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La scuola era sempre stata un po' l'inferno personale di Louis.

I compiti in classe, le materie da studiare, i compagni sbruffoni e le compagne oche..  le ore passate a girarsi i pollici seduti su una scomodissima sedia si legno, mentre un vecchio bacucco ti spiega cose che non ti saranno mai utili nella vita. Erano tutte azioni che Louis aveva sempre considerato come uno spreco di tempo bello e buono.

Detestava dover passare le sue giornate seduto su un banco ad ascoltare altre persone insegnargli cose che lui probabilmente già sapeva. Erano tutti attimi che il giovane avrebbe potuto impiegare a leggere, oppure ad ascoltare le sue canzoni preferite così tante volte da farsi andare in pappa il cervello. Qualsiasi altra attività sarebbe stata più utile e redditizia che sprecare minuti preziosi della propria vita davanti ad una lavagna, Louis ne era certo.

Scuola per lui era sinonimo di prigione. Era seduto tra quei banchi solo da poche ore, eppure  si sentiva già in trappola.

Dopo essere scappato da quel ragazzo dagli occhi ipnotici, Louis aveva preso un profondo respiro di sollievo. Fare la figura dell'idiota davanti a tutta la scuola il primo giorno di lezione, non era per niente una buona idea. Si era diretto velocemente verso la segreteria, dove una donna anziana e dallo sguardo stanco gli aveva consegnato il suo orario e la chiave del suo armadietto e poi si era incamminato attraverso gli ampi corridoi dell'istituto, con lo sguardo basso e due occhi da paura fissati nella mente.

Aveva trovato il suo armadietto dopo minuti e minuti di infinita ricerca. La verniciatura azzurra era immacolata e lucida ed ogni singolo pezzo dello scomparto era nuovo e precisamente al propio posto. Louis  infilò la chiave nella serratura e la fece scattare con un rapido giro. L'anta del armadietto cigolò per qualche secondo però si aprì senza dare alcun problema. Il liscio posò all'interno dello scomparto la sua giacca di jeans, ripiegandola accuratamente in quattro parti, poi si acconcio per un attimo il ciuffo sulla fronte e- prendendo l'ennesimo respiro profondo di quella giornata- richiuse l'armadietto, incamminandosi svogliatamente verso la sua prossima lezione: letteratura.

Fortunatamente per lui, sua madre non si era opposta affinché i corsi da seguire li scegliesse da solo. Quindi, almeno per un verso, la scuola sarebbe stata decisamente meno pesante da sopportare. Una volta che ebbe trovato l'aula, vi entrò titubante. Questa era quasi totalmente occupata da adolescenti come lui, che parlavano e chiacchieravano spensieratamente tra di loro. Quando notò alcune persone girarsi a guardarlo, Louis percepì un brivido freddo corrergli lungo la schiena.. Abbassò nuovamente lo sguardo e si tirò le maniche del maglione fino a coprire le sue piccole mani infreddolite.

Rimase per qualche secondo fermo all'ingresso mentre, piano piano, tutti gli occhi dei presenti si puntavano su di lui. Sentì tra le persone qualcuno sussurrare al compagno parole che non comprese. Qualcun altro stava ridendo. Delle ragazza che Louis etichettò immediatamente come le "oche giulive" lo guardavano maliziosamente mordicchiandosi le labbra mentre tutto intorno a lui regnava il più spaventoso ed assordante silenzio.

A salvarlo da quella situazione imbarazzate fu propio il professore che, entrando nel aula con un lieve fiatone e qualche libro sotto braccio, salutò tutti ed ordinò di prendere posto. Louis camminò velocemente verso il fondo dell'aula dove, per sua fortuna, due banchi se ne stavano vuoti, abbandonati in un angolo. Prese posto in quello più vicino al muro e, una volta sedutosi sulla scomodissima e scricchiolante sedia in legno, iniziò ad estrarre dal suo zaino astuccio e diario.

Si accorse solo in un secondo momento che una delle cose che aveva portato con se mancava all'appello.

Corrugò le sopracciglia ed ispezionò a fondo il vecchio zaino per qualche minuto. Quasi pianse per la disperazione quando si rese conto che la sua copia di "Alice in wonderland" non era più al suo posto.

The Only Exception //IN REVISIONE//Onde histórias criam vida. Descubra agora