five

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Luke.

Se il buongiorno si vede dal mattino, quella non era proprio la mia giornata.
Se non ci fossero stati gli occhi vitrei di Michael e la sua voce a svegliarmi non mi sarei mai alzato, anche se
-cosa divertente, proprio per lui, allo stesso tempo, non mi sarei più voluto alzare dal mio dannato letto.

Averlo visto mi aveva destabilizzato, mi aveva portato alla mentre quei ricordi così vividi della scorsa notte. Lui non ricordava nulla. E forse era meglio così.

Fingere che non fosse successo nulla.

Se non fosse stato per quel dannato video sul suo cellulare, che avrebbe ricordato a lui ogni cosa.
E a me, ogni dettaglio, pur non essendomene perso neanche uno.

Per quanto mi sforzassi, però, io proprio non riuscivo a far finta di nulla.

Avevo sperato di alzarmi con un'amnesia, di poter scordare ogni dannato piccolo dettaglio che mi martellava costantemente contro le tempie.

Avevo sperato di svegliarmi come Michael, inconsapevole di ciò che era successo sul suo letto.

Speravo che lui non avrebbe sentito il mio odore addosso, come invece facevo io.

Pur avendo fatto due docce nell'arco di quattro ore.

Ma invece ricordavo, ricordavo bene il suo respiro sul mio collo e poi su tutto il mio corpo, così come le sue mani, la sua bocca; le sue labbra calde e arrossate attorno a me.

Dovetti scacciare via quei pensieri così sbagliati, perché non potevo farmi venire un erezione durante Chimica, soprattutto se la causa era il mio migliore amico.

Quasi come se avesse ascoltato i miei pensieri -e speravo vivamente di no, mi arrivò un messaggio da Michael.

"Dove sei?"

"Sono appena uscito da Chimica, sto venendo."

Rilessi il messaggio prima di inviarlo, era una cosa che facevo spesso.
Mi sentii un totale idiota quando mi ritrovai ad arrossire come uno stupido adolescente leggendo il verbo usato. Un coglione, ecco cosa ero.
Decisi comunque di cambiare quel sto venendo in un vengo da te.

Appena inviato il messaggio -ormai corretto, mi avviai verso la stanza di Michael, deciso più che mai a eliminare quel video e poter dimenticare tutto. O almeno provarci.

* * *

Bussai alla porta della sua stanza, "entra" lo sentii dire, la sua voce sembrava lontana, ovattata.
Feci quello che mi era stato detto ma, appena entrato, Michael non era lì.
Era in bagno.
"Muoviti a uscire da lì, non sono mica venuto qui per stare solo" la mia voce, per quanto mi sforzassi, era incrinata da un leggero imbarazzo che non riuscivo a nascondere.

Mi avvicinai al letto, ma subito dopo essermi solo poggiato a esso, sentii come una scarica che mi costrinse ad alzarmi di scatto e allontanarmi velocemente.

D'un tratto mi sentivo bruciare ovunque.

Cosa avete fatto su quel letto a una piazza e mezzo, cos'altro avreste fatto?

Mi sentii male; per quanto fossi stato ubriaco quella notte riuscivo a ricordare tutto, ogni dettaglio. E stare in quella stanza non aiutava per niente.

Mi sembrava di sentire ancora il suo calore, le sue labbra ovunque.

Datti un contegno Luke, era un pompino.
E dal tuo migliore amico.

I miei occhi vagavano ovunque e da nessuna parte in quella stanza claustrofobica, per non soffermarmi su qualcosa che mi facesse ancora pensare a quello che avevo -avevamo, fatto la notte precedente.

Ma poi, con lo sguardo distratto, lo vidi. Il cellulare di Michael.

Lo afferrai subito, spedito, come se da un momento all'altro qualcuno sarebbe potuto apparire dal nulla per prenderlo al posto mio.
Come se ne dipendesse la mia intera esistenza.

Me lo strinsi tra le mani. Dovevo sbrigarmi.

Ringraziai di conoscere il ragazzo nella stanza accanto tanto da sapere il suo codice di blocco schermo, cliccai in fretta l'icona dei video.
Ce n'erano tantissimi, nella maggior parte riuscivo a scorgere me.
C'ero io, c'ero sempre io.
E poi lo trovai.

Ce l'hai. Cancellalo, finiamola qui.

Ma mi guardai intorno, solo in quella stanza. Il mio migliore amico era ancora nel piccolo bagno, una parete abbastanza spessa a separarci.
Ero solo.

Non succede nulla se lo riguardi, no? L'ultima volta. Solo per renderti conto di che sbaglio hai fatto. Poi lo cancelli. E non è mai successo nulla.

Passai il dito sull'icona del video che subito partii.

C'ero io, ubriaco da fare schifo a blaterare davanti la fotocamera.
E c'era Michael, bello da morire con gli occhi rossi di alcool, con il suo tono da bastardo.

E c'erano le nostre risate.

E poi -d'un tratto, c'erano solo gemiti e sciocchi di labbra contro pelle.
E parole sussurrate.

E non erano più ricordi sbiaditi, erano immagini concrete, incancellabili.

D'un tratto mi sentii stordito, ubriaco di nuovo, e i miei jeans erano diventati stretti sopra un inizio di erezione che era lì, impaziente.

E il video andava avanti, le labbra rosse e bagnate di Michael che scendevano sempre di più e si muovevano tutte attorno a me, i suoi occhi lussuriosi che mi avvolgevano, come facevano le sue mani.

Slacciai la cintura,

sbottonai i jeans.

Ed ero di nuovo ubriaco.

La mia mano scomparì dentro i miei boxer.

Ed erano di nuovo le sue mani piccole, che poi venivano sostituite dalla sua bocca calda.

I miei gemiti che cercavo di trattenere, ma che continuavano a sfuggirmi dalle labbra.

Ed erano diventati i suoi mugolii.

"Luke, cosa-"

E adesso Michael era di fronte a me.

Più bello, e reale che mai.

Reale.

"Oh cristo, Mikey" lo guardai, gli occhi lucidi e la mano che fino a un istante prima si muoveva veloce sotto il suo sguardo sconvolto.

Il video ancora in riproduzione.

"Che cristo sta succedendo? Quello è il mio telefono"

E non ebbi tempo di fare nulla, tutto sembrò andare di colpo a rallentatore, e poi di nuovo troppo veloce.
Il cellulare adesso era tra le sue mani, riuscivo a sentire i miei gemiti, mentre chiamavo il nome di Michael.

"Questo è-" si bloccò, non credo sapesse cosa dire.
"Questi siamo-" e si bloccò di nuovo.

Un idiota, sono un dannato idiota.

-
Ci ho messo un po' ad aggiornare e il capitolo è mjolto più corto degli altri.
Ma questo è un capitolo che darà inizio a tutto, preparatevi
Scusate se l'ho fatto finire così ma dovevo creare la suspense dcusate vi amissimo

Sextape | MukeWhere stories live. Discover now