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Jorge Pov.
"Cosa diavolo stava facendo la tua ragazza con il mio ragazzo?" L'ultima cosa o meglio persona che mi aspettai di trovare quando suonò il campanello, dopo poco più di un'ora che Martina fosse tornata a casa, era Stephie. Era appollaiata sulla soglia della mia porta con le labbra serrate e le sopracciglia sollevate. Quasi scoppiai a ridere. "Scusami?"

"Ho detto perché la tua ragazza è uscita dalla casa del mio ragazzo." ripeté, aggiungendo altre informazioni. Qualsiasi traccia di divertimento mi abbandonò. "Non quello che hai detto prima." dissi lentamente. Stephie roteò gli occhi. "Come ti pare. E' quello che ho visto." Scossi la testa con decisione. ''Non possibile. Martina non si sarebbe mai avvicinata a Peter." Stephie mi guardò con quello che sembrava pietà, uno sguardo vivamente di disprezzo.

"Guarda, Jorge. So che pensi che quella mocciosa è la perfetta bambina di papà, ma potrei recitare anche io quel ruolo se volessi. Inoltre, non vi siete mica presi a pugni ultimamente?" Sorrise. Sbuffai sonoramente, guardandomi alle spalle per controllare che la mia famiglia era ancora in salotto, mentre prestava attenzione alla TV e non a me. Cande corrugò la fronte e le mormorai. "Niente.''

"Cosa vuoi veramente, Stephie? Non ho tempo per le tue stronzate in questo momento." chiesi con impazienza. Ero stanco e incazzato e preoccupato. Non avevo bisogno dei suoi giochetti nella mia vita. Era impossibile che Martina fosse andata da Peter. Doveva essere a casa ormai pensando a quanto mi odiasse. "Pensi me lo stia inventando?"

Stephie alzò la voce, un segno che mi fece chiedere se fosse davvero onesta e che cosa volesse dire. "Dannazione, Jorge. Non ho nessun motivo per sprecare del tempo pensando a quella stupida stronza. Voglio solo sapere cosa stava facendo con lui."

"Attenta." l'avvertii. L'ultima cosa che le avrei consentito era insultare Martina, tanto meno in casa mia. "Dovrai spiegarti meglio perché, in questo momento, mi manca un secondo per chiuderti la porta in faccia." dissi, serrando il pugno sullo stipite della porta. "Posso almeno entrare?" chiese lei, con l'obiettivo di fare un passo dentro. "No." Stephie alzò di nuovo gli occhi, cosa che ama fare. "Dio, Jorge, non so nemmeno cosa stavano facendo insieme. L'ho appena vista uscire da casa sua e poi correre dietro un taxi Avrei dovuto seguirla come una stalker?" Si guardò gli stivali col tacco per dare enfasi. Presi un lungo respiro. Ciò non ha assolutamente alcun senso. Proprio nessuno. L'idea della mia ragazza e del mio mortale nemico (okay troppo drammatico) insieme era semplicemente inconcepibile. Ma cos'altro avrebbe potuto fare Martina. Non conosce nessuno da quelle parti.  "Chiamala, se vuoi. Fatti spiegare tutto." Stephie suggerì con un pizzico di malizia nella sua voce. Afferrai la giacca e la indossai prima di scatenare la mia rabbia mentre ero ancora a casa. Non c'era bisogno di spaventare mia mamma ancora di più. "Andiamo a fare una visita al tuo caro piccioncino." dissi. "Torno tra un po'." informai mia mamma, la quale era presa da un nuovo episodio di Alasso con con i Kardashian. "Dove stai andando?" chiese lei, i suoi occhi lasciarono lo schermo per un attimo. I cerchi scuri sotto gli occhi causati dalle notti insonni erano ancora visibili. "Fuori"

"No merda." Cande mormorò, guadagnandosi uno sguardo di rimprovero da mia mamma e un rantolo da Daniel. Eppure, teneva lo sguardo fisso su di me, come se stesse cercando di capire. Era decisamente snervante. "Ti chiamo se faccio tardi." dissi prima di lasciare l'appartamento, una parte di me era distrutta dallo sguardo sul volto di mia madre. Una volta che avrai abbastanza soldi mollerai tutto e potrai finalmente renderli orgogliosi, mi dissi, mentre scesi giù per le scale con Stephie la
quale cercava di tenere il mio passo con i tacchi. "Prima di tutto, sicuramente è colpa di Peter. Qualunque cosa Martina stesse facendo li, non ci era andata volentieri." dissi, raggiungendo la strada. I miei muscoli erano tesi al solo pensiero di parlagli, figuriamoci se le avesse fatto del male.

Stephie piagnucolò qualcosa che non riuscii a sentire, mentre cercava di starmi accanto il più possibile. Per quanto non mi piacesse, non potevo biasimarla. Queste strade non erano le più sicure la notte, ecco perché non riuscii ad immaginarmi possibili scenari in cui Martina fosse finita, coinvolta con quel pezzo di merda che una volta era mio amico. Credo che il tempo davvero cambi le cose. E la gente. "Secondo te Peter mi ha tradito con lei?" Chiese Stephie, scettica. "Wow, dov'e finita tutta la tua autostima?" La presi in giro. A pensarci bene, però, avevo scelto Marty al suo posto, quindi aveva un motivo per sentirsi insicura. Tuttavia, se avessi saputo che Peter aveva toccato un solo capello biondo a Martina, gli avrei spezzato quelle cazzo di gambe.

Il ragazzo del BronxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora