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***Ragazze, il mio telefono per sbaglio ha messo male l'ordine dei capitoli, infatti sono posizionati così: 71, 73, 72.
Non so come aggiustarli, dopo questo capitolo dovrebbe apparire il capitolo 72. Mi dispiace...sono una frana..***

Jorge Pov.
"Quella ragazza è davvero stupida, sei fradicio di cocacola." Martina ridacchiò, sfiorando le mie labbra mentre slacciò l'ultimo bottone della mia camicia sporca. "Teoricamente colpa tua, piccola." Ridacchiai, facendo combaciare le mie labbra con le sue. Ma lei si staccò, fingendosi sorpresa. "Come sarebbe a dire che è colpa mia."

"Sai di aver spinto Blair." Le dedicai un'occhiata di sufficienza, scostandole una ciocca di capelli che le copriva gli occhi. "Così il suo nome è Blair." era infastidita, lo notai perché iniziò a tirarmi le punte dei capelli.

Scossi le spalle, prendendole il viso tra le mani. "A chi importa del suo nome? Non la vedremo più." Mi avvicinai per baciarla, sperando cosi di farle dimenticare quella gallina. Dopo tutto, non era altro che una perdente che aveva tentato di provarci con me con i suoi sciocchi commenti. Era piuttosto mediocre. "Hai ragione." Sospirò, intrappolando le mie labbra tra le sue, per poi far incontrare le nostre lingue. Non l'avevo mai vista così convinta dal compiere quel gesto in pubblico. Poco dopo, sentii le sue dita sulle mie spalle, pronta per sfilarmi del tutto quella camicia. Seguii i suoi movimenti e la sfilai del tutto, per poi posizionare le mie mani sulla sua schiena.

I nostri corpi erano cosi vicini, tanto che sarebbe stato impossibile porre qualsiasi oggetto tra di essi. Quando fummo costretti a terminare quel bacio per riprendere aria, le labbra di Martina si avventarono sulla pelle del mio collo. Succhiò il lembo di pelle accanto alla giugulare, costringendomi a mordere la lingua tra i denti per evitare a qualche gemito di scappare dalle mie labbra. Per tutto il tempo, le sue mani furono tra i miei capelli e cio rendeva il tutto piu sexy. Involontariamente, feci scorrere le dita lungo i suoi fianchi, fino a che non raggiunsi la pelle delle sue gambe, mentre la stoffa del suo vestito mi solletticava la pancia.

Mi assicurai che i miei movimenti fossero lenti, perché non volevo che si agitasse, ma non tentò di fermarmi, per cui continuai a disegnare cerchi immaginari contro la sua pelle con la punta delle dita. Improvvisamente si staccò, le sue labbra avevano baciato praticamente tutta la pelle del mio collo ed il lobo del mio orecchio. Quando mi guardò, il suo sguardo sembrava cattivo mentre si morse il labbro.

"Ups, credo di aver succhiato troppo qui." Con il pollice sfiorò dolcemente la pelle del mio collo, dov'ero sicuro che si fosse già formato un succhiotto sopra di esso, e deglutii rumorosamente.

Non era possibile che quella era la stessa Martina che arrossiva ogni volta che la chiamavo principessa o che aveva il terrore di salire su uno skateboard. Ma era cosi sexy con quei capelli leggermente scombinati e probabilmente ero io la causa di tutto ciò il suo labbro inferiore era gonfio e stretto tra i suoi denti, mentre il suo sguardo posato su di me celava lussuria. Non avevo mai visto questo suo lato, nemmeno quella notte che dormì a casa mia.

"Martina..." biascicai, per niente sicuro di ciò che avrei voluto dire. Non vorrete mica darmi la colpa per volerla proprio qui e in questo momento, vero? Ho trascorso due mesi senza far sesso e sarei dannato se dicessi che non fossi disperato.

Il Mini Jorge là sotto iniziava a reagire alla sensualita di Martina ed a sentirsi eccitato ed io non ero poi così sicuro che sarei riuscito a controllarlo ancora per molto. "Che c'e?" domandò confusa. "Ho fatto qualcosa di sbagliato?"

"No, no, assolutamente no." Risposi velocemente, inumidendomi le labbra e stringendo le sue mani tra le mie, per poi far intrecciare le nostre dita. "È solo che, se non ti fermi adesso, non so fino a quando sarò capace di restar fermo io." Mi lasciai sfuggire una risata. Con mia sorpresa, le sue labbra non formarono la solita 'o' come spesso accadeva quando realizzava cio che intendevo, ma, invece, sospiro come se si fosse alterata.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora