three

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"Mikey, Mikey, Mikey"

"Che cazzo vuoi?" Sbuffai guardando Luke dall'alto, mentre se ne stava sdraiato sul mio letto come fosse suo.
Eravamo appena rientrati nel dormitorio e lui era già lì sull'orlo di addormentarsi.
Mi sentivo stordito per tutto quell'alcol, io non bevevo spesso e solitamente quando lo facevo riuscivo a reggere per molto, ma quella sera c'era stato qualcosa che mi aveva spinto al limite.

Forse tutte quelle luci a puntarmisi addosso, poi su Luke.

Luke.

Un angolo remoto della mia testa ricordava ancora il modo in cui il suo corpo si muoveva al ritmo di una musica che neanche conosceva, il modo in cui non riuscisse a passare inosservato.
Forse era invidia, quella che ad ogni sguardo che gli si posava addosso mi spingeva a prendere un altro drink, che andava a bruciarmi dall'interno sempre di più.
Ero sempre stato invidioso di Luke, di tutto ciò che gli apparteneva e che io, consapevole, non avrei mai potuto avere.

Invidioso della sua bellezza esasperante, del suo essere sempre così spontaneo, senza mai sembrare forzare ogni suo gesto. Al contrario di me.
Ero invidioso del suo sguardo che non si spegneva mai, che non si lasciava spegnere da nessuno.

Provavo invidia per ogni cellula che componesse Luke Hemmings.

"Sono eccitato e ubriaco da fare schifo, cristo, sii meno rude"
borbottò mettendo su un broncio che con le guance arrossate lo rendevano ancora più bambino.

"Sono ubriaco quanto te ma se tu non fossi stato un dannato coglione probabilmente avremmo avuto una gran bella scopata entrambi" parlavo lentamente, ogni parola mi bruciava la gola.
Mi avvicinai a Luke che se ne stava ancora con gli occhi socchiusi e non so con quale forza riuscii a togliergli una scarpa e poi l'altra, mentre lo guardavo di sottecchi, in attesa di una qualche risposta.

"Sì, ma non l'ho mica messa io questa stupida regola di avvisare l'altro quando uno di noi si allontana dalla pista con qualcu- oh cristo Mikey"
cominciai a slacciargli i jeans, ma di colpo si interruppe sentendo la mia mano fare attrito, per errore, contro la sua erezione che dio, era rimasta lì e che potevo sentire dura e calda da sotto gli skinny.

Solo a quel contatto, mi sentii accaldare ovunque.

Ma quella frase più che un rimprovero sembrava un apprezzamento verso il mio gesto che ridacchiando non eistai a rifare, prima di sentire un altro verso di approvazione e continuare così a slacciargli i jeans e sfilandoglieli poi via come se non fosse accaduto nulla.
Per quanto ubriaco potessi essere, cercai comunque di riprendermi da quella situazione, allontanandomi da Luke per potermi cambiare.
Non ebbi il tempo di vestirmi però, chè quello mi richiamò.

"Mikey, Mikey, Mikey"

"Gesù Luke, mi lasci vestire? Cosa vuoi?"

Sorrise.
Mi sentii male.

"Prendi il cellulare"
Lo guardai corrucciato, qualcosa nel suo tono quasi serio mi divertiva, ma probabilmente era per la sbronza.

E, probabilmente per quella dannata sbronza, feci quello che Luke mi chiese, prendendo il mio cellulare
"E ora? Che devo farci?" chiesi curioso, "Mettilo lì su, dove ci sono i libri dello scorso semestre, apri la fotocamera e avvia un video"

"Ma cosa stai dicendo Luk-"

"Gesù, fallo e basta. Ti prego" era ritornato a piagnucolare, sembrava disperato, così non me lo feci ripetere due volte e feci partire la registrazione.

Mi lasciai andare ad un risata esagerata, mentre salutavo lo schermo del cellulare, come se qualcuno avesse potuto vederci.
Neanche cercai di coprirmi, mezzo nudo per com'ero, l'imbarazzo era andato via dieci drinks fa.

Sextape | MukeWhere stories live. Discover now