Fly. [Brooklyn]

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Spero di farmi perdonare il ritardo con questo capitolo.

***


Nuvole.

Vedevo solo le nuvole dall'oblò dell'aereo.

Gli ultimi due giorni erano stati stranamente veloci e i sorrisi di Kim li avevano solo resi migliori.

Avevamo passato, la mattina dopo del concerto, molto tempo insieme. Era una bambina dolce, molto timida e soprattutto molto riservata, ma nonostante tutto avevamo fatto amicizia senza problemi. Temevo davvero tanto di non starle a genio, di risultarle diversa rispetto a come mi aveva visto attraverso alcuni piccoli video. Temevo di fare una brutta impressione.

Ma, invece, al contrario di ogni mia preoccupazione, era stato tutto perfetto. I ragazzi le avevano regalato una maglietta personalizzata e l'avevano firmata davanti a lei, facendola praticamente scoppiare a piangere dalla gioia.

La bambina era talmente emozionata, che si rifiutò di mangiare per le prime ore in cui eravamo insieme.

La cosa che mi aveva lasciato più di stucco, era la complessità dei discorsi che faceva. Ci aveva spiazzato tutti il fatto che ragionasse in quel modo, nonostante la sua età.

Quando aveva detto chiaro e tondo che io piacevo ad Harry e lui piaceva a me, avevo sentito le gambe cedere. Avevo guardato Harry, al mio fianco, con la coda dell'occhio e lo avevo visto irrigidirsi. Era bello che pensasse che saremmo stati una bella coppia, ma se avesse detto questa sua piccola teoria a qualcuno, saremmo stati nei guai. Già era un rischio che i quattro ragazzi lo sapessero, se si aggiungeva anche una fan, diventata un problema.

Il fatto che Niall avesse rimediato al silenzio imbarazzante, proponendole di andare a prendere un gelato al bar, aveva lasciato, a me e a Harry, il tempo per digerire ciò che aveva detto.

Quando avevo sentito le dita del ragazzo intrecciarsi alle mie, avevo sentito un leggero senso di sollievo, anche se non era del tutto reale.

Quando, poco prima del secondo concerto a Copenaghen, avevo lasciato il mio numero a Kim - per ogni evenienza- ero rimasta sorpresa dal caloroso abbraccio che mi aveva dato.

In qualche modo, mi ero sentita protetta nelle sue piccole braccia.

Quella notte, finché volavamo verso Londra, continuavo a osservare le nuvole.

La mia mente era in continuo movimento e, quella piccola concentrazione di vapore, in qualche modo mi calmava.

Era incredibile come la mente potesse dare una qualsiasi forma ad esse. Potevano sembrare animali, forme, persone. In quel momento, però, si sembravano solo masse informi.

Intravidi il mare in mezzo a due di esse e appoggiai un dito sull'oblò dell'aereo silenzioso.

Tutti erano crollati non appena eravamo decollati e, anche io, mi ero lasciata andare per qualche momento.

Quando avevo riaperto gli occhi, li avevo puntati sul soffitto del mezzo e mi ero persa a pensare. Avevo sentito la mia mano, stretta a quella di Harry, solo qualche minuto dopo, quando la nebbia che avevo in testa, si era dissolta.

Avevo involontariamente sorriso e avevo stretto la presa. La mia mano era così piccola nella sua, così diversa e allo stesso tempo simile.

That video - Harry StylesWhere stories live. Discover now