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Nota me:
Ehi lettori, volevo scusarmi immensamente per aver pubblicato così in ritardo questo capitolo. Il fatto è che ultimamente sto passando un vero e proprio periodo di crisi dove qualsiasi cosa faccio mi sembra fatta in maniera orribile e questo vale anche per la scrittura. Sono mesi che rileggendo ciò che scrivo rimango insoddisfatta o addirittura schifata dal mio lavoro e, non so se l'Avete mai provato, ma è una cosa veramente destabilizzante. Mi sono lasciata demoralizzare e in più, essendo questo un capitolo cruciale, è stato un vero e proprio parto scriverlo nonostante tutto. Non sono ancora soddisfatta del risultato e vi chiedo immediatamente scusa se qualche parte del racconto risulterà grammaticalmente o lessicalmente incorretta. Ho dato il meglio di me per far uscire questo capitolo e davvero, mi scuso con ognuno di voi per questo improponibile ritardo. Spero comunque che il capitolo vi piaccia e niente.. spero di aggiornare al più presto.

Buona lettura.
Hope

Per un po' di tempo le cose sembrarono andare meglio. Il liscio aveva cautamente ripreso a mangiare; la sua pelle estremamente pallida aveva riacquistato quel leggero rosa sbiadito che l'aveva sempre caratterizzata, i suoi occhi- perennemente grigi e vitrei- avevano ripreso una leggera sfumatura azzurra e persino le sue labbra fini e spaccate avevano riacquistato il loro ormai perso vigore. Le voci nella sua testa erano quasi completamente scomparse, come se qualcuno avesse improvvisamente abbassato la manopola del volume, lasciando la sua mente priva di qualsiasi rumore. Era persino riuscito a dormire in quelle notti, ed i sogni che la sua mente gli proponeva erano i più belli che avesse mai fatto.

Iniziavano sempre allo stesso modo: con lui che si svegliava all'intero della sua piccola camera da letto; Una forte luce bianca illuminava la stanza altrimenti buia, filtrando dalla finestra semi aperta ed inondando ogni cosa con il suo dolce e candido pallore. il ragazzo si alzava con lentezza dal proprio giaciglio e, stringendo leggermente gli occhi a causa della potenza della luce, si avvicinava con cautela ad essa.

dentro di se, sentiva che avrebbe dovuto seguirla... sentiva che facendolo avrebbe finalmente trovato quella pace che bramava così disperatamente da mesi..

Così, ogni volta, si ritrovava ad affacciarsi timorosamente alla finestra e tutto ciò che riusciva a vedere con i suoi occhi semichiusi, era il profilo innevato delle modeste abitazioni di Doncaster. Il paesaggio era Silenzioso e calmo, placidamente immerso in una sorta di quiete temporanea che pareva aver bloccato ogni cosa, esattamente come in quella notte di Natale di tanti anni prima. l'unico fattore di movimento era dato dai grandi fiocchi di neve che, con lentezza, scendevano dal cielo volteggiando aggraziatamente davanti ai suoi occhi per poi posarsi delicatamente a terra, imbiancando interamente il piccolo giardino davanti a casa sua.

Buttarsi sulla Neve non gli era mai piaciuto; per quanto amasse quel clima, Louis odiava davvero l'idea di restare a letto con il raffreddore. Eppure quella neve non gli sembrava affatto fredda... anzi, al contrario appariva soffice e calda, come un ampio cumulo di morbida ovatta. Così, Dopo qualche attimo di esitazione, il ragazzo si lasciava andare e decideva di tuffarsi in essa lasciando che il suo corpo cadesse a p so morto dalla finestra della propria cameretta, per poi atterrare su quel Morbido ed alto cumulo di neve, sorridendo come non mai e prendendone alcune manciate fra le dita per osservarne la strana composizione. In quei momenti, Louis si sentiva tornare bambino; Quando ancora niente era veramente importante e tutto andava bene esattamente così come era...

perché era dovuto crescere? Perché non poteva semplicemente restare piccolo per sempre..?

Ogni volta, una lieve brezza tiepida gli accarezzava delicatamente la frangia castana, riportandolo con i piedi per terra mentre, con estrema velocità, spazzava via il cumulo di neve su cui era sdraiato, facendolo cadere rovinosamente a terra con un espressione confusa ad incorniciarli il viso. ogni volta, nonostante i suoi numerosi tentativi di seguirlo, quel maledetto venticello gli sfuggiva sempre. Scompariva in pochi istanti dalla sua visita per poi riapparire a qualche metro di distanza l'attimo successivo. quasi come se lo stesse prendendo in giro... quasi come se lo stesse provocano.

The Only Exception //IN REVISIONE//Where stories live. Discover now