capitolo 78

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Il suono della campanella mi risveglia dal trance in cui ero immerso riportandomi alla realtà.Esco dal bagno fino ad arrivare al grande specchio,situato appena sopra i lavandini,per vedere in che stato ero.

Corro in classe ritornando al mio posto attirandomi gli sguardi di tutti e di quello di James,che mi fa l'occhiolino seguito da una risata derisoria.

Scuoto la testa cercando di concentrarmi sulla lezione di biologia tentando di non alzare lo sguardo dal libro.

L'ora sembra non passare mai e la spiegazione della mitosi non mi incuriosisce più di tanto,così inizio a scarabocchiare qualcosina su un foglio del quaderno ad anelli;finalmente la campanella,determinante la fine delle lezione,rimbomba nei corridoi obbligando il professore a fermarsi.

"E questo cos'è?"James mi strappa il figlio dalle mani con disegnato una sagoma riccioluta e imbronciata.

"Ridammelo" salto per recuperare quel pezzo di carata che sembra così insignificante ai suoi occhi  ma così importante e privato ai miei.

"Chi è questo qui?"dice in tono sprezzante il moro attirando l'attenzione del professore,ormai intento ad uscire dalla classe con la sua valigetta in elle nera e un plico di fogli.

"Cosa sta succedendo qui dietro?Signor Tomlinson il signor Foster lo sta infastidendo?"

Osservo James che mi intima di negare così smentisco senza guardarlo negli occhi.

"Bene,la lezione è finita,James sei pregato di uscire dalla mia classe"il ragazzo esce bofonchiando qualcosa,seguito da me.

"Louis"alzo lo sguardo voltandomi verso il professor Brown."Se avessi qualsiasi tipo di problema noi insegnanti siamo disponibili,intesi?"mi sorride con compassione causandomi una fitta allo stomaco.

"Si signore,ma non voglio il compatimento di nessuno" lo saluto educatamente per poi dirigermi all'interno della classe di filosofia.

Fortunatamente il resto della giornata passa velocemente e senza brutti incontri,così allora di pranzo esco dalla struttura,senza aver incontrato Charlie,per incamminarmi verso casa;ho percorso cinque metri quando vengo raggiunto da James.

"Mi sa che siamo costretti a fare la strada inseme,piccolo Louis"deglutisco continuando a camminare senza alzare lo sguardo dai miei piedi che si muovono velocemente sul cemento grigio,pregando di riuscire ad arrivare a casa prima che succeda qualcosa.

Il sole picchia sulla mia testa facendomi sudare,ma non posso permettermi di fermarmi per piegare il maglioncino e riporlo nella cartella così continuo a camminare,cercano di mantenere un andamento veloce.

"Allora Louis,come ti faceva passare il tempo il tuo rapitore?"stringo gli occhi per trattenere le lacrime  formatesi negli angoli di quest'ultimi,ripensare a quei momenti mi fa venire un groppo in gola.

"Allora?"mi afferra il polso obbligandomi a girarmi di colpo,vado a sbattere contro il suo petto ormai con le lacrime pronte ad uscire.

Lo guardo con gli occhi lucidi implorandolo mentalmente di lasciarmi stare;con tutta la gente all'interno del college,proprio me doveva prendere di mira?

"Rispondimi quando ti faccio una domanda"ringhia tirandomi i capelli,un gemito di dolore lascia le  mie labbra mentre le lacrime cominciano a scendere lungo il mio viso ininterrottamente,facendolo ridere.

"Smettila ti prego,sembri lui"singhiozzo indietreggiando,un'espressione curiosa e allo stesso tempo crudele gli contorna il viso.

"Lui chi?"si avvicina accarezzandomi delicatamente la guancia,gesto che mi fa chiudere istintivamente gli occhi per il sollievo.

Nightmare(versione Larry)Where stories live. Discover now