Martina Pov.
Mi svegliai quando la luce del sole colpì i miei occhi. Era quel tipo di sensazione che provavi quando ti svegliavi in una stanza completamente illuminata. Non riesci a vedere l'oscurità. Non vedi niente, ma sai di non essere al buio perché un fascio giallastro ti avvolge totalmente le pupille. Ed è estremamente fastidioso. Diedi le spalle a quel fascio di luce, mormorando parole incomprensibili.Tuttavia, mi ritrovai intrappolata tra due braccia, mi avvolgevano in una stretta sicura, ma non troppo forte. Jorge dormiva accanto a me, le sue labbra erano leggermente dischiuse e i suoi occhi serrati. Impedivo alla luce di colpire il suo viso, ecco perche ancora dormiva. La vista di quel pacifico ed innocente ragazzo mi fece sorridere. Avrei voluto far scorrere le mie dita tra i suoi morbidi capelli. Sembravano esser diventati più biondi dalla prima volta che c'incontrammo o, perlomeno, a me sembrarono più chiari. Il suo viso era completamente avvolto dai marchi della bellezza, i quali gli donavano un'aria più dolce. Mi piaceva particolarmente quello sotto all'occhio sinistro. Le sue ciglia le quali facevano invidia ad ogni ragazza per quanto lunghe e folte fossero formavano delle piccole ombre sulla sua guancia morbida.
Il lenzuolo era scivolato verso il basso, lasciando scoperto il suo braccio dalla spalla al gomito. Dato che era sdraiato su un fianco riuscii ad avere una buona visuale del tatuaggio presente sulla scapola. Sembrava un nativo indiano, ma ero curiosa di sapere che significato avesse per lui. Jorge si mosse nel sonno, abbassando lievemente il braccio posato attorno alla mia vita. Restai sorpresa per un attimo, sollevando poi le lenzuola per controllare se fossimo nudi. Da quel che vidi io indossavo solo la sua maglietta, mentre lui era coperto solo dai boxer. Per cui, ciò che successe la notte scorse era reale, non era stato un sogno. Sorrisi e le mie guance si colorarono di un rosa più intenso, riportandomi alla mente il modo in cui Jorge aveva fatto l'amore con me, rendendo il tutto perfetto. Sospirai lievemente e, spostando con attenzione le sue braccia dal mio corpo, mi alzai dal letto, realizzando che non avrei più ripreso a dormire. Sul viso di Jorge comparve una smorfia nell'esatto istante in cui la luce lo colpì. Era cosi carino e faticai parecchio a trattenere una risatina.
Riuscii anche a fargli una foto. Camminando in punta di piedi, mi avvicinai alla finestra e chiusi le persiane che il giorno prima ci eravamo scordati di serrare, riportando così l'oscurità all'interno della stanza. Lanciai un'occhiata alla radiosveglia, segnava già le undici del mattino e ciò significava che mia madre era sveglia. Nonostante fosse andata a dormire alle tre del mattino, dopo una stancante giornata di lavoro, non si alzava mai dopo le otto. E la cosa mi stupiva sempre. Ero abbastanza sicura di aver sentito delle voci provenire dall'altra stanza.
Avvertii un leggero dolore provenire tra le gambe nell'istante in cui balzai giù dal letto, ma cercai d'ignorarlo. Mi strinsi nelle spalle e mi diressi in bagno, come d'abitudine. Cercai di non far rumore, ma non ci riuscii molto. "Hmmm." Un mormorio sfuggì dalle labbra di Jorge, mentre i suoi occhi si aprirono lentamente. Ero appoggiata allo stipite della porta del bagno, immobile, per vedere se ritornasse o meno a dormire. "Che ore sono?" mormorò, strofinandosi gli occhi con il pugno e stiracchiandosi. "È ora di svegliarsi e alzarsi, dormiglione." Cantilenai, saltando a bordo del letto. Nel frattempo mi ero infilata il completo intimo, dal momento in cui avevo intenzione di farmi una doccia il prima possibile. Jorge ridacchiò, non del tutto sveglio.
Era riuscito ad intrappolare le gambe tra le lenzuola, lasciandosi scoperto il busto. Mi persi qualche istante a far scorrere lo sguardo sui suoi addominali, ammirando ciò che avevo davanti. "Ti piace guardarmi anche la mattina presto?" Jorge mi guardò di sbieco, facendo comparire uno strano sorrise sulle sue labbra. Scostai immediatamente il capo, arricciai le labbra e socchiusi gli occhi. "Lo so che mi guardi mentre dormo." Aggiunse, soffocando una risata.
"Non è vero." Mentii scherzosamente, saltando giù dal letto un'altra volta. Non era possibile che mi avesse visto, era completamente addormentato. "Comunque devi andartene." Lo informai, prendendo delle mutande pulire dal cassetto e qualcosa di comodo da indossare per stare in casa. "I miei sono già svegli." Jorge ridacchiò per la mia scontrosità. "Buongiorno anche a te." La sua voce risuonava più vicina di quel che in realtà era, sorprendendomi. Mi voltai, trovandomi intrappolata tra il comò e il corpo di Jorge. Mi morsi il labbro, sollevando il capo per guardarlo. Dalla notte precedente, mi sentivo meno insicura e più audace, sebbene arrossivo ogni volta che mi chiamava principessa.
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Il ragazzo del Bronx
RomanceIN REVISIONE. COMPLETATA. Cosa succederebbe se un ragazzo Bad Boy proveniente dal quartiere più pericoloso di New York si innamorasse di una ragazza viziata di Manhattan? Martina e Jorge, la coppia che definiscono: "Gli opposti si attraggono."