CAPITOLO 57

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Non ci mettemmo molto a trovare Nelly: era circondata da quattro uomini della Sicurezza, lei cercava di spiegare, ma nessuno le dava ascolto, anzi, la osservavano divertiti. <<Voi non capite! La mia amica aveva bisogno del mio aiuto per raggiungere il suo fidanzato!>>, Nelly alzava la voce e gesticolava nervosamente, sperando che almeno uno dei quattro le avesse creduto, <<E sentiamo ragazzina, chi sarebbe questo fidanzato?>> le domandò uno di loro, <<Marco Mengoni>> disse lei convinta, ma tutti scoppiarono a ridere, tranne uno, il più burbero dei quattro, colui che probabilmente si ostinava a trattenerla. Quest'ultimo perse la pazienza, <<Ci hai già fatto perdere abbastanza tempo, adesso chiamo la polizia...>>, prese il cellulare e compose il numero.

<<Nelly! Finalmente ti ho trovata!>> intervenne Marco, andando incontro alla mia amica. Tutti si voltarono, Nelly era soddisfatta, ma non meno agitata. Io rimasi un passo indietro, ma i bodyguard si accorsero comunque di me, <<Aspetta, tu sei quella ragazza che è svenuta poco fa!>>, chiese uno di quegli uomini accorgendosi di me, <<Svenuta?>> Marco si voltò verso di me preoccupato, <<È... una storia... complicata>> risposi a Marco, abbassando lo sguardo, il fatto che mi avessero riconosciuta peggiorava ancora di più la situazione.  <<Non c'è bisogno di chiamare la polizia>> continuò Marco, sorvolando sul nostro pasticcio. <<Ma...>> il bodyguard burbero cercò di replicare, <<Visto? Ve lo avevo detto!>> intervenne Nelly, <<E ora fatemi spazio!!>>, gli uomini la lasciarono e lei, incerta, ci venne incontro. <<Che cosa è successo, Mengoni? Ce lo può spiegare almeno lei?>>, il bodyguard perse la pazienza, Marco inventò una bugia su due piedi, <<Beh... le ragazze mi stavano cercando, fanno parte del mio team...>>, <<E sono senza il cartellino?>>, Marco non sapeva più che inventarsi, allora intervenni, <<Avremmo dovuto riceverlo oggi!>>, Nelly annuì a sua volta, ma nessuna delle due era certa che fosse una bella scusa. <<Ma io le ho viste... erano con tutte le altre fan e... lei è svenuta, poi sono entrambe scappate>> disse uno degli altri bodyguard, lo riconobbi, era uno di quelli che mi aveva soccorsa. <<Già, e se erano del team che motivo avevano di scappare come imbucate?>> chiese un altro di loro. <<Nessuno ci avrebbe creduto!!>> si difese Nelly scontrosa. Marco si avvicinò a uno di loro e disse a bassa voce <<La verità è che sono nuove e sono ancora un po'... inesperte... fino a poco tempo fa erano delle semplici fan... e adesso fanno parte del mio team. Cercate di capirle... sono delle ragazzine e amano mettersi nei guai...>>. Ci guardarono male, quello più burbero sbuffò. <<Beh, a questo punto sparite, non vi voglio vedere mai più! E lei, Mengoni, tenga a bada il suo "team"... roba da matti!!>. il bodyguard fece spallucce e ci lasciò andare.

*

Marta non sopportava l'aria soddisfatta e così felice di Claudia. Che aveva quella ragazzina per piacere a tutti quanti? Anche sua cugina sembrava felice che Marta e Marco stessero insieme, eppure chiunque non poteva fare a meno di emozionarsi davanti a Marco e a quella ragazzina ficcanaso!! Aveva sempre sognato una cosa del genere, non che diventare la sua manager ufficiale non le fosse piaciuto: prendere il posto di Stella era stato molto soddisfacente, ma quello a cui aveva sempre aspirato era il posto in cima alla lista. Marco era un ragazzo così dolce e ingenuo, era la preda perfetta e proprio quando tutto sembravano sistemato, era sbucata dal nulla quella insulsa fan scatenata che aveva rovinato tutto! Sapeva che Marco ne era perdutamente innamorato, non lo aveva mai visto così prima d'ora e lo conosceva da anni ormai. Trovare la ragazza giusta per uno come lui era complicato, Marta sapeva che non aveva più avuto storie importanti da quando era diventato famoso. Tutto ciò era a suo favore, perché Marco poteva fidarsi cecamente della sua manager, ma come per magia era spuntata dal nulla quella ragazza che non avrebbe potuto amarlo solo per interesse e questo aveva stravolto i suoi piani. Ad ogni modo Marta non poteva arrendersi, la posta in gioco era troppo alta: c'era la fama, la sua parola prima di tutto, un futuro garantito e un ragazzo meraviglioso, nessuno le avrebbe impedito di avere ciò che le spettava di diritto, tanto meno una come Alice! Proprio quando finalmente si era avvicinata a lui così tanto e Marco le aveva dato carta bianca, Alice aveva rovinato tutto. Quei giorni insieme a lui erano stati indimenticabili per Marta ed era sicura che sarebbero durati ancora per moltissimo tempo.

*

Marco aveva fatto chiamare un taxi per accompagnare Nelly all'albergo che avevamo prenotato e ci demmo appuntamento per la colazione del giorno seguente al nostro hotel. Accompagnammo la macchina fino alla cancellata e lì Marco si fermò a fare ancora qualche autografo, benché fosse mezzanotte passata da un pezzo. Quando ci sembrò di avere un po' di tranquillità, mentre gli addetti smontavano il palco e gli altri cantanti passavano a salutare i loro fan, Marco mi portò in una tenda e si stravaccò su un piccolo divano. Chiuse gli occhi per riposarsi ed io mi sedetti accanto a lui, appoggiandogli una mano sul ventre.

<<Sono stanchissimo... non ce la faccio ad arrivare in albergo..>> si lamentò. <<Devi anche mangiare qualcosa, forse è meglio che ci muoviamo, chiamo un taxi?>> risposi preoccupata, sentendo il suo stomaco brontolare, <<Non penso proprio che ci siano ancora taxi a quest'ora, quello di Nelly era l'ultimo...>> disse tenendo gli occhi chiusi... poi ne aprì uno per sbirciarmi. <<Ma anche tu avrai fame e sarai anche più stanca di me, vero?>>, <<Già! Il lavoro di una fan è faticoso, ma non sento più né la fame, né la stanchezza in questo momento...>> risposi affondando la testa nella sua felpa. Sorrise, si avvicinò per baciarmi ed in quel momento sentimmo un tuono, poi il rumore della pioggia. <<Dobbiamo muoverci! Arriveremo zuppi in albergo!>> dissi, lo presi per il braccio e ci buttammo sotto la pioggia.

Cominciammo a correre, uscendo da piazza Castello, sperando di trovare prima o poi un taxi o qualche mezzo che ci portasse in hotel, provammo a fermarne alcuni ma erano tutti fuori servizio. <<Guarda!! Quel filobus! Dovrebbe passare vicino al nostro albergo>>, Marco indicò un filobus che si era fermato a pochi passi da noi. Anche se le supposizioni di Marco non erano molto attendibili, decidemmo ugualmente di provare, almeno ci saremmo riparati dalla pioggia. Salimmo sul filobus, Marco chiese indicazioni all'autista e lui confermò che sarebbe passato vicino all'hotel. Pagammo i biglietti e ci sedemmo. Eravamo bagnati fradici ed eravamo gli unici lì dentro. Così Marco cominciò a baciarmi, senza far caso al conducente che con la coda dell'occhio osservava il nostro riflesso dallo specchietto. <<Sai che c'è?>> mi disse <<Non ho più tanto sonno nemmeno io...>>, <<Posso sapere perché?>> gli domandai accarezzandogli il viso. <<Ora no... posso solo darti un piccolo anticipo, se vuoi...>>, sorrisi e catturai le sue labbra.

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