fifteen

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Michael


Fissavo il tetto bianco da un'ora piena, non riuscendo a dormire.

Il mio braccio era attorno il busto di un Luke addormentato e assolutamente bellissimo -come sempre, lo stringevo forte.

Perché il suo corpo contro il mio riusciva a calmare i tremolii.

E questo mi faceva tremare dentro.

Questa sua capacità era un dolore insistente alla testa, sapere di essere così attaccato a lui da provocarmi cambiamenti al corpo soltanto sfiorandolo quasi mi preoccupava, come se avessi a che fare con una nuova dipendenza.

Cominciai a sudare, così mi strinsi ancora di più a lui. Luke mugolò piano, ma non si svegliò.

E un po' mi calmai, perché vicino a me c'era Luke.

Ma quando sentii arrivare i primi conati tutto ciò che feci fu correre -o forse camminavo, data la stanchezza, verso il bagno.

Mi piegai silenzioso verso il water, sentivo di dover vomitare eppure non volevo svegliare Luke.

Volevo solo che non facesse parte di quella merda.

Ma i conati diventarano più insistenti, tanto che non potei trattenere nulla.

Non svegliare Luke, non svegliare Luke, non svegliare Luke--

"Mikey che succede?"

Oh, fanculo.

Girai la testa di scatto, come se non l'avessi visto per secoli. Mi faceva sempre lo stesso effetto.

Aveva il viso stanco, delle leggere occhiaie contornavano i suoi occhi azzurri e quasi del tutto chiusi; mi sentii in colpa per quello, mi guardava corrucciato, con il labbro tra i denti.

Camminò lento verso di me, le mie ciabatte erano un po' grandi per lui e provocavano un suono fastidioso ogni volta che si poggiavano sul pavimento.

Mi venne da sorridere, poi da piangere.

"ti ho svegliato-- cristo, scusa" fu tutto ciò che riuscii a dire, tremante, mentre lui si sedeva accanto a me sulle piastrelle che sembravano fatte di ghiaccio.

Non mi ero accorto di star tremando fino a quel momento.

Tremò anche lui.

E mi sentii in colpa per quello, ancora

"Non fa niente Mikey, che ti sta succedendo?"

Deglutii, poggiandomi stanco sulla sua spalla, "è solo il mio corpo che mi chiede di avere ancora alcol e me lo dimostra in questo modo"

Luke

Erano passati ormai quattro giorni da quando Michael aveva smesso di bere, era velocemente peggiorato e poi lentamente migliorato.

In quel momento stava seduto nel posto davanti il mio, la lezione di Antropologia sembrava non finire più.

Prendeva appunti veloci, riuscivo a vedere la sua mano muoversi in modo scoordinato sul foglio. Era sempre stato così con lui, i suoi appunti erano sempre stati incapibili.

Mi venne da sorridere, però, perché sapere che Michael stesse lentamente tornando a seguire le lezioni mi riempiva il cuore.

Non vederlo più tra il letto e il bagno, mi riempiva il cuore.

Mi persi ad osservarlo, di nascosto, come se fosse qualcosa che non mi apparteneva. Nonostante, invece, sentissi fosse qualcosa di mio, in ogni modo possibile.

Sextape | MukeWhere stories live. Discover now