CAPITOLO UNO

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Flashback

'Mamma che bella collana,mi piace tanto!'

'Era della nonna piccolina,io la porto al collo da tanto tempo,
e quando sarai grande la donerò a te'

'Perciò è un tesoro di famiglia mammina?!'

'Si,ma io ho un tesoro ancora più bello piccola Amber,tutto mio...'

'Ah,sii?!E che cos'è??'

'Sei tu amore mio'

Fine flashback

Una piccola lacrima scende lungo la palpebra,attraversa lo zigomo e cade lungo la mascella,la vedo cadere sui miei jeans,l'ultima lacrima di due mesi interminabili di dolore e pianto.

E ora mi ritrovo su quest'aereo,contro la mia volontà,ma non ci posso fare niente....

Sono passati due mesi dall'incidente:quella notte ho perso la mia famiglia, mio fratello maggiore,il mio mentore,il mio eroe,il mio punto di riferimento,il mio grande papà,il mio protettore,l'unico in cui riponevo tutta la mia fiducia.
Ho perso mia madre,la mia salvezza,il mio piccolo grande angelo.
È ancora vivido il ricordo di quei suoi dolci occhioni blu e quel sorriso, quando, da bambina, mi spazzolava i capelli e mi cantava la ninna nanna.
Da quando se ne sono andati è stato tutto un disastro:ho passato un po' di tempo a casa dei miei amici ma non potevo più restare,dovevo partire,dovevo ricominciare e dimenticare,perché il dolore stava cominciando a lacerarmi.
Stavo lentamente diventando una figura grigia e anonima che storpiava in tutta la felicità delle persone che mi circondavano.
Perciò addio vecchia vita....mi mancherai.

Il viaggio è interminabile,mi trasferisco direttamente dall'Italia alla California, da mio padre, si, quell'uomo che tanto odio, quell'uomo che ha rinunciato alla famiglia per il suo prezioso lavoro, quell'uomo che non sento da quasi dodici anni.

"Avvisiamo i gentili passeggeri che siamo giunti a destinazione"una voce metallica mi sveglia,e mi dirigo fuori da quella sottospecie di bunker volatile (odio gli aerei) per andare a riprendere le valigie.

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Ad aspettarmi fuori dall'aeroporto c'è un uomo vicino ad una macchina, un tassista suppongo, che tiene in mano un foglio con scritto il mio cognome "White", mi faccio spazio tra le persone e mi infilo velocemente dentro l'auto.

'Il signor White è troppo occupato per venire a prendermi di persona?!'

'Si,signorina....è un uomo molto impegnato, lo perdoni' meglio così, non avevo nessuna voglia di vederlo e poi...no che non lo perdono!Dodici anni cazzo!!!

Mi passo la mano sul collo e tocco la collanina d'oro di mia madre, la tengo stretta ogni volta che ho paura,mi infonde coraggio.Credo che una parte dell'anima di mia madre sia rimasta chiusa qui.
No, ma ora non posso perdermi un'altra volta nel passato.
Avevo promesso che non avrei mai più versato una lacrima per questo!

Comincio a guardare fuori dal finestrino la mia nuova città, Los Angeles, e non spiccico parola per tutto il tragitto, d'altronde, di che cosa dovrei parlare con un tassista?!

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L'auto parcheggia davanti a una gigantesca villa che dovrebbe essere casa mia. Wow, cavolo, non mi dispiacerebbe vivere qui!

Cerco di prendere più valigie possibili dato che non ho voglia di fare avanti indietro, quando qualcuno mi va a sbattere contro la spalla e mi fa cadere sull'asfalto.
Per fortuna le innumerevoli borse attutiscono la caduta.

'Stai più attento imbecille' sto imprecando in aramaico.

'Nervosetta la ragazza eh!?Comunque sei tu che occupi tutta la strada....'

'IO!?Certo come no!Senti vattene e non rompere l'apparato riproduttore maschile...'

Alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti un ragazzo con la mascella serrata che mi fissa con i suoi occhi marroni.

'Be, facci l'abitudine ad avermi intorno perché siamo vicini cara la mia Nervosetta" ammicca lui innervosito.

E perfetto! Ci mancava solo questo a rovinarmi l'esistenza!Comunque devo ammettere che non è male mentre si passa la mano fra i capelli marroni....
Si,ma non importa è uno stronzo.

'Comunque io sono Cameron' Abbozza un sorriso.

Lo fulmino con gli occhi.

'Ma sparisci!' Lui alza le mani in segno di resa e si allontana.

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Okay,sono finalmente riuscita a portare tutte le valigie in casa, è stato difficile, ma ce l'ho fatta.

Ad accogliermi si presenta un uomo dai capelli marroni in giacca e cravatta.

Stessa espressione spenta.

I capelli leggermente più opachi a causa del tempo.

Stesso sorriso bianco e perfettamente curato.

Tanto bello quanto falso.

Lui è proprio mio padre, non è cambiato di una virgola.

'Ciao tesoro, sei propio diventata grande....'
Cooooooosaaaa scusa!?Non puoi passarla liscia così.

"Nononono ascoltami molto attentamente,sono passati dodici fottuti anni e tu non ci hai nemmeno mai chiamati,io ti odio con tutta me stessa,e perciò tu non puoi presentarti con un "ehi tesoro come ti sei fatta grande!" e pensare di passarla liscia...senti io non voglio scocciature,tu vuoi solo il tuo prezioso lavoro, non mi parlare e andrà tutto bene,in caso contrario non pensare che ti perdoni solo perché mamma e Dylan sono morti."

Mi guarda un attimo stupefatto con gli occhi spalancati.

'Hai ragione ad essere arrabbiata Amber,spero comunque che un giorno riuscirai a perdonarmi,per ora,la tua camera è al piano di sopra. Va' a riposarti sarai stanca dopo il lungo viaggio.'

Mi lascia sola e ritorna nel suo ufficio un po' giù di morale.

Quando si allontana mi fiondo su per le scale impaziente di vedere quella che sarà il mio rifugio per i prossimi tre anni.

Apro la porta e quasi sbavo alla vista di tutta questa meraviglia.
La camera ha un enorme vetrata dalla quale filtra un sacco di luce,chissà che bello sarà vedere le stelle di notte qua; un letto matrimoniale in legno bianco con delle coperte lilla,è perfetto; mobili di legno bianchi tra cui una graziosa scrivania al lato della stanza,una gigantesca TV e infine per completare l'opera un bagno personale con un enorme box doccia e una cabina armadio.
È talmente bella che ho quasi paura di sistemare i miei affetti,potrei rovinarla.

Mi decido a portare le valigie su per le scale e comincio a sistemare i vestiti dentro alla cabina armadio.

Quando finisco mi butto sul letto stremata, poco dopo mio padre bussa chiedendomi se voglio ordinare una pizza,io mi limito ad annuire.

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Finita la cena faccio una breve doccia e mi fiondo sul letto. È stata una lunga giornata,non riesco nemmeno a pensare che l'estate è giunta al termine e domani inizia la scuola....Sono leggermente in ansia, perché si sa ciò che è nuovo spaventa. Anche se sono consapevole che ci sono cose ben più difficili nella vita che doversi integrare in una nuova scuola. Decido di accendere il computer, guardo Teen Wolf finché non mi accascio sfinita tra le braccia di Morfeo.

SHE IS MY ONLY CUTE BAD GIRL~Cameron DallasWhere stories live. Discover now