CAPITOLO 34

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Il centro era attraversato da due vie principali abbastanza trafficate, Corso Umberto I e Via Roma. Vedere quel paese per me, come per una normale fan, era come un sogno che si avverava, perché finalmente tutti i sogni vivevano in un posto ben preciso. Di quel paese la cosa più bella era l'allegria e la gentilezza della gente: tutti, ma proprio tutti, dal gelataio, al cameriere, allo spazzino fino al prete, tutti, erano così cordiali e ospitali come non se ne erano mai visti. E lì, come in nessun altro posto, potevo liberare da dentro di me tutto l'amore che avevo per Marco Mengoni, perché erano tutti con me!

Anche il negozio di Nadia, la madre di Marco, si trovava in centro, aveva una grande insegna con scritto: "Centro Moda Nadia Ferrari" e un ingresso affiancato da due vetrine nelle quali erano esposti capi d'abbigliamento, foto di Marco e già all'entrata si sentiva la sua musica provenire dall'interno... "Tears in Heaven"... una cover che Marco aveva cantato in un live su Mtv. Marco mi strinse la mano <<Ehi, sei preoccupata?>>, mi chiese premuroso, <<No, io no, quello preoccupato mi sembri tu>>, lo presi in giro e avevo ragione, <<No è che... la mia famiglia... non è proprio la più normale...>>, si giustificò, <<Marco, da qualcuno avrai pur preso, no? E poi che cosa dovrebbe mai capitare? Sono sicura che andrà tutto bene!>> lo tranquillizzai, <<Già.. ma questo dovrei dirtelo io>> replicò, gli sorrisi per incoraggiarlo.

Come entrammo venimmo accolti da una bellissima donna, alta e bionda: la zia di Marco, Anna. <<Buongiorno!! Che sorpresa!! Riesci sempre a sparire anche quando abiti qui Marco, tua madre era preoccupata>>. Lo salutò con due bacetti e stringendolo forte, solo dopo si accorse di me, <<... e tu?>> mi chiese avvicinandosi, <<Lei è la causa della mia scomparsa!>> rispose Marco scherzando, Anna e la signora anziana dietro alla cassa, rimasero a bocca aperta. <<Vu... vuoi dire che...>> disse incredula Anna, Marco fece un grosso respiro <<Zia, nonna, lei è Alice, la mia ragazza!>>, disse Marco sfoderando uno dei suoi bellissimi sorrisi, io arrossii abbassando lo sguardo, era già la seconda volta quella mattina che mi presentava e riuscivo a fatica a trattenere la gioia che quelle tre parole mi suscitavano ogni volta. La nonna cominciò ad esultare e ci venne subito incontro, <<Oh, nipotino mio, è una notizia straordinaria, finalmente! Sono così felice!!>>, anche Anna si complimentò ma rimase più contenuta della la nonna che, invece, era in estasi. Mi presentai e perdemmo tempo a chiacchierare di tutto e di più, non ricordai neanche che cosa ci dicemmo in particolare, ma erano così gentili e socievoli che era impossibile annoiarsi. Mentre scherzavamo, gli occhi della povera Iolanda, si puntarono su qualcosa che per qualunque nonna era di vitale importanza e tornò seria, <<Marco! Che diavolo hai combinato??>>, Iolanda lo squadrò dalla testa ai piedi preoccupata, <<Che ho fatto?>> Marco si guardò i vestiti senza capire, <<Sempre più magro diventi! Se continui così...>>, <<Nonna, guarda che mangio tantissimo>> la interruppe Marco, <<Sì, certo! Va' a raccontare bugie a tu' povera nonna!! E guardate, sei sempre malato! Ma te decidi a mette' qualcosa nello stomaco? Mo' chiamo tu' padre e te faccio da' un bel sacco de pasta, vedrai nonna quanti chili te fa mette' su!!>>, poi avvicinandosi a lui... <<E sistemate un po' sti capelli! Sembri un bucefalo!!>>, esclamò con amore e preoccupazione, iniziò a spostargli i capelli da destra a sinistra e viceversa, Anna la fermò <<Ah Iole'! lo sai come sono fatti i ragazzi di oggi, si vedono tutti obesi>>, <<Ma chi a 23 anni pesa 65 kg?>> insistette Iolanda, <<67>> precisò Marco, <<Beh, è comunque troppo poco per un ragazzo!>> continuò Iolanda, <<Per una volta che si fa vivo possiamo anche evitargli la solita ramanzina, no?>> replicò la zia, <<E adesso vai Marco, Nadia è a casa con Yaya, saranno felici di vedervi, è stato un piacere Alice!!>> mi disse la zia abbracciandomi, <<Anche per me Anna, arrivederci Iolanda>> dissi salutando anche lei. <<Oh, bella gioventù!! Anch'io anni fa ero bella e sorridente come loro!>> ricordò Iolanda.

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