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Martina Pov.
Cercai tra le chiavi quella che avrebbe aperto la porta di casa. Era impossibile cancellare il sorriso da ebete che avevo sulla faccia, cosi decisi di lasciarlo lì fino a quando i miei muscoli facciali mi avessero fatto male e comunque in ogni caso sarebbe andato via da solo. Il tassista probabilmente pensava che fossi una tipa strana o pazza, ma a chi importa?

Quando finalmente riuscii ad aprire la porta, fui accolta dall'odore di lasagne e – ovviamente - mia madre mi stava aspettando in piedi con uno sguardo accusatorio.

"Dove sei stata?" La sua voce era severa come sempre. Ero troppo felice e non avevo di intenzione di farle rovinare tutto ciò.

"In biblioteca". Le dissi casualmente. Tolsi il cappotto e gli stivali e li lasciai lì, li avrei presi più tardi.

"A studiare?" Chiese sospettosa.

"Che altro dovrei fare in una biblioteca, mamma?" Le dissi con il mio miglior sorriso innocente.

"Va bene." Si rilassò e ricambiò il sorriso.

"Com'è andato il tuo esame di oggi?"

"Normale." Mi si strinsi nelle spalle. Questa è la risposta tipica da dire sempre ai tuoi genitori, così poi quando dirai loro il risultato, non saranno sorpresi né in bene né in male.

"Ottimo. La cena è pronta e per una volta, tuo padre è a casa." Disse felice, il che mi fece sorridere.

"Va bene. Vado a lavarmi le mani." La diedi un piccolo bacio e andai in bagno, mentre controllavo il mio cellulare. Inviai a Jorge un messaggio per fargli sapere che ero arrivata sana e salva quando vidi che avevo un altro messaggio da Sam il quale avrei letto più tardi.

"Sono a casa sana e salva. Grazie per oggi, mi sono divertita ;)''

Ero un po' titubante sull'aggiungere la 'x' o meno, ma pensai che non avrebbe fatto alcuna differenza. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? Lui non ricambierebbe?

Guardando il mio riflesso nello specchio, notai ancora un leggero rossore sulle guance a causa di tutte le emozioni della giornata.

Aprii il rubinetto e l'acqua calda cominciò ad uscire. Sciacquai le mani dopo averle insaponate con un sapone alla mela, che mia mamma amava tanto, e le portai al viso, cercando di riprendermi.
Beh, guardate un po' chi ha un fidanzato.

Mi sentivo stupida per aver parlato con me stessa, cosi agitai la mano con noncuranza allo specchio.

Non è il ragazzo più bello, più simpatico, più sexy al mondo, Martina? Beata te!
Il mio sorriso aveva quasi raggiunto i miei occhi - letteralmente - fino a quando tornai alla realtà.

"Va bene, basta." Mi dissi, scuotendo la testa. Non ho detto nulla di simile, va bene?

Legai i capelli disordinati e annodati in una coda di cavallo ed entrai in sala da pranzo, dove tutti erano già seduti intorno al tavolo. Abbracciai mio padre e mi sedetti tra Tommy e Jack, come al solito .

"Sembri agitata tesoro, stai bene?" Mio padre chiese preoccupato mentre giocherellava con il nodo della cravatta per allentarlo.

"Sto bene." Gli mandai un piccolo sorriso e un cenno del capo. Oh papà, non ho mica intenzione di dirti che sembro cosi stupida e stordita a causa di un ragazzo.

Entrambi i miei fratelli si scambiarono uno sguardo compiacente e sorrisero consapevolmente. I miei genitori erano troppo impegnati a dividere le lasagne in pezzi anzi che notare l'accaduto, così mandai loro uno sguardo di 'provate a dire qualcosa e vi uccido'. Stettero in silenzio immediatamente e presero la loro porzione di cibo mentre cercavano ancora di soffocare una risata.

"E' delizioso, mamma." Le dissi in apprezzamento, pulendomi la bocca con un tovagliolo rosso. Non avevo molta fame a causa della pizza di prima, ma le lasagne erano il miglior piatto di mia madre. Tutti erano furono d'accordo con me e continuammo a mangiare in silenzio.

"Martina." Mia madre ruppe il silenzio. "Maria mi ha detto che mentre stava pulendo la tua stanza ha visto una macchia di sangue sul tappeto."
Quasi soffocai a causa del cibo e mi fu quasi impossibile non tossire, cosi presi un sorso d'acqua dal mio bicchiere e la guardai fingendo di stare bene. Dai, sei abituata a mentire ormai.

"Sangue? Deve essere smalto rosso." Mi strinsi nelle spalle, infilai la frangia dietro le orecchie e mi leccai le labbra. Mica il mio ragazzo è salito dalla finestra sanguinante, l'altro giorno. Pff.

"Ha detto che sembrava sangue." Mia madre continuò. Maria, non parla mai la nostra lingua, perché avrebbe dovuto iniziare a farlo ora? Mi voltai verso di lei con una faccia innocente.

"Non ricordo di essermi tagliata..." dissi in mia difesa. "Forse con un foglio di carta o qualcosa del genere." Mi strinsi nelle spalle ancora una volta.

Mia madre annuì e continuammo a mangiare. La mia mente stava ripercorrendo i momenti precedenti della giornata come una specie di film mentre io provavo a non ridere come una stupida davanti a tutta la mia famiglia. Dopo di che, mio padre si schiarì la gola,
appoggiando la sua forchetta e il coltello sul tavolo accanto al piatto.                      

"Devo dirvi una cosa." Le nostre teste si voltarono tutte verso di lui, speranzose in attesa della notizia.

"Mi hanno promosso. Prenderò il posto del Signor Svenson presso il dipartimento dato che lui è in pensione." Sorrise durante la spiegazione.

"E 'meraviglioso, Alejandro."Mia madre esclamò emozionata tanto quanto lui, cosi si presero per mano e si baciarono lievemente.

Di solito vedere i genitori baciarsi non è mai un bello spettacolo, ma per qualche ragione, la trovai una cosa adorabile. Si amano così tanto da voler passare la loro vita sempre insieme e anche dopo 24 anni di matrimonio non si stancati. Un giorno anche io vorrò avere un rapporto del genere... magari con Jorge? Scossi la testa per liberarmi dai pensieri. Martina, non sei ancora innamorata. Sì, parte posteriore della mia testa o qualunque cosa tu sia, hai ragione.

"Ci sarà una piccola festa per celebrare tutte le nuove promozioni Giovedi sera."Continuò, riportandomi al presente.

"E potete venire tutti, naturalmente."

"Perfetto."Mia madre applaudì.
Dopo cena, feci la doccia, indossai il pigiama e mi trascinai a letto. Non mi ero resa conto di quanto fossi stanca fino a quando non fui sotto le lenzuola coperta dal mio morbido piumino. Allungai il braccio fuori e presi il cellulare per rispondere al messaggio di Sam, altrimenti mi avrebbe uccisa.

"Chiamami. Ora!"

Beh, è un po' difficile, considerato che sono passate più di due ore da quando me lo ha inviato.
''Ti dirò tutto domani. Sono troppo emozionata per parlare.''

Mi misi a ridere, immaginandola imprecare sottovoce. Solo un secondo dopo, un nuovo messaggio comparì sullo schermo del mio iPhone bianco.

''Bene. Chiamerò Xabi e vedrò se Jorge gli ha detto qualcosa.''

Ridacchiai. Oh, quanto amo la mia migliore amica. Proprio in quel momento, notai un altro messaggio. Aprendolo, vidi che era Jorge e subito le farfalle riempirono il mio stomaco, facendomi sentire strana di nuovo. Che cosa mi sta facendo questo ragazzo?

''Bene. Mi sono divertito troppo, piccola ; )
Dormi bene pensando a me. x"

Soffocai un gridolino con l'aiuto del mio cuscino. La faccina con l'occhiolino e un bacio in un solo messaggio? Signore aiutami, sto per svenire.

Un grande sorriso si fece spazio sul mio volto, le gambe erano diventate un tutt'uno con le mie emozioni, tanto da tremare mentre gli scrivevo un nuovo messaggio.

''Dormi bene anche tu pensando a me, piccolo ; ) ''

Buonasera gente ❤️

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora