutti questi abbracci. "
"Be potri abituarmi anche io... "
Si addormentarono così ancora stretti in quello strano abbraccio. Il primo a svegliarsi fu Merlino, sciolse lentamente l'abbraccio e si issò per guardare Arthur in viso. Era una visione celestiale. Arthur illuminato dai raggi arancioni del tramonto con fiori sparsi qua e là attorno al viso,era la cosa piú bella che avesse mai visto nella sua vita.
Chissà, magari un giorno avrebbe potuto dire ad Arthur i suoi due piú grandi segreti.

 GelosyOnde histórias criam vida. Descubra agora