CAPITOLO TRENTAQUATTRO

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Domenica.

Oggi finalmente avrò il mio meritato riposo.

Controllo l'ora sul cellulare e dopo essermi ripetutamente rigirata nel letto entro in bagno e mi sciacquo la faccia.

Sono orribile.

Le occhiaie solcano il mio viso e mi fanno sembrare un vampiro.

Vado in cucina ancora in pigiama e dopo aver fatto colazione mi preparo.

Mi lavo i denti e mi pettino i capelli.

Ora però non so che fare.

Il cellulare squilla e io mi tuffo sul materasso curiosa.

Visualizzo il nome sullo schermo: Rompiscatole🙄

Poggio il pollice sul tasto verde e mi porto l'aggeggio all'orecchio:

<<Pronto?>>

<<Hei Nervosetta>>

<<Sono soltanto le nove del mattino e tu già mi chiami? Caspita Cam devi essere veramente ossessionato>> ridacchio anche se so che non è assolutamente vero.

<< Non fare finta che la situazione non ti piaccia, le tue gocce di bava raggiungono il mio cellulare fino a qui>>

<<Toushè>> non riuscirò mai ad averla vinta in fatto di sarcasmo con questo qui.

<<Mi stavo chiedendo...che fai oggi?>>

<<Mi annoio a morte>>

Lo sento ridere.

<<Perfetto, allora non ti dispiacerà se ci incontriamo da qualche parte?>>

Non riesco a trattenere il sorriso che spunta sulla mia faccia.

In realtà, non chiedevo di meglio.

<<Okay...cioè, visto che non ho niente da fare...mi passi a prendere tu?>>

<<Se se come no...comunque si, aspettami davanti a casa tua>>

Chiudo la chiamata.

Solo ora mi accorgo che non mi sono minimante truccata e il mio volto è un miscuglio di schifezze varie.

Mi precipito a darmi una sistemata.

Evito di guardarmi allo specchio altrimenti mi metto a piangere e a ridere contemporaneamente.

Scendo le scale e il campanello suona all'istante.

Corro più veloce che posso e entusiasta apro la porta.

Vado a sbattere contro il petto del rompiscatole.

Indossa una canottiera nera di quelle che hanno le maniche giganti e che lasciano intravedere gli addominali.

Inutile dire che è un modello.

Il mio modello.

O almeno si spera.

'Smettila di fissarmi se no mi sciupi' sorride lui mostrando i denti perfettamente dritti e bianchi.

'La cosa è reciproca' ribatto.

'Come non detto'

Mi avvolge le spalle con un braccio e saliamo nella sua auto grigia.

'Dove andiamo?'

'Non so...ti va di prendere un gelato?'

'Siiii!!!' Esclamo contenta sbattendo le mani.

Non so perché ma è da quattro giorni che voglio mangiare un gelato.

SHE IS MY ONLY CUTE BAD GIRL~Cameron DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora