fourteen

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Michael

Il calore di Luke stretto a me era una sensazione che l'alcol -e qualunque altra cosa, non avrebbe mai potuto darmi.

Ogni volta che le sue dita si poggiavano sulle mie guance o sulla mia nuca prima di baciarmi, le sentivo toccarmi così a fondo che pensavo avrebbero lasciato dei solchi sulla pelle.

Mi avvicinai quel poco che bastava per baciarlo ancora, piano, perché non mi sembrava ci fosse più fretta di fare le cose. E ogni volta che ci baciavamo sentivo di stare andando a fuoco.

Eppure ero freddo, freddo da fare schifo. Lo sapevo.

Perché l'alcol mancava al mio corpo e lui me lo faceva capire così.

Speravo soltanto che lui non se ne accorgesse.

In quel momento la mancanza di alcol era il mio ultimo pensiero, perché c'era la presenza di Luke a colmare i vuoti, con le sue gambe tra le mie e le mani che scorrevano lente e ovunque lasciandomi i brividi.

"Che ore sono?"

"Quasi le due di notte, Luke. Dovresti dormire o poi chi ti sveglia più?" La mia voce era un sussurro, mentre le mani di Luke stringevano le maniche della mia maglietta.

"Sta' zitto"

Un bacio a fior di labbra.

Mi leccai lento le labbra, un gesto istintivo.

"Ok, sto zitto" decretai, con tanto di finta chiave mimata con la mano come a chiudermi la bocca.

Sbuffò, "No-- non dicevo sul serio" ma io feci spallucce facendo gesto di buttare nel nulla la chiave immaginaria.

"Dai Mikey, prometto di andare a letto se mi parli."

Avevo una strana voglia di ridere, poi di baciarlo e parlargli parlargli parlargli di tutto ciò che avrebbe voluto anche fino all'alba, ma decisi di stare lì in silenzio a guardare compiaciuto il suo volto afflitto.

"Dai"

Scossi la testa,

mi guardò male.

E già me ne ero pentito, come sempre.

Ma Luke decise che quel giorno a dormire non ci sarebbe andato senza sentirmi dire qualcosa, le sue labbra scesero lente dalle mie fino al collo con dei baci umidi.

Sapere che i gesti di Luke fossero consapevoli, nitidi agli occhi di entrambi mi rendeva instabile, al punto che dei succhiotti sul collo riuscivano a farmi fremere.

Però non parlai.

E questo lo portò a scendere lento con le sue labbra, mentre una mano si infilava sotto la mia maglietta. Congelata, contro il mio petto bollente.

Brividi

Risalì, lasciandomi un bacio veloce sulle labbra, sorrisi.

Sentii muovere le coperte, lo guardai mentre faceva scendere prima i miei pantaloni, e poi -ancora più lentamente i boxer.

Mi morsi forte le labbra, perché era notte fonda e anche solo il contatto con la sua pelle mi faceva bruciare.

E quello era qualcosa che l'alcol non avrebbe mai potuto darmi.

La sua mano freddafreddafredda si muoveva lenta attorno a me, Luke mi guardava con i suoi occhioni innocenti. Cristo. Chiusi gli occhi, trattenendomi dal dirgli qualunque cosa.

Sextape | MukeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora