Capitolo VII

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Merlino e Lancillotto parlarono del più e del meno lungo tutto il tragitto, Lancillotto parlò della sua infanzia e di suo padre, e così Merlino della sua. Si fece ora di pranzo, così decisero di trovare posto e accamparsi.
"Allora Merlino, dimmi hai una ragazza?"
Merlino si trovò impreparato a quella domanda, e arrossì violentemente.
"Ma che domande fai?"
"Suvvia è una semplice domanda, cosa c'è di imbarazzante?"
Merlino divenne ancora più rosso e abbassò lo sguardo.
"Non ho mai avuto una ragazza..."
"Davvero? E perché mai? Nessuna era di tuo gradimento?"
"Beh... forse è il contrario, forse sono io che non sono di loro gradimento..."
"Mmm sarà..."
"Cosa?"
"Niente niente tranquillo, ma invece, qualcuno che ti piace c'è?"
Il moro divenne ancora più rosso e sorseggiando il vino rispose.
"Si c'è già qualcuno, ma so che non ricambierà mai i miei sentimenti, così gli rimango accanto come amico. Stargli accanto è tutto ciò che desidero."
"Wow... il tuo è un sentimento davvero forte. Spero che un giorno tu possa trovare la felicità allora, forse con qualcuno che ti meriti veramente,che ti desideri veramente."
Dicendo questo, il cavaliere si era, sempre più avvicinato a Merlino, e ora lo guardava fisso negli occhi.
Il moro deglutì rumorosamente e distolse lo sguardo...
"Forse dovremmo ripartire, se no non arriveremo più..."
Lancillotto si allontanò con fare un pò deluso, ma scosse le spalle e fece un gran sorriso a Merlino.
"Hai ragione, sarà meglio muoverci..."
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Lancillotto in quel momento pensava a come aiutare Merlino. Avrebbe preferito la nascita di un loro rapporto, quel ragazzo gli piaceva davvero, ma vederlo così innamorata gli aveva fatto capire che non c'era speranza per loro, così decise che quella sera stessa gli avrebbe parlato.
Nel frattempo Merlino pensava ad Arthur e a cosa stava facendo in quel momento, gli mancava come l'aria.
Alcune ore dopo...
Merlino e Lancillotto erano arrivati a destinazione già da un pò e il cavaliere aveva subito ordinato da bere. Merlino non è uno che regge l alcol,così già al secondo giro era brillo, adesso erano al sesto giro e Merlino era completamente andato. Lancillotto lo trovò ancora più affascinate. Le orecchie e le guance del mago erano rosse rosse, gli occhi lucidi con le pupille dilatate e le labbra umide per il troppo bere. Era assolutamente la creatura più sexy che avesse mai visto.
Ma cercò di reprimere i suoi sentimenti e accompagnò Merlino nella loro stanza.
Mentre cercava di aprire la porta Merlino si spalmò su di lui e abbracciandolo iniziò a ridere.
"Perché non hai capelli biondiii. Lui ha i capelli biondi biondi, sembrano del colere dell'oro, oppure del grano più pregiato. Vorrei tanto passarci le dita per sapere se sono morbidi come sembrano..."
Lancillotto lo strinse un pò più forte e avvicino le labbra al suo orecchio.
"Dimmi Merlin a chi hai donato il tuo cuore? Dimmi il suo nome"
Ma Merlino sembrava essersi addormentato, così riuscì ad aprire la porta e lo condusse verso il letto, gli tolse maglia e scarponi e gli rimboccò le coperte.
Il Cavaliere sorrise teneramente, e promise che avrebbe reso felice il suo nuovo amico.
Mentre si spogliata, Merlino mugugnò qualcosa, così si si avvicinò per sentire meglio.
"...Arthur."
Lancillotto per un istante rimase di sasso, ma poi capì che avrebbe potuto arrivarci anche da solo, Merlino non si staccava mai dal Re.
Beh la cosa forse sarebbe stata complicata, oppure no, sarebbe stato tutto chiaro quando sarebbero tornati a Camelot. Con questi pensieri il giovane cavaliere si addormentò.
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A Camelot invece, tutti dormivano, tranne il giovane Re, che pensava al su Merlino insieme a Lancillotto. Nella testa gli si presentavano gli scenari più orribili, loro che tornavano mano nella mano, Merlino e Lancillotto che si baciavano contro una porta, Merlino che diceva a lui di essere innamorato del cavaliere.
Pensieri su pensieri, non ce la faceva più, solo quando si addormentò trovò pace nei suoi sogni, dove Merlino lo accarezzava e gli sussurrava Ti Amo.
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Quando Merlino iniziò a svegliarsi capì che qualcosa non andava,capì cosa quando aprendo gli occhi gli esplose un mal di testa disumano. Capì di aver bevuto decisamente troppo e si ripromise di non farlo più, cosa impossibile se continuava a frequentare osterie e persone che bevono.
Pensando a questo si girò alla ricerca di Lancillotto, lo trovò sdraiato scompostamente sul letto con la bocca aperta.
Iniziò a ridere, cosa che fece svegliare il cavaliere che lo guardò male.
"Cosa c'è di tanto divertente a quest'ora?"
"Scusa scusa, ahaha ma avevi una faccia"
"Parla quello che stanotte a iniziato a decantare le lodi del Re e di quanto lo ama ahaha "
Il moro si zittì di colpo e lo guardò con tanto di occhi.
"Cosa? Che hai detto?"
"La verità. Sei innamorato del nostro caro re non è vero?"
"Non so di cosa tu stia parlando"
"Merlino. Credi che sono stupido? Mi offendi, siamo amici puoi fidarti di me"
"Tu non capisci."
"Tranquillo, non ti giudico, non ci vedo nulla di male, anche a me piacciono gli uomini."
"No tu non- Aspetta cosa?"
"Non dirmi che non avevi capito che all inizio ti avevo portato qui per provarci con te"
"Io, io non ne avevo idea, mi dispiace veramente ma non posso ricambiare, io, io..."
"Si. Lo so Merlino, tranquillo, ti voglio bene e ho deciso di aiutarti."
"No lui non mi accetterà mai, soprattutto quando scoprirà che gli ho sempre mentito..."
A quel punto Merlino iniziò a piangere a dirotto.
"Hey hey, amico cosa dici."
"Lui, lui non accetterà mai cosa sono, lui disprezza quelli come me."
"Merlino non capisco. Ti prego si più chiaro, io sono tuo amico e ti accetterò sempre. Fidati."
"Io, io sono uno stregone."
Per un secondo Lancillotto lo guardò in silenzio senza dire niente, Merlino iniziava a preoccuparsi quando il cavaliere rispose.
"Hai mai fatto del male con la tua magia?"
"No mai. Ho sempre protetto Arthur da quando sono a Camelot. Non li ho mai usati per altro scopo. Proteggere Arthur è il mio destino, mi è stato detto"
"Allora non ti devi preoccupare di niente, per me sei sempre Merlino, e penso che quando lo dirai a lui, anche per lui sarai sempre Merlino, e se non dovesse essere così, sappi che io ci sarò sempre"
Merlino si buttò su Lancillotto e lo abbracciò, continuando a singhiozzare.
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Verso pomeriggio i due si incamminarono verso Camelot,e Lancillotto iniziò a spiegare il suo piano per far capitolare il re.
Il piano era semplice fare finta di stare insieme, senza ammetterlo davvero facendo diventare Arthur geloso.
Merlino non era tanto convinto, ma decise di fidarsi.
Arrivarono verso sera e si salutarono, l'indomani avrebbero attuato il loro piano.
Merlino prima di andare a letto però decise di andare da Arthur visto che ancora non era troppo tardi e di solito, lui andava a letto troppo presto.
Arrivato davanti la porta fece un respiro profondo e bussò.
"Avanti"
"Sire volevo.solo dirle che so-."
"Merlino! Finalmente credevo che fosse successo qualcosa"
"No sire è andato tutto bene. Volevo solo augurarle un buona notte".
"Merlino cosa ti ho detto sulla formalità? Quando siamo soli devi darmi del tu lo sai. Siamo amici."
Quelle parole fecerò sbiancare il moro e abbassare la testa.
"Buonanotte Sire."
Così dicendo usci dalle stanze del re correndo a più non posso nelle sue stanze con le lacrime agli occhi.
Si buttò sul letto e iniziò a singhiozzare, lo sapeva che Arthur non lo avrebbe visto mai come qualcosa di più.
Quella notte si addormentò piangendo e facendo sogni agitati.
Intanto dall'altra parte delle castello, Arthur era rimasto a fissare la porta da dove Merlino era scappato.
Cosa era successo, non capiva, Merlino lo aveva guardato con una faccia ferita ed era scappato via. Non capiva. Si mise a letto e si promise che l'indomani avrebbe cercato di capire.

 GelosyOnde histórias criam vida. Descubra agora