CAPITOLO 36

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Uscimmo dal paese e attraversammo per un breve tratto la strada principale. Alla nostra destra si scorgeva il lago, nascosto dal bosco. Sulla sua riva c'erano alberghi e ristoranti molto carini, li attraversammo e Marco accostò in un posto totalmente isolato. Scendemmo dalla moto e camminammo lungo la riva del lago, era uno spettacolo mozzafiato: il sole sembrava appoggiato alle montagne e intorno ad esso si perdevano migliaia di colori bellissimi. Il lago era silenzioso, immobile, circondato da piccoli monti e rifletteva lo spettacolo del tramonto. Sarei rimasta lì, in quel posto così bello, per tutto il resto della mia vita.

 <<È meraviglioso...>> dissi restando a bocca aperta. Marco mi prese fra le sue braccia e m diede un bacio ancora più mozzafiato. Quando lentamente ci allontanammo, guardandolo negli occhi dissi: <<Ti devo tutto Marco, non so come riuscirò a ringraziarti per questo. Tu mi fai sentire speciale, importante e mi hai regalato ogni singolo istante della tua vita da quando sono qui... ti amo>>. Marco mi accarezzò il viso e rispose <<Sono io che devo tutto a te Alice>>, <<A te basta un sorriso per ripagarmi di tutto>> replicai, <<Ma purtroppo non basta per tenerti con me per sempre>> disse con malinconia... ed era la verità purtroppo. <<Sai che ti dico? Chi se ne frega! Ho diciotto anni ormai, sono soltanto io che devo decidere la mia vita, non m'importa niente di quello che mi dice Ruby! Voglio stare con te, dovunque tu andrai, non ti lascerò più Marco!>>, dichiarai decisa, prendendo coraggio e alzando la voce, ma Marco abbassò gli occhi, abbattuto, <<Ehi, che c'è? Non è quello che vuoi anche tu?>>, gli chiesi, <<Certo che lo voglio anch'io, ma questo non c'entra. Credi davvero che Ruby permetterebbe tutto questo? Ci rovinerà la vita... lei mi aveva avvertito, ci troverà prima o poi, ne sono sicuro>>, <<Ma infatti noi non scapperemo più, che ci trovi pure, lei non è nessuno per decidere per me!>> replicai, <<E come faremo a farglielo capire?>> mi chiese Marco sarcastico, <<Se questo non basterà andrò dalla polizia!>> risposi poco convinta. Tutto quello che stavo dicendo era insensato, entrambi sapevamo come sarebbe andata a finire e non potevamo fare nulla per impedirlo. <<Ora basta, non permettiamole di rovinarci questo momento>> mi disse avvicinando il suo viso, gli accarezzai le guance rasate dalla barba, <<Giusto>>. Mi alzai sulle punte dei piedi per raggiungerlo, Marco chinò il capo ed io sfiorai le sue labbra. Marco catturò le mie con impazienza ed io schiusi la mia bocca lasciandomi andare. Continuammo a baciarci anche quando lo trascinai con me sempre più giù, finché non arrivò a sedersi sulla sabbia nera del lago. Mi sedetti sopra di lui e le sue mani mi accarezzarono lo schiena, scoprendomi dalla camicia. Ci staccammo un istante per guardarci negli occhi e sorriderci, complici. <<Forse sarebbe meglio se andassimo a casa...>> mi disse passandomi le mani fra i capelli, disfacendo i miei ricci. <<Il Re Matto si vergogna??>> lo provocai io, <<No, sei tu che non vivresti un secondo di più se si sapesse in giro!>> scherzò, <<Lo so, immagino... Infondo se dovessi venire a sapere che fai queste cose con un'altra non esiterei un attimo a fartela pagare!>> risposi, <<Ma non succederà, tu non dovrai essere gelosa di nessuna>> disse Marco avvicinandomi a sé. <<Oh, troppo tardi!>> risposi fermandolo, <<E di chi dovresti essere gelosa?>> mi chiese aggrottando la fronte. Abbassai lo sguardo e risposi con sincerità, <<Della tua manager, Marta>>. Quando vidi che anche Marco abbassò lo sguardo senza rispondermi, mi affrettai ad aggiungere <<Lo so, è una cosa stupida... e credimi io non sono convinta di possederti in qualche modo, è solo che ti voglio così tanto bene che a volte... immagino>>, Marco mi guardò con aria interrogativa, <<Tu... immagini?>>, <<Sì, immagino come sarebbe vivere sempre al tuo fianco, penso a quanto sarebbe bello viverti sia prima che dopo un concerto>> spiegai, <<Oh beh, sei messa molto male allora! Addirittura sopportarmi per un giorno intero mi sembra esagerato!>> sdrammatizzò lui, <<Beh, io sono resistita!>> risposi, <<Ma non tutte ci riuscirebbero! Comunque è assurdo che tu sia gelosa di Marta>> disse, <<Lo so, ma devi capire che lei è sempre con te, sicuramente per motivi di lavoro e siete anche buoni amici, ma tutte vorrebbero essere al suo posto e anch'io lo desidero tanto... desidero essere sempre presente quando ne avrai bisogno, quando ti servirà aiuto, o anche solo per essere partecipe della tua felicità>>. Marco strinse le mie mani fra le sue, <<E ce la metterò tutta per far sì che sia così, te lo prometto!>>, disse e ci lasciammo andare in un bacio intenso. <<Mi sembra assurdo parlare di queste cose con te>> pensai a voce alta. <<Però anch'io sono geloso, sai?>> disse Marco all'improvviso, <<Ma dai, Marco Mengoni geloso??>> lo provocai di nuovo, <<Perché non dovrei esserlo?>> chiese sorridendo, <<Perché no, chiunque stia con te non potrebbe mai guardare il primo ragazzo che passa... soprattutto se indossi la tuta da ginnastica!>> azzardai. Marco mi fece cadere per terra e si mise addosso a me per vendicarsi. <<Pervertita!!>> esclamò, <<Colpa tua!>> replicai, <<Io mi diverto soltanto>>, <<Appunto, dovresti divertirti un po' meno!>> risposi continuando a ridere. Mi persi nei suoi occhi così neri e profondi, erano inquieti, cercavano di dirmi qualcosa ed io cercavo di capire quale fosse il loro tormento. <<Posso farti una domanda?>> mi chiese Marco <<Certo, dimmi>>, <<Perché non hai ancora lasciato Andrea?>>. Era questo che stava cercando di dirmi: era davvero geloso di Andrea... <<Se tu davvero mi ami, o almeno tieni più a me che a lui, puoi lasciarlo anche se vuoi tornare la ragazza che eri prima dell'incidente, non c'è bisogno che tu stia per forza con lui>>, continuò spiegandosi meglio e odiandosi appena si rese conto di averlo detto. Mi affrettai a rispondere <<Hai ragione Marco, scusami, non è giusto nei tuoi confronti. In realtà era la prima cosa che avrei voluto fare appena tornata a casa, l'ho detto anche a Ruby e non c'entra il fatto che lei me l'abbia impedito. Ma dopo essere scappata da Venezia e dopo averti visto appeso in camera mia in decine di poster, io non ho capito più nulla. Ho cominciato a pensarti come una persona irraggiungibile, come un sogno che non si sarebbe più realizzato, ho semplicemente accettato il fatto di amare la tua voce. Credevo che Nelly e Andrea mi avrebbero aiutata a tornare esattamente come prima. È un ragazzo dolce e gentile, mi è stato molto vicino ed io non me la sono sentita di lasciarlo senza dargli la vera spiegazione... nei primi tempi mi sentivo a disagio in sua presenza, ma col tempo siamo diventati buoni amici e vivere nel tuo continuo tormento sembrava a tutti normale, perché sono una tua fan, nessuno mi credeva pazza... ero davvero convinta di riuscire pensare a te come se fossi solo il mio cantante preferito>>. Marco rimase ad ascoltare in silenzio, senza distogliere lo sguardo dai miei occhi, senza dire nulla. <<Ma... ora che ho capito che è praticamente impossibile... lo lascerò subito, è giusto così, nei confronti di entrambi>>, conclusi. L'espressione di Marco cambiò in un batter d'occhio: sorrise meravigliato ed incantato, <<Ma come faccio a meritarmi tutto questo?>>, sussurrò osservandomi, <<Su, sig. Mengoni, torniamo al nostro rifugio!>> gli dissi sorridendo.


Era notte fonda, ma non riuscivo a prendere sonno. Avevo una strana sensazione, non sapevo di cosa si trattasse, ma era qualcosa che mi metteva in ansia. Avevo paura che sarebbe successo qualcosa di brutto molto presto. Il braccio di Marco era appoggiato sul mio fianco e mi teneva stretta, il suo respiro era lungo e costante, il suo profumo m'inebriava i sensi. Non c'era niente di brutto in tutto questo, ma non riuscivo a stare tranquilla, un pensiero fisso mi tormentava. <<..Marco... sei sveglio?>> dissi sottovoce <<Mh...>> mugugnò lui poco convinto, si mosse appena facendosi più vicino. <<Devi promettermi che d'ora in poi condivideremo tutti i problemi, li affronteremo insieme, non ci nasconderemo più nulla e non faremo mai più scelte azzardate senza prima consultarci>> dissi in cerca di conforto, <<Te lo prometto>> rispose con un filo di voce, assecondandomi, ma forse nemmeno capì.


Mi svegliai abbastanza presto, anche se non avevo dormito molto. Allungai la mano sul cuscino accanto al mio, per assicurarmi che Marco fosse ancora accanto a me, ma il cuscino era vuoto e freddo. Aprii subito gli occhi, non lo vidi, ma pensai che fosse sotto la doccia. Non rimasi a rigirarmi nel letto, mi alzai. Notai che sul comodino dalla parte opposta del letto c'erano ancora le sue cose: il cellulare, gli occhiali da sole, l'orologio e alcuni bracciali, quindi non era uscito. <<Marco?>>, entrai in bagno, ma non c'era nessuno. "Forse è uscito per fumare una sigaretta..." pensai, ma non riuscivo a tranquillizzarmi. Scesi le scale, anche il resto della casa era vuota. Cercai di stare calma, continuai a ripetermi che non era successo niente, pensai di uscire per assicurarmi che fosse fuori a fumare e convincermi che era tutto a posto. Mi diressi verso la porta, feci per aprirla, ma era chiusa a chiave. In quell'istante alle mie spalle delle mani fredde e forti mi tapparono la bocca ed io sussultai dallo spavento. 




.... E che suspense sia!! 

Questi due poveretti non sono riusciti a stare tranquilli per molto... che cosa sarà successo? Dove sarà finito Marco? Ruby li avrà trovati? 

Fatemi sapere nei commenti cosa pensate! 

Un bacione! 



Il Coraggio Dei Sogni Indelebiliحيث تعيش القصص. اكتشف الآن