four

14.1K 277 100
                                    

L'orologio sul comodino faceva le sei del mattino e tra due ore mi sarei dovuto alzare, per affrontare una nuova giornata di lezioni.

Ma quella mattina non ne avevo voglia per niente, sarei voluto rimanere sul mio dannato materasso per affondare dentro le coperte tutta la giornata.

La mia testa continuava a girare ormai da quasi un'ora, da quando mi ero svegliato di soprassalto senza un motivo e non ero più riuscito a chiudere occhio.

Cercavo di calmare il mio respiro, di prendere boccate d'aria profonde e chiudere gli occhi, come quando ci si immerge sott'acqua.
Non era il post sbornia, quella era ansia.

Conoscevo bene quella sensazione.

A cosa fosse dovuta, a quell'ora, ancora non lo sapevo.
Cercai per una buona mezz'ora di riaddormentarmi, girandomi più volte sul materasso senza però riuscirci, così rinunciai all'idea di dormire e presi tra le mani il mio cellulare dal comodino, facendo subito partire un po' di musica nella speranza di calmarmi e poter così chiudere gli occhi ancora un po'.

And all I can taste is this moment
And all I can breathe is your life
‘Cause sooner or later it’s over
I just don’t want to miss you tonight

La musica nel corso della mia vita aveva sempre avuto un'azione calmante in me, in qualunque circostanza mi fossi trovato.

Un po' come Luke, che era sempre stato la mia musica in mezzo al silenzio totale.

Ma quella volta -quella volta, non stava funzionando affatto e con le parole di Iris a rimbomarmi dentro le orecchie non feci altro che sentirmi più irrequieto.
Maledissi me, tutti i probabili alcolici che avevo sicuramente bevuto quella notte e perfino la musica stessa.

C'era qualcosa, all'altezza tra il petto e la gola, che mi faceva respirare male;
un nodo invisibile che mi attanagliava da quando mi ero svegliato e che mi asfissiava ogni secondo di più.

E la sensazione peggiore -se possibile- era non trovarne un motivo.

Andò così per un'altra ora, e proprio quando ero quasi convinto che quella mattina sarei morto d'ansia, con tanto di filmini mentali riguardo un ipotetico articolo sul giornale che parlasse di me e un funerale da celebrità internazionale, riuscii ad addormentarmi.

Fu un sonno tormentato, dopo solo mezz'ora la mia sveglia suonò e appena aprii gli occhi di cosa avessi sognato in quel poco tempo ricordavo solo un paio di occhi azzurri e dei lamenti sconnessi. Cose senza senso.

Dopo essermi mentalmente preso a schiaffi almeno un centinaio di volte per la voglia che avevo di dormire, riuscii ad alzarmi per prepararmi, poter svegliare pure Luke e infine andare a lezione.

Quando chiusi la porta della mia stanza erano già le 8:30 del mattino, così aumentai il passo per non fare tardi.

Bussai alla camera di Luke più volte fin quando, spazientito, non la aprii con la copia della chiave che avevo ormai da tempo.
Aprii le finestre così velocemente che perfino io rimasi accecato da tutta la luce che filtrava all'interno della stanza.

"adesso o ti svegli, o ti svegli."  avrei voluto urlarglielo, ma non ci riuscii
Quella frase mi uscii in un sussurro, mentre mi ero avvicinato a lui sul letto.

Solitamente, non mi avrebbe neanche calcolato, come se non mi avesse sentito

ma quella mattina successe che si girò di scatto verso di me, senza neanche curarsi della luce accecante che riempiva la stanza, e mi guardo con gli occhi stanchi di chi aveva dormito poco o niente. Proprio come me.

Sextape | Mukeजहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें