nine

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Luke

Destabilizzato

Quella era l'unica parola che potesse descrivere come mi ero sentito dopo aver rivisto dopo così tanto Michael.

Così vicino. E così ubriaco.

Avevo sempre odiato vedere Michael bere, mi sembrava che utilizzasse l'alcol come valvola di sfogo.

Una valvola di sfogo che gli avrebbe mandato a puttane il fegato.

Avevo sempre saputo che bere lo aiutasse a fare cose che da sobrio non aveva il coraggio neanche di pensare, me l'aveva detto lui stesso una volta.

Quella sera, cominciai a dargli ragione.

Mi aveva evitato per così tanto e io avrei davvero voluto parlargli, ma ogni volta che lo avevo incontrato le parole mi erano morte in gola.

Bloccate.

Ashton non si faceva vedere mai e non osava mai chiedermi di uscire con lui quando c'era anche Michael, aveva sicuramente capito qualcosa.

E quella sera dopo aver visto Michael ubriaco al Dave's, dopo aver risentito la sua voce dopo così tanto tempo, decisi che avrei dovuto fare qualcosa.

fare qualcosa che da sobrio non avevo il coraggio neanche di pensare.

"Qualcosa di forte." chiesi al ragazzo dietro il bancone. Era alto, forse più di me, i capelli ricci e ribelli quasi a stonare con il viso curato e gli occhi verdi, vitrei.

Mi ritrovai a paragonarli con quelli di Michael e quasi mi venne da ridere, per quanto fossi patetico.

Il bicchiere era poggiato sul tavolo.

Buttalo giù e vai da lui

Ma Michael era già lì, davanti a me.

Davanti a me, cazzo.

"Michael, non te ne eri andato?" la voce mi uscii debole.
"Sì, stavo andando a casa Luke. Ma-, ma ho dimenticato una cosa." biascicava, gli occhi rossi come quando l'avevo visto pochi minuti prima.

I suoi occhi.

"Cosa hai dimenticato, Michael?"

All'improvviso ebbi una voglia tremenda di prendere quel bicchiere tra le mani e mandarlo giù tutto d'un fiato. Mi trattenni.

Sembrò pensarci su, come se se ne fosse dimenticato.

Approfittai di quell'attimo per guardarlo bene, i capelli non erano più rossi ma di un arancione sbiadito, si riuscivano ad intravedere delle ciocche bianche.
Un accenno di barba sul mento e sulla linea della mascella, i suoi occhi erano cerchiati da solchi scuri.

Stanco, ma bello come sempre.

Volevo toccarlo, un bisogno disperato.

"Te." un sussurro, fu un sussurro, ma lo sentii.

"Cosa?" la domanda lasciò le mie labbra senza che ci pensassi, spontanea

Sextape | MukeWhere stories live. Discover now